L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] ], che è sia «frutto» che «attività del pescare». La /e/ in sillaba aperta, chiusa da consonante nasale, e nel dittongo /je/ tende a chiudersi: [ˈbene], [ˈteŋpo], [ˈpjede]. Tendono alla realizzazione aperta invece [trɛ], [mɛ]. Nel Veneto centrale ...
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Il termine indebolimento indica una serie di fenomeni fonetici e fonologici che hanno come effetto la riduzione del grado di forza articolatoria di un suono (➔ fonetica articolatoria). Da un punto di vista [...] che invece aumentano la forza articolatoria. Tipici esempi di rafforzamento sono processi come dittongazione (➔ dittongo), inserzione, assordimento, geminazione, affricazione (➔ aspirazione). Relativamente all’italiano, è opportuno menzionare almeno ...
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Si definisce posizione protonica la posizione occupata, all’interno di una parola, da segmenti o sillabe che precedono la sillaba in cui ricorre un accento primario (detta posizione tonica; ➔ accento). [...] ometto «piccolo uomo» e umano, con /o/ e /u/ in posizione protonica. Altri esempi sono quelli di cuoco e cuocere, col dittongo /wɔ/ sotto accento in sillaba aperta, contro cotto, con /ɔ/ in sillaba chiusa, e cucina, con /u/ in posizione protonica. La ...
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A Francesco d’Assisi (1181 o 1182 - 1226), fondatore dell’Ordine dei Minori, santo, e protagonista di un rinnovamento spirituale fondamentale nella storia della cristianità, le fonti attribuiscono numerosi [...] tonico di dignu, multo, iocundo, secunda e quello atono di nubilo, sustenta, -amento, tribulatione e voluntati, la conservazione del dittongo in laude e laudato, quella dei nessi di consonante iniziale + l in clarite e flori e di -dj- tra vocali in ...
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I-J
Guido Calogero
- La decima lettera degli alfabeti fenicio e greco, la nona di quello latino. Negli alfabeti orientali derivati dal fenicio la sua forma primitiva, che si crede rappresenti l'ideogramma [...] p. es. j nel tedesco jagen): intermedia fra queste due è la semivocale i̯, cioè la vocale senza valore sillabico (p. es. nei dittonghi ai̯, oi̯).
Come vocale, la i appartiene alla serie palatina, ed è prossima nel timbro alla e, con cui si scambia in ...
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fuori (fuor; fori, for; fora; fore; furi)
Mario Medici
Sia come preposizione sia come avverbio la forma ‛ fuori ' (‛ fuor ' dominante in poesia, e non assente in prosa: Cv III VII 5, due volte) è la [...] caso di Vn XXXV 1 (de fore): sono del resto tutte forme di tradizione o di influenza lirico-siciliana, come indica la mancanza del dittongo. È interessante la forma di furi di Pg XIX 81, in rima con duri e sicuri, accolta dalla '21 ma respinta dal ...
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Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] italiana lo consente.
Un fenomeno di semplificazione vocalica, rispondente al principio del minimo sforzo articolatorio, è la dittongazione che si verifica nel parlato, soprattutto se veloce, al posto dello ➔ iato di partenza; nonostante il confine ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] anche parole ereditarie o patrimoniali. Così accade in numerosi latinismi nei quali risulta ben conservata la vocale tonica latina o il dittongo: per es. vitreo dal lat. vĭtreu(m), ma vetro dal lat. vĭtru(m); aureo dal lat. aurĕu(m), ma oro dal ...
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Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] , operaj), e -j- tra vocali (ajuola, ajuti, operajo, pajono); la conservazione del dittongo anche dopo palatale (crogiuolo, figliuoli), e il generale rispetto del dittongo mobile (sonava, risonato); i tipi culta, surge, istoria, dilicato; la scelta ...
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La rima (Beltrami 20024: 53-60, 78-83, 206-221; Menichetti 1993: 506-590) è il fenomeno che si produce nel caso di omofonia perfetta di due parole a partire dalla vocale tonica inclusa (come in vita e [...] nel caso di e e di o toniche, dal timbro, o apertura, dei fonemi: è ammesso, cioè, che è (aperta: e con essa il dittongo iè) rimi con é (chiusa), come nella serie di rimanti danteschi «pianéta : quèta : piéta» (Inf. I, 17 : 19 : 21), e che ò (aperta ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...