La stampa
Mario Isnenghi
Due serrate fra guerra e dopoguerra
Quattro quotidiani si contendono i favori del cittadino-lettore ancora alle soglie della Grande guerra: già meno che in passato(1), ma sempre [...] espressi con la sicurezza che non siano possibili equivoci o doppie letture: Mussolini compone il ministero in 6 ore. Come ’epoca e ritornanti scene di massa cittadine. Il senso di déjà vu si accentua anche nelle piccole cose, quasi dei ‘clic’ ai ...
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Vedi STELE dell'anno: 1966 - 1997
SΤELE (v. vol. VII, p. 485)
F. Silvano
E. Merluzzi
I. Oggiano
R. Stupperich
F. Rebecchi
A. Filigenzi
S. Vita
Egitto. - Nell'Egitto antico esistono varie categorie [...] funéraires de Byzance gréco-romaine, Parigi 1964; G. J. Despinis, in AntPl, VU, 1967, pp. 77-86; A. H. Borbein, in MarbWPr, 1968, per lo più forma rettangolare. La sommità è a forma di doppio spiovente o di arco, oppure presenta una sagoma più o meno ...
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Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] 20° sec., vedono un'ulteriore mutazione di scenario. Il cinema doppia il primo secolo di vita e si trova impegnato in alcuni (si pensi alla pratica del remake e della citazione: il déja vu non solo viene accettato, ma diventa anche un punto di forza ...
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La lingua
Alfredo Stussi
La proiezione marittima e commerciale della società veneziana durante il Duecento, per quanto assorbente, non basta da sola a spiegare il ritardo con cui il volgare si afferma [...] castellani ala guardia de Mothon sì como / eli te ordenerà. Ali qual vu daré le nostre letere le qual nu li mandemo e quelle che // nu dopo consonanti semplici che non derivino da precedenti doppie o da gruppi consonantici. A questa restrizione ...
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Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] una relazione con le immagini di altri, che possono anche diventare doppi del sé, e in cui egli può perfino identificarsi. L'immagine dei valori stessi. Non si limitano a proporre il déjà vu, ma riarticolano i temi e le situazioni, criticando spesso ...
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Contaminazioni
Laura Cherubini
La molteplicità dei media
La cultura artistica contemporanea è caratterizzata da un crossover linguistico che agisce su più livelli. Da una parte, le arti visive dialogano [...] ballerine francesi.
The dancing kid (2005) è una doppia proiezione video di cui è stata fatta una nuova versione che appare come un finto film ritrovato, è una sorta di déjà-vu, un sogno già sognato da molti. In un artificioso paesaggio azzurro, l ...
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Stazio, Publio Papinio
Ettore Paratore
D. ricorda S. già in Cv IV XXV 6 come lo dolce poeta. Si sarebbe tentati di pensare che così definendolo egli alludesse alle Silvae. Ma del poeta egli ignorava [...] . 55-56 (Or quando tu cantasti le crude armi / de la doppia trestizia di Giocasta) palesano il tragico tono che D. doveva per forza e divagazioni dantesche, Bari 1965, 45 ss.; S. Lorenzi, Stace vu par D., in " Bull. Société d'Etudes Dant. " XIII ...
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Realtà e finzione nell’arte contemporanea
Luca Panaro
Il crescente rapporto tra realtà e finzione nel mondo d’oggi, o meglio la straordinaria capacità della finzione di diventare realtà, emerge con [...] riproduce gli ultimi tre minuti del film, dov’è possibile vedere la doppia scalinata della villa di Miami da cui Montana compie il suo tuffo in balia degli eventi, di fronte a un déjà-vu destabilizzante che non riesce a controllare.
Il meccanismo di ...
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Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] che fra suoni. Come si vede, per parlare di doppia articolazione nel cinema è dunque necessario "spostare" di livello 1984.
D. Dayan, Le spectateur performé e A. Gardies, Le su et le vu, in "Hors cadre", 1984, 2: Cinénarrable (trad. it. in Il discorso ...
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DELLA VIGNA (De Vinea, De Vineis, Delle Vigne), Raimondo (Raimondo da Capua)
Katherina Walsh
Nacque a Capua verso il 1330, da Pietro e da tale Maria, probabilmente di nobile famiglia, il cui cognome [...] Nel 1383 fece ritorno in Boemia con una doppia missione: in qualità di inviato pontificio accreditato presso efface avec modestie; il apparait comme un témoin qui raconte honnétement ce qu'il a vu, ce qu'il a entendu, ce qu'on lui a dit. Sa probité d ...
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vu
(meno com. vi) s. f. o m. (radd. sint.). – Nome della consonante V, e del segno che la rappresenta. Vu doppia (o vu doppio), nome dato correntemente in italiano alla lettera W.
w, W
(vu dóppia o dóppia vu; anche, vu dóppio o dóppio vu); s. f. o m. – Ventiduesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in parole d’origine straniera non adattate). Sconosciuta all’alfabeto latino classico, vi fu aggiunta durante il...