Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] come avviene tradizionalmente per le ➔ semivocali che, nei dittonghi discendenti (➔ dittongo), ricorrono dopo il nucleo della sillaba ([ˈsai̯] sai, , perché ricorrono prima del nucleo sillabico nei dittonghi ascendenti (per es. /ˈpjano/ piano, ...
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Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] s; le liquide l r e le nasali n m; le vocali a e i o u brevi e lunghe, che possono presentarsi unite nei dittonghi ai ei oi au eu ou: i e u possono, davanti ad altra vocale, assumere valore semivocalico (i̯ u̯); una vocale di timbro indistinto, lo ...
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IRAN (persiano Īrān) o Eran (A. T., 84-87, 92)
Michele GORTANI
Antonino PAGLIARO
Giuseppe CARACI
Gioacchino SERA
Si suol designare con questo nome il grande altipiano, cinto da rilievi montuosi, [...] (protoiranico) si ritrovano nell'antico indiano. Ad es. la continuazione come a, ā di indoeur. e, o, ē, ō e analogamente dei dittonghi ái, ē̆i, ō???i, áu, ē̆u, ō???u come ái, áu. Anteriore a questo mutamento è la palatalizzazione aria della gutturale ...
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JAKUTI
Carlo TAGLIAVINI
G. V.
. Popolazione di lingua turca, che vive nella Siberia nord-orientale, raccolta principalmente nelle vicinanze dei fiumi: il nome nazionale è Sachà. I Jakuti costituiscono [...] disillabo o plurisillabo per l'aggiunta d'un suffisso, la vocale s'abbrevia. Caratteristica è anche la ricchezza di dittonghi, dovuti certamente all'accento melodico per es. jac. uo 〈 prototurc. * o e 〈 prototurc. *og, così uon "dieci", cfr. ciuv ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] all’italiano dell’intera regione, spesso anche in una pronuncia sorvegliata, sono la chiusura delle vocali toniche nei dittonghi (buóno, viéni), l’apertura della tonica negli avverbi in -mènte, il raddoppiamento della consonante iniziale in parole ...
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CASAROTTI, Ilario
Gian Paolo Marchi
Nacque a Verona l'8 luglio 1772 da Antonio e Teresa Cabianca, terzo di sei fratelli. Fu tenuto al fonte battesimale dal marchese Borgia Canossa e dalla contessa Lavinia [...] Verza e quello di Lavinia Montanari Pompei. Nel 1813 uscì a Padova il suo Trattato sopra la naturae l'uso dei dittongi italiani, che gli assicurò larga fama e lusinghieri giudizi da parte di specialisti e letterati.
Il trattato non è "estraneo a ...
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Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] la a, e della maggior pienezza delle sue sillabe, rispetto alla frequenza di vocali mute, di sillabe sincopate e di suoni dittongati e turbati in francese. Oltre mezzo secolo più tardi J.-J. Rousseau, tra i massimi estimatori della musica italiana ...
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FRANZONI, Diodato
Lucinda Spera
Non si hanno notizie biografiche riguardanti questo grammatico vissuto nel XVII secolo. Poco si può dedurre dagli indizi presenti nell'unica opera che di lui ci è rimasta, [...] grande erudizione, il F. conduce i due studiosi ad affrontare problematiche di ordine tecnico: natura delle vocali, dittonghi, uso delle consonanti doppie, oscillazioni grafiche e fonetiche, articoli, punti e accenti. In linea generale, le posizioni ...
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Gruppo di popolazioni europee stanziate nell’Europa centrale e orientale. Secondo una delle numerose etimologie proposte, il termine S., che ricorre anche negli etnonimi Slováky «Slovacchi» e Slovenci [...] chiuse tendono a essere eliminate, per cui i gruppi consonantici vengono semplificati, le consonanti finali scompaiono e gli antichi dittonghi sono monottongati.
Nella morfologia: l’ablativo è assorbito dal genitivo, ma nei temi in o il genitivo è ...
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LONGOBARDI
Augusto LIZIER
Giuseppe CIARDI-DUPRE'
. I Longobardi - o Langobardi - secondo tradizioni e leggende narrate dal loro storico Paolo di Warnefrido forse anche su fonti gotiche e reminiscenze [...] , dalle vocali germaniche ü ed ē2 in longobardo, al contrario di ciò che avviene in tedesco, non si svolgono dittonghi; e; dittonghi germanici ai, au restano per lo più inalterati. Senza dubbio l'alfabeto latino non era adeguato alla rappresentazione ...
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dittongare
v. tr. e intr. [der. di dittongo] (io dittòngo, tu dittònghi, ecc.; come intr., aus. avere). – Attuare o subire una dittongazione: nel passaggio dal latino all’italiano, la «ŏ» tonica ha dittongato (o si è dittongata) in «uo».