Pittore e incisore. Nacque in Roma nel 1617; vi morì nel 1666. Dedito più che alla pittura agli studi antiquarî, amico del Passeri, e, come questi, autore di una serie di Vite, mai pubblicate. Un suo volume [...] d'antichi principi e regi, venne compiuto e pubblicato nel 1669 dal fratello Marcantonio. Le opere, più che del Domenichino di cui fu allievo, risentono della scuola pittorica formatasi al seguito del Lanfranco. Ricordiamo in Roma in S. Martino ...
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LUDOVISI, Ludovico. - Nacque a Bologna il 27 ott. 1595, primogenito del conte Orazio (poi duca di Fiano) e di Lavinia Albergati, esponenti di due tra le principali famiglie del patriziato senatorio della [...] ad ind.; LUDOVISI, Ludovico von Pastor, Storia dei papi, XII-XIII, Roma 1930-31, ad ind.; J. Pope-Hennessy, Two portraits by Domenichino, in The Burlington Magazine, 1946, n. 88, pp. 189-191; G. Felici, Villa Ludovisi in Roma, Roma 1952, pp. 21-89; D ...
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GARZI, Luigi
Gerardo Casale
Nacque a Pistoia nel 1638; nella città natale frequentò contemporaneamente la scuola di grammatica e quella di disegno, finché decise di dedicarsi esclusivamente a quest'ultima [...] è ancora in gran parte sconosciuta. Tra le cose certamente giovanili vanno ricordate quattro tele, copie degli Evangelisti del Domenichino in S. Andrea della Valle a Roma, (Sestieri, 1984, p. 755); i dipinti sono da considerarsi un ossequioso omaggio ...
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SARRAZIN, Jacques
Andrée R. Schneider
Scultore e pittore, nato a Noyon nel 1592, morto a Parigi il 3 dicembre 1660. Entrato nello studio dello scultore N. Guillain, si recò a Roma nel 1610 e non tornò [...] realista francese di provincia e il classicismo appreso dall'Italia. A Roma ammirò l'opera del Giambologna, e prese dal Domenichino, dal Reni, dal Guercino, suoi amici, la passione per i putti, sicché fu lo scultore dell'infanzia nel sec. XVII ...
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Famiglia di origine probabilmente lombarda, stabilitasi a Faenza nel sec. 15º e quindi, nel sec. 16º, trasferitasi a Roma con Andrea (m. 1572, anno in cui la famiglia ottenne la cittadinanza romana) e [...] noto. Ricca di sculture antiche e di quadri dei primi del Seicento (Giambellino, Tiziano, i Bassano, Correggio, Carracci, Reni, Domenichino, ecc.), la collezione passò intatta, attraverso i varî eredi, fino a Giuseppe (1725-1801). Questi non solo l ...
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Immagine espressionisticamente deformata a scopo satirico e umoristico, o densa di significati simbolici. È presente nella produzione figurativa di tutti i popoli e di tutti i tempi.
La c., nel senso moderno [...] nell’ambito artistico bolognese, intorno ai Carracci. Nel 17° sec. emblematici sono i «ritratti caricati» del Guercino, del Domenichino, i disegni caricaturali di J. Callot, S. Della Bella e, particolarmente notevoli, quelli di G.L. Bernini. Momento ...
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Pittore e incisore fiammingo, nato a Gand il 30 settembre del 1663, morto nella stessa città il giugno del 1743 (non già nel 1717, data errata, indicata dall'Imrzeel); fu allievo a Gand di Frans Mierop [...] allievo di Carlo Maratta. Tornato a Gand nel 1723, vi dipinse quadri da altare ed eseguì incisioni da dipinti del Domenichino, di Annibale Carracci, di Pietro da Cortona, di Guido Reni, di Daniele da Volterra, del Maratta, del Baciccia, di Sebastiano ...
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MAROLÌ, Domenico
Barbara Mancuso
– Nacque a Messina «circa l’anno 1612» da Pietro, mercante di origine greca. Le date di nascita e di morte, nonché molte notizie biografiche, si ricavano dalla Vita [...] , presso lo studio di Antonino Alberti detto il Barbalonga, pittore messinese di tendenza classicista e allievo a Roma del Domenichino (Domenico Zampieri), segna la prima attività del Marolì. Perduta durante il terremoto del 1908, la sua prima opera ...
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Storico dell'arte (Londra 1913 - Firenze 1994). Conservatore (1954-66) della sezione di scultura e di architettura del Victoria and Albert Museum e successivamente (1967-73) direttore dell'intero complesso, [...] of fine arts di New York. Tra i suoi scritti: Giovanni di Paolo (1937); Sassetta (1939); The drawings of Domenichino at Windsor Castle (1948); Italian gothic sculpture in the Victoria and Albert museum (1952); Fra Angelico (1952); Italian gothic ...
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LOCATELLI, Andrea
Vittorio Moschini
Pittore, nato a Roma, probabilmente verso il 1660 (secondo altri nel 1695), morto nel 1741 (?). Si conoscono di lui solo vedute e paesaggi, generalmente animati da [...] spunto brioso. L'arte del L. è nella corrente dei paesisti idealizzanti, in relazione sia con i Bolognesi, specialmente con il Domenichino e F. Albani, sia con Claudio di Lorena. Anche quanto poté derivare da Salvator Rosa fu dal L. sfrondato e ...
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domenichino
s. m. [der. di domenica], ant. – 1. Servitore che un tempo veniva assunto per la sola domenica o per i giorni festivi: aveva imparato le cerimonie da un vecchio barone decaduto, presso il quale, nei pomeriggi dei giorni di festa,...
bolognese
bolognése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Di Bológna, appartenente o relativo alla città di Bologna, capoluogo di provincia e della regione amministrativa Emilia-Romagna: la popolazione b.; le chiese b.; prodotti b., cucina b.; come...