Filosofo greco (2°-3° sec. d.C.). Rielaborò la dottrina aristotelica dell'intelletto, delineando l'esistenza di un intelletto "agente" da identificare con la causa prima, e quindi con la divinità.
Vita [...] una facoltà dell'anima umana, ma è unico e totalmente "separato" e s'identifica con la causa prima, cioè con la divinità. Solo l'intelletto agente è immortale, mentre quello materiale, come tutta l'anima umana, è destinato a perire col corpo. Questa ...
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In filosofia, ogni concezione che consideri il mondo come essenzialmente buono; l’o. è quindi intrinseco a tutte le filosofie che ritengono l’universo creato o compenetrato da una divinità, di intelligenza, [...] potenza e bontà perfette. Esempio massimo di o. filosofico, nel mondo antico, è il sistema stoico; nel mondo moderno, quello di Leibniz; e fu proprio per designare la concezione di quest’ultimo che i gesuiti ...
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Spirito, buono o cattivo, che nella mitologia pagana presiedeva al destino degli uomini, e anche lo spirito che aveva sotto la sua protezione una città, un popolo, una nazione.
Il Genius era, per gli antichi [...] Romani, una divinità pertinente al culto domestico. In origine rappresentava la virtù generativa dell’individuo di sesso maschile ed era concepito quale suo nume personale. Al G. dei maschi faceva riscontro la Iuno personale delle femmine; polarità ...
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Il Rinascimento. Immagini e teorie del mondo
Alfonso Ingegno
Christoph Lüthy
Immagini e teorie del mondo
Cosmologie
di Alfonso Ingegno
Niccolò Cusano
La vicenda scientifica qui descritta è tradizionalmente [...] cause a mano a mano che si discende nella scala dell'essere. La libertà dell'uomo è allora obbedienza corretta alla volontà divina, mentre l'anima che cede ai richiami del sensibile non si rende libera rispetto a tale catena causale e a tale volontà ...
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Naturalismo
Alessandro Pagnini
Con il termine naturalismo si designano in genere posizioni tra loro assai diversificate, il cui comune denominatore può essere genericamente indicato nel rifiuto di riconoscere [...] uno status ontologico a entità soprannaturali - come le anime, gli spiriti, i demoni, le divinità, le essenze ideali o le menti cartesiane - e insieme nella scelta di affidarsi ora ai risultati e ai metodi della scienza, ora, e talvolta ...
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Vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima. Nella filosofia greca il termine a. (ϕιλία) si incontra dapprima come concetto fisico [...] e che ha risonanze anche fuori del cristianesimo (Filone, mandeismo, manicheismo), esiste inoltre un’a. soprannaturale, divina. S. Tommaso, sviluppando concetti aristotelici e cristiano-neoplatonici (pseudo-Dionigi Areopagita), vede in essa l’essenza ...
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Filosofo greco del sec. 5º a. C., uno dei principali rappresentanti della prima generazione della sofistica antica. Dalla tradizione gli vengono attribuite due opere di cui si conoscono solo i titoli (Περὶ [...] ϕύσεως "Intorno alla natura" e §Ωραι "Stagioni") e alcune dottrine tra cui quelle concernenti le divinità (considerate come originarie ipostatizzazioni di beni naturali), la morte (inavvertibilità soggettiva di essa) e la sinonimica (l'arte di ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del [...] in atto le forme potenzialmente presenti nelle immagini sensibili, e sembra essere non facoltà umana, ma facoltà eterna e divina. Di qui le varie interpretazioni dei commentatori greci e arabi passate agli autori medievali: l’i. agente è spesso ...
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Indirizzo di studi che, ponendosi il problema del sorgere e del configurarsi delle immagini divine e mitologiche al di fuori del razionale conseguimento dell’idea di Dio, fa risalire questa all’esperienza [...] nella pura e semplice indagine sull’origine della nozione di divinità; in età moderna, con la teoria di G.B. ., che spesso nelle mitologie di civiltà diverse sono presenti come divinità il cui nome indica direttamente l’oggetto stesso. Alla seconda ...
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Teologo e filosofo irlandese (Redcastle, Londonderry, 1670 - Putney 1722). Spirito inquieto, oggi maggiormente stimato che un tempo, dal punto di vista scientifico, per certe sue intuizioni critiche e [...] not mysterious (1696), in cui sostenne che nel cristianesimo non vi potevano essere dogmi inintelligibili, perché una divinità ragionevole non può dare una rivelazione contraria alla ragione. In seguito approdò a posizioni deistiche, facendosi ...
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divinita
divinità s. f. [dal lat. divinĭtas -atis]. – 1. L’esser divino; essenza, natura divina: ammettere, riconoscere, negare la d., credere nella d. di Gesù Cristo. In senso fig., raro, qualità di ciò che si predica divino per eccellenza...
divinare
v. tr. [dal lat. divinare, der. di divinus nel senso di «ispirato dalla divinità, profetico» e come sost. «indovino, profeta»], letter. – Presagire il futuro, per ispirazione divina, per arte magica o per potenza d’intuizione: d....