Nel significato originario, capo, comandante (connesso con magis «più»); seguito da una determinazione in genitivo, fu titolo di magistrati, comandanti militari, funzionari del mondo romano e medievale.
Nel [...] consisteva nel comando della cavalleria; spesso fungeva da luogotenente del dittatore sul campo e a Roma. M. militum Nell’età di Costantino, comandante delle fanterie di tutto l’Impero Romano, cui si affiancava nel comando della cavalleria il m ...
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Uomo politico romano (2º-1º sec. a. C.), fratello di Cesare Strabone (v.). Pretore nel 95, poi console (90), combatté nella guerra sociale contro gli Italici in rivolta; a lui risale la lex Iulia sulla [...] di Mario nell'87. Il figlio, omonimo, console nel 64 a. C., legato di Cesare in Gallia (52-49), avversò, dopo la morte del dittatore, Marco Antonio: posto nelle liste di proscrizione, fu salvato dall'intervento della sorella Giulia, madre di Antonio. ...
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Generale romano di Nocera Inferiore (sec. 1º a. C.); sospetto seguace di Catilina, fuggì prima in Spagna poi in Africa, dove fu al servizio di principi locali. Alla venuta di Cesare (46) si mise dalla [...] ; dopo la battaglia di Tapso, sconfisse i resti dei pompeiani guidati da Cecilio Metello e distrusse la flotta di Scipione. Ricevette da Cesare una parte del territorio di Massinissa. Dopo la morte del dittatore fu assassinato da un certo Arabione. ...
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Console romano (220 a. C.), sottomise i Galli nella Valle Padana; dittatore (217), dovette dimettersi per irregolarità nell'elezione; fu infine censore (210). n Il figlio, omonimo, fu pretore (209); nella [...] battaglia del Metauro (207) contribuì in modo decisivo alla sconfitta di Asdrubale; ebbe poi (206) il consolato e il comando di un esercito contro Annibale nel Bruzio. Combattè (204) insieme a Scipione ...
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Uomo politico romano (1º sec. a. C.): edile nel 53 a. C., pretore nel 49; fu partigiano di Pompeo dall'inizio della guerra civile sin dopo la battaglia di Farsalo; perdonato da Cesare, tornò a Roma, ma, [...] dopo l'uccisione del dittatore, seguì Bruto e Cassio; a Filippi fu fatto prigioniero e ucciso per ordine di Ottaviano. ...
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Comandante romano, dittatore (499 o 496 a. C.), vinse, nella battaglia del Lago Regillo, Tarquinio il Superbo e i suoi alleati Latini, ottenendo il trionfo; dedicò a Cerere, Libero e Libera il tempio ai [...] piedi dell'Aventino, presso il Circo Massimo ...
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Giovane romano; durante l'occupazione gallica di Roma (390 a. C.) raggiunse il presidio romano assediato nel Campidoglio per portare la notizia di prossimi rinforzi (o forse per far approvare la nomina [...] di Camillo a dittatore). ...
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Console romano (365 e 362 a. C.); dittatore (360), vinse i Galli che si erano spinti sin sotto la porta Collina, ma rinunciò al trionfo. Magister equitum (351), fu console una terza volta nel 342. ...
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Censore romano (366 a. C.), per cinque volte console (364, 361, 355, 353, 351). Vincitore degli Ernici nel secondo consolato, nel 351 costrinse Tarquinia alla pace e nel 350, come dittatore, sconfisse [...] i Galli Boi ...
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La diplomazia
Fabio Grassi Orsini
Gerardo Nicolosi
«Torneremo da capo e faremo meglio»: è con queste parole che il moderato Massimo d’Azeglio, presidente del Consiglio del Regno di Sardegna dal 7 maggio [...] fu chiamato a reggere la seconda divisione delle Legazioni; Romano Carlo Susinno che fu poi segretario di Alfonso La Marmora e prestato servizio presso la Segreteria generale del dittatore dell’Italia meridionale. Nel 1861 venne richiamato Pompeo ...
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cincinnato
s. m. – Chi, dopo aver prestato la sua opera alla patria, non insuperbisce, ma si ritira a vita semplice e modesta. È un uso antonomastico del nome di Lucio Quinzio Cincinnato, console romano nel 460 a. C., dittatore nel 458, del...
magistrato
s. m. [dal lat. magistratus -us, der. di magister «capo, soprintendente»]. – 1. a. Nel linguaggio amministr., e anche letter., del passato, con sign. generico (che continua quello originario latino), persona, oppure organismo, che...