malattìa mentale Sindrome o modalità comportamentale o psicologica, clinicamente significativa, associata a un malessere o a una menomazione, da considerarsi manifestazione di una disfunzione comportamentale, [...] della persona. Non esiste una definizione soddisfacente che specifichi i confini precisi del concetto di m.m. (o disturbomentale, come talvolta si preferisce chiamarla). Tuttavia né il comportamento deviante (politico, religioso o sessuale), né i ...
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Termine usato in passato per indicare vari disturbimentali e mirante a mettere in evidenza più il contenuto che il disturbo formale del pensiero.
Per m. intellettuali J.-É.-D. Esquirol intendeva quei [...] quadri psichici che si considerano psicosi paranoidi e paranoiche (delirio cronico). Alcuni termini derivati dal concetto di m. sono ancora in uso, per es. piromania, dipsomania, cleptomania ...
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Settore della medicina che ha per oggetto lo studio clinico e la terapia dei disturbimentali e dei comportamenti patologici, distinti per origine, qualità, entità e durata delle manifestazioni. La delimitazione [...] della p. clinica per antonomasia, con il suo concetto di ‘psicosi endogena’, cioè di malattia mentale vera e propria, ben distinta dai disturbi nevrotici e caratteropatici, dalle noxae cerebrali acute e croniche, e dovuta a un quid proprio, appunto ...
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Disciplina medica che studia gli aspetti anatomofisiologici, patologici e clinici delle malattie del sistema nervoso centrale e periferico. Nell’accezione attuale la n. viene intesa come riferita soprattutto [...] nervoso distinguendo nettamente il suo ambito da quello della psichiatria, la quale focalizza invece la sua attenzione sui disturbimentali e del comportamento; anche se, dalla metà del 20° sec., l’aspetto neurobiologico della psichiatria ha assunto ...
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NERVOSO, SISTEMA (XXIV, p. 609)
Vittorio Challiol
Fisiopatologia. - La fisiopatologia del lobo frontale (v. cervello, IX, p. 829) negli ultimi anni ha maggiormente accentrato le ricerche di numerosi [...] acuta; 4) una forma pseudotumorale con sintomi d'ipertensione intracranica; 5) una sindrome psichica, in cui i disturbimentali possono essere per lungo tempo isolati o predominanti. Lo stesso autore, preso atto della disparità di opinione e dei ...
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(II, p. 262; App. I, p. 84; IV, I, p. 77)
In questi ultimi decenni l'a. ha continuato a rappresentare uno dei più gravi problemi sociali dell'umanità e si è peraltro inserito prepotentemente nel contesto [...] con l'esempio paterno elemento causale della trasmissione dell'a. alla prole.
Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbiMentali (DSM iii R del 1988) si legge: "La dipendenza da alcool tende a raggrupparsi nelle famiglie. Recenti dati ...
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Introduzione
Con disturbo del c. ci si riferisce a un costrutto che ha subito una continua trasformazione concettuale nella storia della neuropsichiatria. Tra i disturbi del c. vengono annoverati i disordini [...] del c. di McGuire e Troisi (1998), l'idea che l'evoluzione avrebbe dovuto condurre alla scomparsa dei disturbimentali, in quanto non adattivi, si basa su un'erronea interpretazione del concetto di evoluzione come processo che mira inevitabilmente ...
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SHOCK (XXXI, p. 613)
Ferdinando CORELLI
Ugo CERLETTI
Sullo shock, problema di enorme importanza teorica e pratica ed in continua evoluzione, numerosi studî sono stati condotti, nei varî paesi, specie [...] -mania), con buoni risultati nella schizofrenia (casi recenti), nella amenza confusionale, in varie psiconevrosi, in taluni disturbimentali della paralisi progressiva, in certi casi di morbo di Parkinson, di asma bronchiale, di psoriasi, nella ...
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S'intende con questo termine un processo infiammatorio a carico dell'encefalo. Il sistema nervoso centrale, con i suoi involucri, è abitualmente bene protetto contro l'azione dannosa di agenti esterni: [...] , per lo più notturne, accompagnate da convulsioni. Tali fenomeni, in apparenza non gravi, possono essere la causa di disturbimentali tardivi, di epilessia nell'adulto accompagnata o meno da deficit neurologici (v. epilessia, XIV, p. 93; frenastenia ...
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VOGT, Oskar
Vittorio Challiol
Neurologo, nato a Husum (Schleswig-Holstein) il 6 aprile 1870. Si laureò in medicina a Jena nel 1893; si perfezionò a Zurigo, Lipsia e Parigi. Nel 1901 fu nominato direttore [...] soprattutto nella presenza di grave rigidità muscolare, con ipercinesie varie, talvolta con disartria, fenomeni convulsivi, disturbimentali. La sindrome compare nell'infanzia e migliora gradatamente col passare degli anni; pare sia dovuta all ...
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disturbo
s. m. [der. di disturbare]. – 1. Il disturbare o il disturbarsi, e anche l’incomodo, il fastidio, ecc., che ne è l’effetto: d. della quiete notturna; dare, recare, procurare d.; prendersi il d. di ...; non vorrei esserti di d.; perdoni...
danzaterapia (Danzaterapia, Danza terapia, danza-terapia) s. f. Disciplina terapeutica e riabilitativa, basata sulla pratica della danza da parte del paziente, che viene utilizzata in caso di disturbi comportamentali, difficoltà di apprendimento...