FORNARI, Vito
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Molfetta (Bari) il 10 marzo 1821 da Giuseppe Antonio e da Anna Maria Tridente, "genitori di onorata probità". Compì i primi studi classici col dotto sacerdote [...] anno seguente, che aveva suscitato scandalo presentando, in chiave positivistica, un Cristo sommo fra gli uomini ma privo di divinità.
In realtà l'intento del F., anche se apertamente edificatorio, era di dare compiutezza al suo costante ideale etico ...
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Gli antichi attribuivano l'Iliade e l'Odissea (e molti altri poemi) a un poeta di nome O.; di lui, però, non sapevano nulla che non fosse leggenda. Le Vite di O. a noi giunte (una delle quali attribuita [...] e lo spirito d'avventura. L'Iliade ha un'unità profonda: i combattimenti intorno a Troia sono il centro del mondo umano e divino del poema. La sua composizione rivela una esecuzione raffinata, e, pur tra l'abbondare degli episodî, il tema centrale è ...
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Unico satellite naturale della Terra, di cui costituisce anche l’oggetto celeste più vicino, è un corpo opaco che risplende per luce riflessa del Sole.
Caratteristiche generali
La L. è, dopo il Sole, [...] semplicemente un corpo celeste. I grandi temi mitologici suggeriti dalla L. spesso si intrecciano con altri e nel caso di divinità complesse – come l’egiziano Thot, la greca Artemide, l’italica Diana, o Giunone Lucina, il vedico Soma – si può parlare ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] si tradusse in Italia, negli anni Venti e Trenta, sia nelle mitologie di G. De Chirico sia nelle storie in cui divinità pagane si mescolano agli uomini, narrate da A. Savinio; e ancora, in quest'ultimo, trova espressione tanto nell'opera pittorica (i ...
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FACCIO, Rina (Marta Felicina), pseud. Sibilla Aleramo
Lucia Strappini
Nacque il 14 ag. 1876 ad Alessandria, primogenita di Ambrogio e Ernesta Cottino, seguita da due sorelle (Cora, Jolanda) e un fratello [...] dell'esordio letterario, così lo avverte: "povero umile attestato di resistenza umana; cosa rigida, senza benedizione, senza sorridente divinità" (p. 88).
Certo è che sullo stile e sulla struttura dell'opera esercitò una certa influenza il Cena, che ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Lorenzo Valla
Francesco Tateo
Nell’opera di recupero del pensiero e della lingua dell’antichità e nella revisione critica della cultura filosofica e storiografica del Medioevo, Lorenzo Valla occupa [...] comune del cristiano. A fondamento della nuova prospettiva ci sono l’analisi linguistica del ‘voto’ quale ‘promessa’ rivolta alla divinità da parte dell’uomo e la critica del ‘giuramento’ quale inutile atto (e anzi perfino colpevole in base al testo ...
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CINUZZI, Marcantonio
Valerio Marchetti
Figlio di Mariano, erede di una famiglia della nobiltà (iscritta al "monte" dei gentiluomini) che stava allora trasformandosi in famiglia borghese impiegando i [...] la definizione della liturgia cattolica come residuato di un feticismo che ha bisogno di oggetti reali per rappresentarsi la divinità; l'esibizione del rapporto di tipo mercantile che esiste nella ideologia della giustificazione per mezzo delle opere ...
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GUGLIELMO da Pastrengo
Monica Cerroni
Nacque intorno al 1290 da Iacopo e Armelina, quasi certamente a Verona: l'appellativo, che sempre accompagna il suo nome, indica, più che il luogo di nascita, l'origine [...] le confidenze letterarie con altrettante fantasticherie dotte sulla fuga dell'amico verso la natura, in compagnia di ninfe e divinità campestri. La messe di citazioni classiche, tra le quali spiccano echi di Apuleio (autore dei più rari), era ...
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CONTI (Comes, Maioragius), Antonio Maria (Marcus Antonius)
Roberto Ricciardi
Nacque a Mairago (prov. di Milano), il 26 ott. 1514 da Giuliano e Maddalena Conti.
Secondo la testimonianza del C., suo padre [...] in cui Platone usa "imitazione" per descrivere la rappresentazione di cose con parole (p. 347) e citerà lo Ione sulla divinità della poesia (p. 381). Queste osservazioni sono nel contesto di un commento ad Aristotele dove sono altresì frequenti i ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] apprender per alcun’arte») e il particolare uso dell’aggettivo, spesso anteposto («due grandi rottami dell’egiziache divinità»), talora in forma di «concitati pleonasmi: “densa notte di tenebre”, “prima da noi lontanissima antichità”» (Auerbach 1970 ...
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divinita
divinità s. f. [dal lat. divinĭtas -atis]. – 1. L’esser divino; essenza, natura divina: ammettere, riconoscere, negare la d., credere nella d. di Gesù Cristo. In senso fig., raro, qualità di ciò che si predica divino per eccellenza...
divinare
v. tr. [dal lat. divinare, der. di divinus nel senso di «ispirato dalla divinità, profetico» e come sost. «indovino, profeta»], letter. – Presagire il futuro, per ispirazione divina, per arte magica o per potenza d’intuizione: d....