Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] base della fede e della speranza e anche delladottrina, della morale e della tradizione 2,4-6: "(Dio) vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenzadella verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e ...
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Riformatore religioso (Noyon 1509 - Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e promotore del capitolo, studiò (1523) a Parigi ove si legò d'amicizia con i figli di G. Cop e col cugino P. Robert, [...] pubblica e privata; alla rigida e "spaventosa" dottrinadella doppia predestinazione; al predominio politico di C. e con ferma fede e con certa speranza. E la fede è conoscenzadella buona volontà di Dio, fondata sulla promessa gratuita dataci in Gesù ...
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semiotica Scienza generale dei segni, della loro produzione, trasmissione e interpretazione, o dei modi in cui si comunica e si significa qualcosa, o si produce un oggetto comunque simbolico.
Scienze [...] cui J. Locke intendeva la dottrina dei segni, in particolare di quelli più comuni, le parole), che risale a Galeno e si ritrova in J.H. Lambert, il quale nel Neues Organon (1764) propone una s. come studio dellaconoscenza simbolica in genere e del ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] conoscenza), Duns Scoto individuava la superiorità della v. nella libertà, di cui non gode l’intelletto, sottomesso all’oggetto dellaconoscenza. da Schopenhauer con la dottrinadella v. come principio originario e sostanza della realtà. In ambito ...
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Bene giuridico protetto dalle norme disciplinanti i delitti di falso (➔ falsità). È definita pubblica la f. integrante un fenomeno collettivo permanente, un peculiare atteggiamento morale o un costume [...] branca del diritto cui ci si riferisce, l’impegno delladottrina nel chiarire il concetto si è tradotto in una ’assenso dell’intelligenza, il quale però non è dato per l’evidenza intrinseca dell’oggetto (come nella conoscenza scientifica), ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, [...] al di là della mutevolezza del dato sensibile e della molteplicità delle apparenze. Così la dottrina platonica (e prima astrattivo che si riallaccia alla classica teoria aristotelica dellaconoscenza; l’universale è ciò che può essere predicato ...
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Filosofo e politico (n. Occam, Surrey, fine sec. 13° - m. 1349 o 1350). Entrato nell'ordine francescano, studiò a Oxford, dove nel 1319 era professore. In questo periodo si occupò particolarmente di problemi [...] del linguaggio e l'oggetto significato (suppositio materialis): complessa dottrinadella suppositio e del signum che avrà molto sviluppo nella logica della scuola occamista. ▭ Questa concezione della realtà e questo modo d'intendere il processo ...
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Naturalista e filosofo (Cosenza 1509 - ivi 1588). Figura di rilievo nel quadro del pensiero filosofico del suo tempo, T. elaborò un naturalismo ilozoistico (cioè una concezione della natura come un tutto [...] rinascimentale. In opposizione alla dottrina aristotelica degli elementi e del moto, costruita su ragionamenti arbitrari, T. rivendica l'importanza della sensibilità quale fonte primaria ed esclusiva di ogni conoscenza: di qui il programma ...
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Medico e filosofo ebreo (Candia 1460 circa - ivi dopo il 1491), noto anche come Helias Cretensis; studiò e insegnò a Padova, dove ebbe (1480-82) come discepolo G. Pico della Mirandola (per il quale compose [...] non pura fede bensì dottrina razionale, che la filosofia ha il compito di esporre e chiarire. Con questa e con le altre sue opere, in cui si rivela seguace di Maimonide, contribuì alla diffusione dellaconoscenzadella filosofia giudaica e ...
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Storico italiano del diritto romano (Roma 1883 - Formia 1971). Già prof. nelle univ. di Ferrara, Perugia, Sassari, Macerata, Padova, ha insegnato dal 1924 al 1954 storia del diritto romano nell'univ. di [...] dellaconoscenza storica del diritto romano, considerando il diritto come aspetto parziale d'una realtà storica più profonda. Opere principali: Studii sopra le azioni penali e la loro intrasmissibilità passiva (1912); Συνάλλαγμα: storia e dottrina ...
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metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...
stoicismo
s. m. [der. di stoico]. – 1. Dottrina e scuola filosofica fondata in Atene nel 3° sec. a. C. da Zenone di Cizio, sistematizzata da Crisippo di Soli e comprendente tre grandi periodi: s. antico o antica stoa (3°-2° sec. a. C.), s....