TOSCANA (A. T., 24-25-26 bis)
Attilio MORI
Umberto CALZONI
Niccolò RODOLICO
Antonio PANELLA
Sergio CAMERANI
Nello TARCHIANI
Alfredo SCHIAFFINI
Giuseppe MALAGOLI
Vittorio SANTOLI
Alfredo BONACCORSI
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Regione [...] -ere e in -ire-: 1. l'uso di liei, coliei per lei, colei, come nell'umbro: 2. la riduzione a i e u dei dittonghi da e o brevi tonici in sillaba aperta (insime e Orvito, Ambrugio e lugo), che è fenomeno aquilano, di Città di Castello, di Arezzo, delle ...
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METAFONESI (fr. métaphonie; sp. metafonía; ted. Umlaut; ingl. mutation)
Giulio Bertoni
Col nome di "metafonesi" o "metafonia" si designa un fenomeno di armonia vocalica, per cui si verificano nelle lingue [...] nel passato anche le località e le regioni dove in progresso di tempo si svilupparono un iè e un è e un uî e î dai dittonghi ie e uo, ottenendosi un tipo di metafonesi che diciamo arpinate (iè e uî) o ciociaresco (è e î), sorto dal precedente (per es ...
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UMBRI (lat. Umbri, gr. 'Ομβρικοί)
Giacomo DEVOTO
Francesco RIBEZZO
Gli Umbri sono un popolo dell'Italia Centrale che occupa fino alla conquista romana la regione compresa fra il Tevere a ovest, il [...] ; 3. il passaggio di ū in ī nei monosillabi sīm per sūm "suem"; pir, gr. πῦδ; 4. la chiusura in e dei dittonghi di i (ai, ei, oi) e in o dei dittonghi di u (au, eu, ou) nell'umbro; 5. la conservazione di ă mediano, ridotto a i, e nel latino sotto l ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] ˈkːi] «qui», [toˈsti] «costì», [toˈlːi] «lì», ecc.
Rispetto alla Toscana, invece, si osservano:
(a) tracce sparse di dittonghi metafonetici, noti all’antico romanesco e oggi presenti nell’Italia meridionale (cfr. § 2.4): a Canepina [e gːuˈpjerki] «i ...
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MARIN, Biagio
Edda Serra
– Nacque a Grado, allora sotto il dominio austriaco, il 29 giugno 1891 da Antonio e da Maria Raugna, primo di tre fratelli.
Il padre era persona di un certo rilievo sociale [...] le persone – vivono della musicalità del dialetto, dei suoi suoni e dei suoi ritmi, di prevalenti bisillabi e inusuali dittonghi rinchiusi dal M. in quartine.
Gorizia rappresenta, invece, la scoperta del grande mondo arboreo dei parchi e dei viali ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] morfologici. Per es., nel passaggio dal latino all’italiano (o meglio al toscano), un cambiamento fonologico ha provocato la dittongazione di tutte le vocali medie brevi, che sono divenute medio-basse, toniche in sillaba aperta (➔ vocali):
(1) a. /ɛ ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] sola vocale, oltre le sonanti (i u), breve e lunga: ă ā 〈 indoeur. *ā̆ ñ ō??? e due vocali lunghe (dittonghi) ē ō 〈 indoeur. *ai ei oi, au eu ou (dittonghi brevi); c) ai au 〈 indoeur. *āi ēi ōi, āu ēu ōu; d) indoeur. *ə > sanscr. i: p. es.: *st(h ...
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. Col nome di dalmatico intendiamo l'idioma neolatino preveneto della Dalmazia oggi estinto, formatosi dalla diretta continuazione del latino sulla costa dalmata completamente romanizzata. Dante non fa [...] molto aperti. Non solo le vocali aperte, ma anche le chiuse e perfino a si dittongano in sillaba libera, e le vocali aperte (compreso a) si dittongano anche in posizione.
Abbiamo per il lat. á gli esiti seguenti:1. uọ (in sillaba libera), p. es ...
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DECEMBRIO, Angelo Camillo
Paolo Viti
Nato forse nel 1415 a Milano da Uberto, illustre umanista della corte milanese di Gian Galeazzo e di Gian Maria Visconti, e da Caterina Marrazzi, figlia di un famoso [...] più diversi temi, l'eleganza e la ricchezza dello stile latino. Il libro VII ed ultimo è dedicato all'esame dei dittonghi e di vocaboli specifici (in linea, dunque, col libro III): la discussione è originata dal contributo offerto da Guarino a questa ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa [...] ascendente che, almeno teoricamente, potrebbero essere scambiati per bisillabi (più, può, e anche ciò, già, giù, che contengono dittonghi apparenti). È inoltre facoltativo segnare l’a., per indicare sia la vocale tonica, sia il timbro aperto o chiuso ...
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dittongare
v. tr. e intr. [der. di dittongo] (io dittòngo, tu dittònghi, ecc.; come intr., aus. avere). – Attuare o subire una dittongazione: nel passaggio dal latino all’italiano, la «ŏ» tonica ha dittongato (o si è dittongata) in «uo».