Costituiscono l'unico esempio nella storia veneziana, dopo l'assestamento costituzionale del dogado, dell'immediato succedersi di due dogi della stessa famiglia. I due fratelli ascendono successivamente [...] , iracondo ed estremamente avaro. Marco fu elevato al dogado il 19 novembre 1485, in un momento difficile, anche E. Cicogna, Delle inscrizioni veneziane, Venezia 1824-53, IV, p. 495; S. Romanin, Storia documentata di Venezia, Venezia 1853-61, IV-V; H ...
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Vasto comune agricolo della provincia di Venezia (140,60 km.), occupato in gran parte da campi di cereali e barbabietole (96 km.) frammisti a colture arboree (vigne) e da prati e pascoli (32 km.); diffusa [...] (Caput aggeris, volgarizzato in Cavàrzere).
Durante l'aspra lotta fra Venezia e gli Ottoni nella seconda metà del sec. IX, esso una modesta circoscrizione amministrativa della giurisdizione del Dogado, rimasta immutata fino alla caduta della ...
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. Secondo le antiche cronache, gli avogadori del comune furono creati, a Venezia, sotto il dogado di Sebastiano Ziani, con l'incarico di sostenere le ragioni pubbliche nei processi civili e penali. Erano [...] tre, e il loro ufficio durava 16 mesi. In progresso di tempo la loro importanza divenne sempre maggiore giacché essi assunsero funzioni di controllo su tutta la vita non soltanto giudiziaria, ma anche ...
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SELVO, Domenico
Mario Brunetti
Fu il 33° doge di Venezia (della serie tradizionale), oppure il 31°, e tenne la ducea dalla primavera (?) del 1071 alla fine del 1084. Appare nel 1055 come mnbasciatore [...] Investiture mantiene un atteggiamento neutrale. Nell'Adriatico, dove già Venezia affermava la sua egemonia, ebbe a contrastare con le Trevisan, Dolfin) affermano che venne violentemente cacciato dal dogado e rinchiuso in un chiostro, in seguito a una ...
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Famiglia veneziana, di origine antica, ma la cui attività si svolse dapprima più nella vita attiva dei traffici e dei lucri che nella partecipazione alla vita pubblica, e in questo campo di preferenza [...] e influenze politiche, sono il XIV e il XV. Il breve. dogado di Marco C., tra il 1365 e il 1368 non segna alcun impulso . Cicogna, Saggio di bibliografia veneziana, Venezia 1847; id., Iscrizioni veneziane, Venezia 1824-43, passim; V. Scimuni Marzolo ...
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MALIPIERO
Giuseppe Pavanello
. Famiglia veneziana. I Malipiero detti un tempo Magistrelli e poi Mastropiero, Maripiero e Malipiero, vennero da Altino, secondo altri dalla Boemia. Ebbero due dogi, Orio [...] istituzioni civili e politiche, come la Quarantia. Così il dogado del secondo (1457-1462), posto fra quelli di opera propria sia nel vigilare lo Sforza, che andava tradendo Venezia (1447), sia nel raccogliere con Giacomo Marcello i fuggiaschi ...
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. Famiglia veneziana, alla quale tradizioni relativamente tarde hanno cercato di attribuire un'antica origine, addirittura romana. Si è riallacciato il ramo storico dei Barbo ai primi Barbolani; ma la [...] Paolo II (v.) e Marco è creato secondo patriarca di Venezia, si segnala specialmente Paolo: negozia la pace di Lodi del 1454 Sforza; è uno dei principali attori nelle tragiche vicende del dogado del Foscari; è ambasciatore in Francia nel 1461 per la ...
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Secondo doge della famiglia, pronipote di Enrico, figlio di Gilberto, capitano generale dell'armata nel 1249. Il dogado di Giovanni (1280-1288) è, almeno esteriormente, meno brillante di quello di Enrico. [...] tragico epilogo di una situazione, che la sua politica oculata aveva preparato. Ma è da riconoscere la somma di lavoro da lui svolta, per restituire a Venezia quel vigore combattivo, che, dalla metà del secolo, vicende avverse le avevano sottratto. ...
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La formazione della nobiltà dopo la Serrata
Stanley Chojnacki
Introduzione
Per tradizione, si ritiene che il dato di struttura essenziale della società veneziana nel Trecento venisse posto di fatto [...] da tanto tempo era il criterio di qualificazione per il potere politico a Venezia. L'improvvisa interruzione nel 1382 del quasi-monopolio delle "case vecchie" sul dogado può ben essere interpretata come un segnale esplicito di quella sfida che ...
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La finanza pubblica
Luciano Penzolo
La capitale finanziaria
Nel 1587 Leonardo Donà - che in seguito avrebbe assunto la dignità dogale - stendendo alcuni appunti sulle entrate pubbliche di Venezia [...] le somme prelevate dalla riserva. Così nel marzo del 1616 il senato decretava un aumento del dazio della macina di Venezia e Dogado di 12 soldi per staro; e nello stesso tempo imponeva, in aggiunta alle altre angarie, mezza decima e mezza tansa ...
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casatico
casàtico s. m. [der. di casa] (pl. -ci), ant. – Imposta sulle case, spec. a Venezia: fu posta una tassa sui beni stabili di Venezia, e del Dogado, a cui diedero il nome di c. (Botta). Altrove, diritto pagato dai mercanti per tenere...
dogato
(o dogado) s. m. [der. di doge]. – Ufficio e dignità di doge; durata della magistratura di un doge. Si chiamò d. anche il territorio della Repubblica Veneta, e il Palazzo ducale a Venezia.