Presso i Greci, l’offerta a una divinità, deposta nel suo tempio e perciò a lei sacra. Motivo dell’offerta era una vittoria (in guerra, nei giochi ecc.) o un qualche avvenimento favorevole nel quale all’offerente [...] tempo divenne di svariatissimi tipi: edifici, statue, armi, suppellettili ecc.
Poiché l’offerta poteva essere a una divinità infernale, i traduttori greci dell’Antico Testamento usarono il termine ἀναϑήμα per tradurre ḥērem «consacrato», nel senso di ...
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sellisternio Nell’antica Roma, banchetto offerto alle divinità femminili, come il lettisternio alle maschili; le dee erano poste su sellae, poltrone a un solo posto. ...
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Edificio sacro, luogo consacrato al culto di una divinità e concepito per lo più come dimora, permanente o temporanea, della divinità stessa, che vi può essere rappresentata da un’immagine o da un simulacro.
Archeologia
Il [...] di tradizione etrusca; il tipo della thòlos circolare greca è rielaborato per il culto di Vesta e di altre particolari divinità.
Religione
Il t. come luogo sacro
L’edificio sacro destinato al culto non è un fenomeno universale, ma appare soltanto ...
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(lat. Novensĭdes o Novensĭles divi) Gruppo di divinità romane. Il nome, connesso con novus indicherebbe gli dei importati in contrapposizione con gli indigeni; altra etimologia lo faceva derivare dal [...] numero sacro nove ...
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(copto Ḥōr; gr. ῏Ωρος; lat. Horus) Antica divinità egiziana rappresentata come un falco. Ebbe fin da epoca remota carattere solare. Fu adorato soprattutto a Hieraconpolis, e il suo culto ebbe il primo [...] posto quando i sovrani di quella città unificarono lo Stato. Più tarda è la sua inserzione nel mito di Osiride, dove appare come figlio postumo di questo e di Iside, destinato a vendicare il padre nella ...
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(lat. Dis o Ditis o Dispater) Antica divinità latina corrispondente al greco Πλούτων quale attributo di Ade in quanto «ricco» (Dis da Dives); come Dispater si configura quale il rovescio infero di Iuppiter. [...] Nell’ambito del collegamento con le genealogie della mitologia greca, D. fu detto figlio di Saturno e di Ops e fatto signore, insieme con Proserpina, del mondo sotterraneo e dei tesori che la Terra cela. ...
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Nella storia delle religioni, manifestazione da parte della divinità di sé stessa, della propria esistenza e natura, dei propri poteri (in tal caso r. può equivalere a epifania, ierofania, teofania), oppure [...] profeti, uomini della «parola», Dio si rivela e per mezzo di essi parla a Israele e alle genti. Nell’ebraismo la r. divina attraverso la parola non si limita a quanto è scritto nella tōrāh, ma si estende a tutta la tradizione tramandata oralmente dai ...
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Nella religione greca e in altre religioni politeistiche, divinità associata nel culto ad altra divinità maggiore (Igea ad Asclepio, Neriene a Marte ecc.).
Nell’antica Atene, i coadiutori dei primi tre [...] dei nove arconti (eponimo, re, polemarco), scelti in numero di due per ciascuno. Il loro ufficio, considerato una magistratura, era soggetto alla docimasia e al rendiconto finale ...
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divinita
divinità s. f. [dal lat. divinĭtas -atis]. – 1. L’esser divino; essenza, natura divina: ammettere, riconoscere, negare la d., credere nella d. di Gesù Cristo. In senso fig., raro, qualità di ciò che si predica divino per eccellenza...
divinare
v. tr. [dal lat. divinare, der. di divinus nel senso di «ispirato dalla divinità, profetico» e come sost. «indovino, profeta»], letter. – Presagire il futuro, per ispirazione divina, per arte magica o per potenza d’intuizione: d....