Gruppo linguistico indoeuropeo che comprende la lingua degli antichi Umbri, la lingua osca delle genti di stirpe sannitica (Sanniti, Campani, Lucani, Bruzi), i dialetti di Sabini, Equi, Ernici, Volsci, [...] e baltoslave.
All’interno del gruppo, l’umbro si caratterizza per una maggiore tendenza a innovare: monottongazione dei dittonghi originari (umbro e, osco ai ecc.), rotacismo di s intervocalico e finale (umbro erer, osco eíseís, lat. illius ...
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STENOGRAFIA (dal gr. στενός "stretto" e γραϕία "scrittura"; fr. sténographie; sp. taquigrafía; ted. Stenographie, Kurzschrift; ingl. shorthand; sono anche usati i sinonimi brachigrafia, fonografia, semiografia, [...] e velocità. - Le frequenze considerano gli elementi alfabetici e gruppi particolari (vocali iniziali e finali, dittonghi e polittonghi, consonanti coinposte e sillabiche, prefissi e desinenze ecc.) che intervengono nella parola; la determinazione ...
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INGHILTERRA (ingl. e ted. England; fr. Angleterre; sp. Inglaterra; denominazioni che si equivalgono per il significato, che è "terra degli Angli"; in lat. Anglia; A. T., 47-48)
Roberto ALMAGIA
Pietro [...] una terza consonante. Così la differenza vocalica tra le parole moderne child e children data da quel tempo. La semplificazione dei dittonghi era ben avanzata e forse in alcuni dialetti già compiuta (cfr. l'anglosassone deop e il mod. deep). Tuttavia ...
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semiconsonante In linguistica, semivocale che precede una vocale e costituisce con questa un dittongo ascendente.
La lingua italiana possiede due s., che hanno nel sistema fonematico una posizione autonoma [...] , due classi tra le quali non c’è opposizione fonematica: l’i di Cairo e l’u di Laura, vocali asillabiche nei dittonghi discendenti ài e àu, sono vere vocali e non possono, in quella posizione, dar luogo a un’opposizione (distintiva) con un i ...
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- Quinta lettera dell'alfabeto romano, in cui occupa lo stesso posto che questo simbolo occupava nell'alfabeto fenicio; in questo, però, e negli alfabeti semitici da esso derivati, non indicava la vocale, [...] in francese in oi, oe, u̯e, u̯a, pur rimanendo la grafia oi: così p. es. tēla dà toile). La ĕ tonica si dittonga per lo più in ie, in condizioni varie secondo i varî territorî. Di e odierna che derivi da altre vocali, il filone più notevole è dato ...
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MAZZONI, Jacopo
Davide Dalmas
– Nacque il 27 nov. 1548 a Cesena, da Battista, senatore e cavaliere, e da Innocenza Masini. Il padre aveva avuto due figli, Panfilo e Cesare, da un precedente matrimonio.
Compì [...] 1572 pubblicò a Cesena, presso B. Raverio, la sua prima opera, il Discorso de’ dittongi, originato da una discussione con alcuni letterati sulla pronuncia dei dittonghi antichi (il M. vi sostiene la tesi della pronuncia distinta delle due vocali) e ...
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OSCHI
Giacomo Devoto
. La nazionalità nata dalla fusione dei Sanniti con gli Opici, in seguito all'eliminazione della potenza etrusca nella seconda metà del sec. V ha assunto il nome di osca per un [...] stanno nel fatto che l'osco nel suo insieme è conservatore e l'umbro è invece innovatore. Una caratteristica dell'osco è la conservazione fedele dei dittonghi ereditati ai, ei, oi, ou che è comune solo al greco: in tutte le altre lingue indoeuropee i ...
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NORCHIATI, Giovanni
Franco Pignatti
NORCHIATI (Narchiati), Giovanni. – Nacque a Poggibonsi, nei pressi di Siena ma in territorio fiorentino, all’inizio del XVI secolo, da Michele di Giovanni; il nome [...] tempo fossero i toscani a dettare le regole della propria lingua, come appunto egli si propone di fare con i dittonghi; nella chiusa annuncia a Giambullari che tratterà in un’altra opera «della pronuntia di questa lingua». Il Trattato consiste nell ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] (mezo e avezare, pezo, gentileza di fronte a qualche occorrenza di gravezze).
In campo fonetico si notano: per i dittonghi dopo consonante + r la contrapposizione di tipo prego (prevalente in prosa ed esclusivo nei versi) a truovo, univocamente ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] la vocale finale è i si avvera il passaggio di é, ó a ì, ù (froménto-frominti, rosso-russi) e perfino subentrano nel pavano i dittonghi iè, uò, per è, ò aperti in sillaba chiusa, quando all'uscita siano o (da u) e i (muorto, pietto, puorco). Ma quest ...
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dittongare
v. tr. e intr. [der. di dittongo] (io dittòngo, tu dittònghi, ecc.; come intr., aus. avere). – Attuare o subire una dittongazione: nel passaggio dal latino all’italiano, la «ŏ» tonica ha dittongato (o si è dittongata) in «uo».