Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] Decameron e il Canzoniere cominciarono a ispirare le letterature europee nel Quattrocento, mentre l’entusiasmo per la DivinaCommedia si fece attendere fino alla riscoperta romantica del medioevo. Dopo che le traduzioni spagnola e catalana erano già ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] et les lettres italiennes, Paris 1910, pp. 307-17; E. Pecciarini, A.C. autore delle "Giunte veronesi" e delle "Bellezze della DivinaCommedia", Firenze 1912; G. Boine, Il purismo, in La Voce, 8 ag. 1912; D. Cantarelli, Il purismo di A.C. nella ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] i Pagani libri VII, volgarizzamento di Bono Giamboni, con note di F. Tassi, Firenze, T, Baracchi.
L’Ottimo commento della DivinaCommedia (1827-1829), a cura di A. Torri, Pisa, presso Niccolò Capurro, 3 voll., vol. 2°.
Villani, Giovanni (2007), Nuova ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] come un’accademia specializzata in campo filologico e linguistico. Nel 1595 pubblica infatti un’edizione critica della DivinaCommedia, depurata da tutti gli errori (o presunti tali) apportati al testo dagli stampatori cinquecenteschi, realizzando in ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] , rime e satire).
Alighieri, Dante (1965), Vita nuova. Rime, a cura di F. Chiappelli, Milano, Mursia
Alighieri, Dante (1988), La DivinaCommedia, a cura di di U. Bosco & G. Reggio, Firenze, Le Monnier.
Aretino, Pietro (1990), Lettere, a cura di P ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] , edizione critica a cura di I. Bonomi, Firenze, Accademia della Crusca.
L’Ottimo commento (1829) = L’Ottimo commento della DivinaCommedia. Testo inedito d’un contemporaneo di Dante, a cura di A. Torri, Pisa, Capurro, 3 voll., vol. 3º (rist ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] I primi tre libri della famiglia, a cura di F.C. Pellegrini & R. Spongano, Firenze, Sansoni.
Alighieri, Dante (1988), La DivinaCommedia, a cura di U. Bosco & G. Reggio, Firenze, Le Monnier.
Ammaniti, Niccolò (2008), Ti prendo e ti porto via ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] , in Id., Opere, a cura di L. Fassò, Torino, UTET, vol. 1° (Vita, rime e satire).
Alighieri, Dante (1988), La DivinaCommedia, a cura di U. Bosco & G. Reggio, Firenze, Le Monnier.
Aretino, Pietro (1990), Lettere, a cura di P. Procaccioli, Milano ...
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Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] da la Riva; lo Splanamento de li Proverbii de Salamone del cremonese Girardo Patecchio. Alcuni passi della DivinaCommedia sono considerati proverbiali, a probabile conferma di prelievi da repertori preesistenti, anche se in molti casi rimane ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] Cecco Angiolieri (XIII sec.), calmone come antico nome di gergo si trova in Bonaventura da Imola, commentatore della DivinaCommedia (XIV sec.). Sempre al calmone rimandano le prime battute gergali, scambiate in due sonetti (ante 1460), tra Giovanni ...
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divino
agg. [dal lat. divinus, der. di divus = deus «dio»]. – 1. a. Di Dio: la bontà, la misericordia, la giustizia, l’onnipotenza d.; la d. provvidenza. Con sign. più ampio, che ha la natura, l’essenza di Dio: le tre d. persone, la Trinità;...
Dantedi
Dantedì s. m. Denominazione ufficiale della Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, il 25 marzo di ogni anno. ♦ È giunto il momento di mettersi d’accordo e fissare d’imperio una Giornata da dedicare al Sommo Poeta: «Vuolsi così...