LUZI, Mario
Stefano Verdino
Nacque il 20 ottobre 1914 a Castello, frazione di Sesto Fiorentino, secondogenito di Ciro (1882-1965), locale funzionario delle ferrovie, e di Margherita Papini (1882-1959); [...] (29 luglio 1933); altri versi uscirono poco dopo ne L’Italia letteraria (17 settembre 1933: la rubrica era intitolata «Il dittamondo» per esordienti) e nel bolognese L’Orto (ottobre 1933).
A fine 1933 conobbe la studentessa di lettere Elena Monaci ...
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GIUNTI (Giunta), Lucantonio, il Vecchio
Massimo Ceresa
Nacque a Firenze, da Giunta di Biagio, nel 1457 nel "popolo" di S. Lucia d'Ognissanti, dove trascorse la fanciullezza.
La famiglia, di origine [...] fa valere per altre opere di dubbia attribuzione). Nel 1501 il G. pubblicò, per i tipi di Cristoforo de Pensis, il Dittamondo di Fazio degli Uberti, stampato per la prima volta a Vicenza nel 1474. Entrambe le edizioni sono piene di errori.
Nel 1507 ...
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DAL POZZO, Francesco, detto il Puteolano
Rosario Contarino
Nacque nella prima metà del sec. XV a Contignaco, nel territorio di Parma, da Melchiorre, che aveva ottenuto la cittadinanza di questa città [...] ". Il poeta attinge dalla Commedia dantesca e dai Trionfi del Petrarca l'impianto narrativo, mentre deriva dal Dittamondo le notizie di carattere geografico. La stilizzazione letteraria impedisce l'identificazione della donna cantata; ma non è ...
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PENSI, Cristoforo
Tiziana Plebani
PENSI, Cristoforo. – Nacque intorno alla metà del XV secolo a Mandello del Lario, sul lago di Como. Il cognome risulta ben attestato nell’area anche negli stemmi di [...] le Metamorphoseos vulgare di Ovidio del 7 marzo 1501 (o 1502) (Edit 16, CNCE 76662; cfr. Guthmüller, 1981, pp. 176, 184) e il Dittamondo di Fazio degli Uberti del settembre del 1501 (Edit 16, CNCE 33437).
Non si conoscono né il luogo né la data della ...
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ALBERTI, Leandro
Abele L. Redigonda
Nacque a Bologna il 12 dic. 1479 da Francesco, di famiglia oriunda da Firenze. Decenne, fu affidato per gli studi umanistici al retore bolognese G. Garzoni. Nel novembre [...] origine di Firenze, Descrittione, ed. Venezia 1588, f. 43v, dove sono citati insieme, fra gli altri, il Poliziano e il Dittamondo di Fazio degli Uberti). Per questo la sua opera rappresenta non tanto una revisione critica e un superamento dell'Italia ...
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GIOVANNI Fiorentino (da Firenze)
Franco Pignatti
A un ser Giovanni è ascritta una raccolta di novelle, conservata adespota e anepigrafa dai manoscritti, e attribuita sulla base di un sonetto, forse apocrifo [...] considerato di poco posteriore all'altro, è basata sul sonetto su Europa, che denuncia consistenti affinità con alcune terzine del Dittamondo di Fazio degli Uberti (l. III, cap. XIX, vv. 49-63), opera che presumibilmente cominciò a circolare dopo la ...
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Nacque a Vicenza il 10 ag. 1485, in una nobile e potente famiglia, da Bernardino e da Elisabetta Savorgnan, sorella di quell'Antonio Savorgnan, cui è dedicata la raccolta delle Lettere storiche e che fu [...] fonti in Priamo e Tisbe delle Metamorfosi ovidiane, nel Cligès di Chrétien de Troyes, nella novella IV del Decameròn, nel Dittamondo di Fazio degli Uberti, nel commento di Landino al luogo dantesco citato, nella novella di Ganozza e Mariotto (la ...
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MONTI, Vincenzo
Giuseppe Izzi
MONTI, Vincenzo. – Nacque il 19 febbraio 1754 alle Alfonsine (ora in provincia di Ravenna), ottavo degli undici figli di Fedele Maria e di Domenica Maria Mazzarri.
Il nonno, [...] poi quella definitiva, uscita a Padova alla fine del 1827. Vi si accompagnarono l’edizione della Vita nuova (1827) e del Dittamondo di Fazio degli Uberti (Milano 1826), cui, come per il Convivio, aveva lavorato con Perticari e che gli causò dissapori ...
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