Verso composto di 12 sillabe metriche, detto anche senario doppio o accoppiato, perché formato di due senari, di cui sempre piano il 1°, dopo il quale cade la cesura. ...
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senàrio Verso composto di sei sillabe metriche, con accento principale fisso sulla 5ª sillaba ("Taci. Su le soglie", G. D'Annunzio); compare per lo più accostato ad altri versi. S. doppio o accoppiato [...] è detto il verso costituito da due emistichi di sei sillabe metriche ciascuno, separati da una cesura fissa ("Dagli atri muscosi, dai fori cadenti", A. Manzoni), chiamato anche dodecasillabo. ...
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Nella metrica classica, pausa nel corso del verso, coincidente con la fine di una parola all’interno di un piede; se cade in fine di parola e in fine di piede si chiama dieresi. Nei versi recitativi (esametro, [...] in due parti dette emistichi; esistono versi a c. fissa, come il quinario accoppiato, il martelliano (settenario doppio), il dodecasillabo, nei quali occupa sempre la stessa posizione, e versi a c. mobile, come il settenario e l’endecasillabo, nei ...
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Denominazione con cui si indica solitamente l’Impero Romano d’Oriente, da Bisanzio antico nome della capitale Costantinopoli.
Storia
L’antagonismo fra Occidente latino e Oriente ellenistico prese corpo [...] del 5° sec., soprattutto di Nonno; accenti originali sono in Giorgio Piside (sec. 7°) che canta nel nuovo verso (dodecasillabo b.) avvenimenti storici, controversie teologiche, argomenti morali e satirici. L’epigramma è trattato da Agazia e da Paolo ...
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Letteratura
In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo [...] κατὰ στίχον, o unito a v. docmiaci, nelle parti liriche della tragedia, e in latino nei cantica di Plauto.
DodecasillaboDodecasillabo alcaico, v. con schema di due tipi: æàâàæ æàââàâé, che si può considerare composto da un reiziano e un telesilleo ...
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GIORGIO di Gallipoli (Georgius Callipolitanus Chartophilax)
Sondra Dall'Oco
Poeta italo-bizantino, originario di Gallipoli e vissuto nel sec. XIII. Fu archivista della chiesa greca della sua città: è [...] e nella letteratura libellistica ghibellina, mentre sembra del tutto estranea la tradizione classica; il metro usato è il dodecasillabo bizantino, lo stesso adottato dagli altri poeti di Terra d'Otranto.
Tra gli epigrammi sacri si incontrano quelli ...
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GIOVANNI da Otranto (Giovanni Grasso)
Sondra Dall'Oco
La figura di questo poeta italobizantino del sec. XIII ha acquistato spessore e coerenza solo da quando è stato dimostrato che il notaio imperiale [...] morale, ma è piuttosto un esercizio letterario che difficilmente si eleva a creazione della fantasia. Il metro usato è il dodecasillabo bizantino e la lingua, che si avvale di allitterazioni, antitesi e procedimenti anaforici, è spesso artificiosa e ...
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Cultura greca
Gian Luca Borghese
Scriveva Ruggero Bacone intorno al 1271 nel suo Compendium studii philosophiae (1859) che la condizione critica in cui versavano gli studi tanto teologici quanto filosofici [...] , figlio di Giovanni Grasso, è autore di epigrammi dalla struttura molto rigida, ciascuno di una strofe tetrastica di dodecasillabi, nello spazio della quale trovano posto artifici stilistici, giochi di parole e la creazione erudita di avverbi e ...
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dodecasillabo
dodecasìllabo agg. [dal gr. δωδεκασύλλαβος, comp. di δώδεκα «dodici» e συλλαβή «sillaba»]. – Di dodici sillabe (o, più propriam., di dodici «posizioni metriche»: v. endecasillabo): verso d. (o assol. dodecasillabo s. m.), verso...
senario
senàrio agg. e s. m. [dal lat. senarius «formato da sei», der. di seni «a sei a sei, sei per volta», distributivo di sex «sei»]. – 1. Verso composto di sei sillabe (o, più propriam., di sei «posizioni metriche», se si tiene conto dei...