Storici e politici veneti del Cinquecento e del Seicento - Premessa
Gino Benzoni
Tiziano Zanato
Questa raccolta di testi tra il pieno Cinquecento e il Seicento inoltrato costituisce il debutto di un [...] in nome della patria (vale a dire di tutto il patriziato). Semmai un austero patriottismo, spigoloso, senza indulgenze. Un' dell'agire della Repubblica stanno anche i loro pareri; forse tra le loro pagine si nasconde un bozzolo di dottrinadello ...
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Scienziati del Seicento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Di Bruno Basile
Scriveva Antonio Vallisneri, citando letteralmente Bacone: «Pare che abbiano le loro stelle, ora avverse ora benigne, [...] della ricerca, alla gioia della scoperta, perché questo elemento umano dà un fascino particolare a questo tipo di «letteratura». Noi non abbiamo avuto indulgenze ai professori dello Studio di Pisa di insegnare secondo la dottrina aristotelica, ...
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Prosatori Minori del Trecento, Scrittori di religione – Introduzione
Don Giuseppe De Luca
I. La letteratura in volgare italiano del secolo decimoquarto è letteratura di estate colma, non solamente nelle [...] già ancor essa, con tutte le sue esigenze e indulgenze, servita da una propaganda asprissima, di natura letteraria per sorgono - sorgono, come da sorgente - le più grandi dottrinedell'amore, convogliano dal profondo le acque più remote (remote di ...
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CASTRO, Scipio di
Roberto Zapperi
Nacque da un Pietro, del quale non si ha alcuna notizia, intorno al 1521 probabilmente in Policastro, la cittadina sul golfo omonimo, che era una antica sede vescovile [...] indulgenze, il culto dei santi, delle immagini e delle reliquie, l'osservanza delle festività religiose e delle ), se allude al proprio atteggiamento di ripulsa scettica e amara delladottrinadella potenza.
Fonti e Bibl.: La monografia di C. Giardina ...
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vendita
véndita s. f. [der. di vendere; cfr. lat. vendĭtus, part. pass. di vendĕre]. – 1. a. L’azione di vendere, il fatto di venire venduto: con il ricavo della v. della fattoria ho comprato una casa in città; dopo la v. dell’azienda, ho...
lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura presi, senza altro dire lasciarono la fune,...