Regista cinematografico francese (Bromont-Lamothe, Alta Loira, 1907 - Parigi 1999). Già nel primo film Les anges du péché (La conversa di Belfort, 1943) emerge chiaramente il senso religioso del rapporto [...] (1959), oppure prevale l'impossibilità di uscire dal proprio ambiente (Une femme douce, Così bella, così dolce, 1969, da Dostoevskij). Se prende i toni della parabola (Au hazard Balthazar, 1966) B. lo fa per descrivere le varie fasi di estensione ...
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Pittore boemo (Litoměřice, Boemia, 1877 - Wernstein am Inn, Austria Superiore, 1959), tra i più interessanti illustratori moderni. Frequentò l'accademia di Monaco ma si formò guardando soprattutto l'opera [...] viaggi ma visse, in genere, isolato a Zwickledt. Oltre alle illustrazioni della Bibbia, delle opere di G. Hauptmann, Dostoevskij, Poe, Hofmann, Bürger che gli procurarono grande fama, notevoli sono le cartelle Sansara, ein Cyclus ohne Ende (1910 ...
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PEROV, Vasilij Grigorevič
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
Pittore russo, nato il 21 dicembre 1833 a Tobolsk; morto il 29 maggio 1882 a Kuzminsk. Studiò nella scuola statale di belle arti a Mosca. Dal 1862 [...] (1861); L'arrivo d'un governatore (1866); La troika (1866); i ritratti di Turgenev (1871), di Ostrovskij (1871), di Dostoevskij (1872), di Aksakov (1872); di scene della rivolta di Pugačev (1873); La preghiera sul Monte degli olivi (1878); Nikita ...
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Regista italiano (Parma 1943 - ivi 2020), tra i più noti del teatro contemporaneo. Direttore del Centro universitario teatrale (1969-1971), ha fondato la Compagnia del collettivo (1971) ed è stato tra [...] dei bambini, 1999) o contemporanei come P. Weiss (L'istruttoria, 1985), senza trascurare i classici come C. Goldoni (La bottega del caffè, 1998) e F. M. Dostoevskij (L'idiota, 1999). Nel 1998 ha messo in scena L'angelo sterminatore di L. Buñuel. ...
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FORZANO, Giovacchino
Commediografo e librettista, nato a Borgo San Lorenzo (Firenze) il 19 novembre 1884. Studiò medicina, cantò da baritono, si laureò in giurisprudenza; datosi al giornalismo fu redattore [...] sposi (E. Wolf-Ferrari); Giocondo e il suo Re (C. Jachino); Carnasciali (G. Laccetti); Delitto e castigo (da Dostoevskij, per A. Pedrollo); Lisistrata (V. De Sabata). Notorietà presso il gran pubblico egli ha soprattutto come fecondo commediografo ...
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Poeta, romanziere e drammaturgo belga, nato a Mons nel 1919; membro dell'Accademia reale di lingua e letteratura francese. Nella sua produzione teatrale, B. ha affrontato i grandi miti: Don Juan (1948) [...] 1949). Come romanziere, nel Journal d'un crime (1961) inserisce in una trama poliziesca inquietudini metafisiche e umane alla Dostoevskij, mentre con Le bel âge (1964) traccia un quadro psicologico e di costume che richiama Flaubert.
Bibl.: R. Frickx ...
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RABONI, Giovanni
Rodolfo Zucco
RABONI, Giovanni. – Nacque il 22 gennaio 1932 nella casa paterna di via San Gregorio, a Milano, secondogenito – dopo Fulvio (1927-2002) – di Giuseppe (1891-1952) e di [...] prima di saper leggere, a furia di sentirli da mio padre e da mia madre) ai grandi romanzi di Dickens, Tolstoj, Dostoevskij» (in R. Minore, La promessa della notte. Conversazioni con i poeti italiani, Roma 2011, pp. 167 s.).
Dopo aver frequentato le ...
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GIUSTI, Wolfango (Wolf)
Emanuela Sgambati
Nacque a Firenze, il 2 ott. 1901, da Ugo e Margarete Loose. Compì gli studi a Firenze ove si laureò in lettere, nel 1922, con una tesi di storia sotto la guida [...] dal mondo slavo, alle comuni matrici e alle comuni correnti europee. E così per le figure di rilievo abbiamo, tra gli altri: Dostoevskij e il mondo russo dell'Ottocento (Napoli 1952), Il demone e l'angelo. Lermontov e la Russia del suo tempo (Messina ...
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Romanziere nordamericano, premio Nobel 1976 per la letteratura. Il Nobel ha questa volta premiato in B. e nel suo Humboldt's Gift (1976, trad. it. Milano 1977) uno scrittore e un'opera non soltanto di [...] esauriscono la solida ricerca narrativa. Pur ancorata, come certamente è, alla tradizione europea (da Balzac a Dickens, da Dostoevskij a Flaubert), o al filone naturalistico americano di Dreiser o, infine, alla cultura ebraica da cui, per es., mutua ...
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Blok, Aleksandr Aleksandrovič
Cesare G. De Michelis
Poeta russo (Pietroburgo 1880 - Mosca 1921), il più insigne poeta della stagione simbolista. I suoi rapporti con l'opera di D. sono strettamente legati [...] non ricorre con frequenza, ci è testimoniato da amici e parenti che B. lo indicava spesso insieme a Shakespeare e Dostoevskij come massimo rappresentante del " romanticismo universale " di cui si sentiva lui pure partecipe. Certo è che non soltanto i ...
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zapaterismo
s. m. Il modello politico di José Luis Rodríguez Zapatero. ◆ Gli spauracchi politici hanno, qui da noi, una tradizione soprattutto slava, che va dai demoni di Dostoevskij ai cosacchi che abbeverano i cavalli in piazza San Pietro,...
nichilismo
(non com. nihilismo) s. m. [dal fr. nihilisme, der. del lat. nihil «niente»]. – In filosofia, termine introdotto, nella forma ted. Nihilismus, negli ultimi decennî del sec. 18° all’interno delle polemiche sul criticismo kantiano...