FURLANI, Giuseppe
Paolo Taviani
Nato a Pola il 10 nov. 1885 da Francesco e Luigia Damiani, si laureò in giurisprudenza nel 1908 e in filosofia nel 1913 all'università di Graz. In seguito soggiornò a [...] (Pavone o Iblis) non è malvagio, ma un angelo che dopo aver peccato ed essersi pentito ha ottenuto il perdono divino. Alla figura del grande profeta yezidi Sheikh 'Adī il F. attribuì un valore leggendario cristallizzatosi intorno alla vita e agli ...
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spazio Sostantivo polisenso che designa in generale un’estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri dal punto di vista filosofico, [...] . Lo s. telesiano, che Patrizi accetta, fuoriesce dallo schema della metafisica aristotelica ponendosi in un rapporto problematico con la divinità: esso è prima creatura, senza la quale il mondo creato non avrebbe potuto sussistere. Patrizi giunge ad ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] nuova percezione del mondo, ha permesso l’assunzione di elementi mitologici e di archetipi derivati da un vasto retroterra culturale (divinità greche, babilonesi e dell’Egitto faraonico), attraverso i quali il poeta, si pensi, per es., ad Adonis, può ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] "cosmo", in quanto corporeo e visibile, non è stato sempre, ma è nato, cominciando da un "principio" e per opera del divino artefice, il Demiurgo, che ha plasmato il mondo a immagine del modello eterno: plasmato e non creato, perché P., oltre che del ...
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(XV, p. 354; App. IV, I, p. 796)
Filosofie orientali in Occidente. − Un'analisi della fortuna delle f. e delle religioni orientali nel dopoguerra in Occidente (Europa e Stati Uniti) non può prescindere [...] teosofia a New Age appunto, d'ispirazione occulta e in senso lato gnostica) portate a una concezione non teistica della divinità concepita come Energia cosmica che permea la Natura e che ha lasciato scintille di sé nell'uomo, un potenziale che egli ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Dante Alighieri
Cesare Vasoli
La mirabile costruzione della Comedia è l’esito del passaggio, attraverso le cosiddette opere minori, dal momento esistenziale e poetico della Vita nuova alla meditazione [...] quanto «vicario di Dio». Poi, dopo aver affermato l’impossibilità di attribuire al papa, in quanto vicario, l’intero potere divino, il poeta sosteneva che se nelle istituzioni umane l’autorità del vicario era equivalente a quella di chi la concedeva ...
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Ideologia
Kurt Lenk
Introduzione
Il termine 'ideologia' è usato oggi in una varietà di accezioni: da quella di autoillusione collettiva e di espressione di determinati interessi a quella di organizzazione [...] tra la ragione umana e l'essenza delle cose conosciute era l'idea, derivata dalla tradizione teologica, della comune origine divina dell'uomo e della natura. L'illuminista francese Étienne Bonnot de Condillac (1714-1780) tradusse il termine baconiano ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Galileo Galilei
Mariano Giaquinta
Galileo Galilei è una delle figure fondamentali della rivoluzione scientifica del 17° secolo. I suoi contributi in matematica, fisica e astronomia, la sua opera in [...] reso a questo S. Officio vehementemente sospetto d’heresia, cioè d’haver tenuto, e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre, e divine Scritture, che il Sole sia Centro della terra, e che non si muova da Oriente ad Occidente, e che la terra si ...
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Filosofia, teologia e potere in Eusebio di Cesarea
Marco Rizzi
I tre elementi indicati nel titolo costituiscono i termini entro cui è stata pronunciata la più celebre ed efficace sentenza di condanna [...] rapporto tra Dio – Padre e il Figlio – Logos e tra quest’ultimo e il mondo e l’uomo. Il Logos è altrettanto divino del Padre, in quanto da quest’ultimo generato in modo inconoscibile all’uomo prima della creazione del tempo; non si tratta infatti di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Leon Battista Alberti
Olivia Catanorchi
Per quanto non si sia mai dedicato alla trattatistica o precettistica politica in senso stretto, Leon Battista Alberti – definito l’‘uomo universale del primo [...] di un’autorità, laica o ecclesiastica che sia (senza dimenticare il tema più universale del rapporto tra uomo e divinità).
Il carattere singolare di quest’opera complessa e a tratti tortuosa risponde a una ovvia esigenza cautelativa, ma riflette ...
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divinita
divinità s. f. [dal lat. divinĭtas -atis]. – 1. L’esser divino; essenza, natura divina: ammettere, riconoscere, negare la d., credere nella d. di Gesù Cristo. In senso fig., raro, qualità di ciò che si predica divino per eccellenza...
divinare
v. tr. [dal lat. divinare, der. di divinus nel senso di «ispirato dalla divinità, profetico» e come sost. «indovino, profeta»], letter. – Presagire il futuro, per ispirazione divina, per arte magica o per potenza d’intuizione: d....