La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] diverse: le Lezioni di lingua toscana del fiorentino Domenico Maria Manni (1737) furono tenute nel seminario vescovile : Grammatica della lingua parlata con gli esempi cavati dal Manzoni, annunciava nel titolo), quella di Policarpo Petrocchi (1887, ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] della scrittura di un suo agente fiorentino e il suo consocio Domenico di Cambio si preoccupa di inviare il ragazzo da un precettore pagina scritta la conversazione colta di cui ➔ Alessandro Manzoni, nella celebre lettera a Claude Fauriel del 1821, ...
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Il cognome, o nome di famiglia, ha la funzione di distinguere un individuo indicando la sua appartenenza a una delle articolazioni minori (famiglia, gruppo familiare, clan, ecc.) della collettività. Rispetto [...] sono le diverse modalità derivative e le tante forme assunte nel parlato dal patrimonio dei nomi personali: da Domenico derivano, ad es., ipocoristici come Menico, Meni, Mengo, e altri con le relative forme suffissate e composte.
Attraverso ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] Carducci, “Mezzogiorno alpino”), lezzo de’ cadaveri (Ugo Foscolo, “I sepolcri”), strepito di vera gloria (Alessandro Manzoni, “Il cinque maggio”).
Finetti, Gian Francesco (1936), Difesa dell’autorità della Sacra Scrittura contro Giambattista Vico ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] di foggia moderna ‹,›» (Coluccia 2008: 89). Domenico Maria Manni (Lezioni di lingua toscana, 1737) trovano esempi nei Promessi sposi:
(14) Voi, mi fate del bene, a venir qui (Manzoni, I promessi sposi, XXX)
(15) E quella riva lì, è bergamasca? (ivi, ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] auuertimenti della lingua sopra ’l Decamerone, Venezia, Domenico e Giovanni Battista Guerra.
Salvioni, Carlo (1884), .
Danzi, Luca (2001), Lingua nazionale, lessicografia milanese. Manzoni e Cherubini, Alessandria, Edizioni dell’Orso.
Del Puente, ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] (Mortara Garavelli 2003: 131); mentre di ➔ Alessandro Manzoni vanno ricordate le modifiche alla seconda edizione dei Promessi 2008a, pp. 65-98.
Conte, Rosaria & Parisi, Domenico (1979), Per un’analisi di segni di punteggiatura con particolare ...
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Nacque a Pescasseroli (L’Aquila) il 25 febbraio 1866. Compiuti gli studi medio-superiori a Napoli, scampò al terremoto di Casamicciola (luglio 1883), in cui perse i genitori e la sorella, e fu accolto [...] ➔ Graziadio Isaia Ascoli che con gli orientamenti di ➔ Alessandro Manzoni (e dei manzoniani fino a Edmondo De Amicis, con cui della lingua e al centro della proposta fiorentinistica di Manzoni). Alla linguistica, che si risolve nell’estetica, ...
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Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] » a cui si erano prestate le teorie del Manzoni, che avevano portato a una «nuova artifiziosità», e politica da De Sanctis a Gentile, Pisa, Nistri-Lischi.
Santamaria, Domenico (1997), Il “Proemio” dell’Ascoli nei suoi carteggi, in Agostiniani 1997 ...
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Patronimico (il termine deriva dal gr. patronymikós, comp. di patro- «relativo al padre» e ónyma, variante di ónoma «nome», attraverso il lat. patronymicus) è detto il nome proprio, cognome, soprannome [...] ancora quando ci si riferisce alla provenienza familiare: «Alessando Manzoni, di Pietro [Manzoni] e Giulia Beccaria» (Serianni 1988: 285).
I cognomi che corrisponde a Gianni, il veneto Menego «Domenico» attraverso Domenego, D’Antuono con la tipica ...
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crescere
créscere v. intr. e tr. [lat. crēscĕre] (io crésco, tu crésci, ecc.; pass. rem. crébbi, crescésti, ecc.; part. pass. cresciuto). – 1. intr. (aus. essere) Diventare più grande, per naturale e progressivo sviluppo, detto dell’uomo,...
santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...