ITALICI
Francesco RIBEZZO
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. Si designa con questo nome un gruppo di popolazioni che abitarono l'Italia antica, le quali presentano particolari affinità linguistiche che conferiscono loro una posizione [...] a Sēmōnes nel Carmen Arvale, facitud per facitōd in Corp. Inscr. Lat., 1ª 361 (Roma) e rōbus: rūfus, tōfus: tūfus, ecc.), e i dittonghi ai, ei, oi, au, ou si chiudono in una vocale unica e, o. Nel campo del consonantismo a laz. qu-, (g)u- (hirquos ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] tra toscano e altre varietà (meridionali o, più spesso, settentrionali). Molto varia è poi la realizzazione della vocale del ➔ dittongo anteriore: di norma si ha una [ɛ], con gradi di apertura anche superiori allo standard (piède, sièdi, Piètro, ecc ...
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In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta di uno o più fonemi in fine di parola.
In grammatica italiana, caduta di vocale (o di sillaba) finale che avvenga tanto davanti a vocale quanto davanti [...] poet. per verso) e com’ (poet. o ant. per come). Il t. in vocale si può avere in questi casi: a) quando un dittongo discendente finale di parola perde, in posizione proclitica, la vocale debole (per es., a’, co’, da’, de’, ne’, pe’, su’, tra’, per ai ...
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Botanica
Giovane ramo o germoglio, in particolare quelli basali delle Poacee.
Economia
Fase conclusiva e fondamentale del processo di crescita economica e tecnologica dell’impresa avviato da invenzioni [...] di stile poiché si offre alla facoltà di scelta del parlante.
In latino, un esempio di i. fonetica è il mutamento del dittongo au in o: lat. class. auricula, lat. volg. oricula; di i. morfologica, la sostituzione del futuro del tipo amabo «amerò» con ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] Martina Franca (Ta), [ˈsejrə] «sera», [ˈsowlə] «sole». Le /-i-/ e /-u-/ derivanti da metafonesi (cfr § 2.1.1) possono poi dittongare come le /-i-/ e le /-u-/ etimologiche viste prima: a Bitonto (Ba), ad es., si ha [ˈkjɔjnə] «pieno» (metafonetico, da ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] forme monottongate nei lemmi ‘tecnici’ del dominio amoroso, come foco, core, loco, a fronte di una equa alternanza di ➔ dittongo e ➔ monottongo in parole non marcate (ad es. bono / buono, véne / viene). Le succitate fonetiche non fiorentine, a cui ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] fonetici non più attivi, come nelle alternanze fra piede / pedestre o ruota / rotella, dovute alla dittongazione (➔ dittongo) della vocale in sillaba aperta accentata. I rapporti allomorfici possono essere determinati anche dalla concomitanza di più ...
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Biologia
Corrispondenza fisiologica, ossia identità o somiglianza delle funzioni di organi per altri versi disparati (le somiglianze anatomo-morfologiche, relative al valore architettonico e costituzionale [...] per a. l’influenza assimilatrice esercitata da forme linguistiche dotate di una particolare forza attrattiva. Così, per es., il dittongo -ie- nelle forme mietiamo, mietete è dovuto all’analogia con le forme mieto, mieti ecc. in cui esso, perché ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa [...] ascendente che, almeno teoricamente, potrebbero essere scambiati per bisillabi (più, può, e anche ciò, già, giù, che contengono dittonghi apparenti). È inoltre facoltativo segnare l’a., per indicare sia la vocale tonica, sia il timbro aperto o chiuso ...
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Nacque a Pesaro da genitori libertini l'anno 170 a. C., passò la vita a Roma e giunse all'estrema vecchiezza. Era di piccola statura, ma d'animo fiero e superbo, e sentiva altamente di sé e dell'arte sua. [...] frammenti. Si occupò anche di questioni ortografiche. P. es. scriveva due volte la vocale lunga, fuorché la i che indicava col dittongo ei, non accettava le lettere greche y e z, sostituiva nel corpo delle parole gg a ng, gc a nc (quindi aggulus ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...