Scrittore statunitense (Cincinnati 1924 - Nyack, New York, 2014). È autore di romanzi in cui il suo naturale talento satirico approda a una caricatura impietosa dei meccanismi burocratici e dei falsi miti [...] sistematica del West; Killing time (1967; trad. 1970), storia di un criminale non privo di legami con gli eroi di Dostoevskij. Tra le altre opere: Who is Teddy Villanova? (1977), Arthur rex (1978), Neighbors (1980), The feud; a novel (1983), Orrie ...
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Slavista (Mosca 1891 - Berkeley, California, 1967), di famiglia polacca. Si trasferì (1918) in Polonia, dove divenne prof. di letteratura russa all'univ. di Cracovia (1928-39). Lasciata la Polonia (1940), [...] (Przyjaciele Moskale "Amici moscoviti", 1935). Anche nello studio di altri scrittori russi ha esaminato i loro rapporti con la Polonia (Dostoevskij and Poland, Blok's polish poem in Russia, ecc.). L. ha raccolto saggi diversi in Bits of table talk on ...
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Scrittore e giornalista (Caserta 1844 - Napoli 1927); fu per qualche tempo direttore del Giornale di Napoli, collaboratore del Fanfulla di Roma con lo pseudonimo di Picche, e dei più importanti giornali [...] operosità di traduttore (circa trecentocinquanta versioni), dal francese, inglese, tedesco, norvegese, polacco, e soprattutto dal russo: da Gogol´, Gor´kij, Dostoevskij, Tolstoj, Puškin e altri, che fu tra i primi a far conoscere in Italia. ...
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Critico (Sveaborg 1811 - Pietroburgo 1848). Il primo e fra i maggiori rappresentanti del pensiero democratico russo dell'Ottocento. Nutrito di filosofia tedesca e di aspirazioni socialiste nelle forme [...] intelligencija. I suoi saggi su Puškin, Gogol´, Lermontov, Sollogub, Grigorovič, ecc., non hanno ancora perduto il loro valore; Dostoevskij deve a lui la sua prima affermazione. Tra i suoi scritti vanno ancora ricordati, oltre ai saggi soprannominati ...
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Scrittore austriaco, nato a Weidlingen, presso Vienna, il 5 settembre 1896, morto a Vienna il 23 dicembre 1966. Erede della tradizione narrativa austriaca lungo la vena epico-saggistica che ha avuto i [...] che, almeno parzialmente, mortifica D. al cospetto dei suoi immediati e mediati modelli (chiaro il richiamo anche a Dostoevskij), in quanto la volontà e la capacità di narrare, con sovrabbondanza di riferimenti a personaggi e ad eventi, non ...
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Pseudonimo del romanziere inglese di famiglia polacca Teodor Józef Konrad Korzeniowski (Berdičev, Ucraina, 1857 - Bishopsbourne, Kent, 1924). Appassionato della vita di mare, a 17 anni s'imbarcò a Marsiglia [...] che investe anche il paesaggio. Sebbene i suoi siano romanzi d'avventure, ciò che lo interessa è il dramma interiore dei personaggi, l'analisi della tragedia individuale, e va per questo avvicinato a scrittori come James, Dostoevskij e Proust. ...
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Scrittore francese, nato a Parigi nel 1888. Tutta la sua opera s'ispira a una concezione cattolica integrale e intransigente, che si afferma con una violenza apocalittica a volte volutamente crudele, lieta [...] suoi maestri; ma potentemente originale è la sua rappresentazione di anime "sataniche", (più d'un critico ha ricordato qui Dostoevskij) e di anime pure, sacerdotali, misticamente chiamate a espiare i peccati altrui.
Il libro in cui meglio si rivela ...
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Poeta, romanziere e drammaturgo belga, nato a Mons nel 1919; membro dell'Accademia reale di lingua e letteratura francese. Nella sua produzione teatrale, B. ha affrontato i grandi miti: Don Juan (1948) [...] 1949). Come romanziere, nel Journal d'un crime (1961) inserisce in una trama poliziesca inquietudini metafisiche e umane alla Dostoevskij, mentre con Le bel âge (1964) traccia un quadro psicologico e di costume che richiama Flaubert.
Bibl.: R. Frickx ...
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GIUSTI, Wolfango (Wolf)
Emanuela Sgambati
Nacque a Firenze, il 2 ott. 1901, da Ugo e Margarete Loose. Compì gli studi a Firenze ove si laureò in lettere, nel 1922, con una tesi di storia sotto la guida [...] dal mondo slavo, alle comuni matrici e alle comuni correnti europee. E così per le figure di rilievo abbiamo, tra gli altri: Dostoevskij e il mondo russo dell'Ottocento (Napoli 1952), Il demone e l'angelo. Lermontov e la Russia del suo tempo (Messina ...
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Romanziere nordamericano, premio Nobel 1976 per la letteratura. Il Nobel ha questa volta premiato in B. e nel suo Humboldt's Gift (1976, trad. it. Milano 1977) uno scrittore e un'opera non soltanto di [...] esauriscono la solida ricerca narrativa. Pur ancorata, come certamente è, alla tradizione europea (da Balzac a Dickens, da Dostoevskij a Flaubert), o al filone naturalistico americano di Dreiser o, infine, alla cultura ebraica da cui, per es., mutua ...
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zapaterismo
s. m. Il modello politico di José Luis Rodríguez Zapatero. ◆ Gli spauracchi politici hanno, qui da noi, una tradizione soprattutto slava, che va dai demoni di Dostoevskij ai cosacchi che abbeverano i cavalli in piazza San Pietro,...
nichilismo
(non com. nihilismo) s. m. [dal fr. nihilisme, der. del lat. nihil «niente»]. – In filosofia, termine introdotto, nella forma ted. Nihilismus, negli ultimi decennî del sec. 18° all’interno delle polemiche sul criticismo kantiano...