Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] di altissima potenzialità ornamentale influì anche sulla distribuzione degli spazi nella pagina e fece prevalere e ulteriori filetti ornamentali arricchiscono altre lettere (L, T), finendo col modificarne profondamente il disegno e col renderne ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] »), il raddoppiamento sintattico ([a ˈrːoma]), la tendenza di /p, t, k/ ad essere pronunciate rilassate sia tra vocali, sia dopo /n/ si segnalano i seguenti tratti:
(a) la diversa distribuzione delle vocali aperte e chiuse, come nella variante umbra ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] dato che molti fenomeni vi si presentano con una distribuzione a macchie di leopardo, conseguenza, fra l’altro [ɽ] ([la ˈɽːadjo]), sempre intensa, e che, in combinazione con [t], diventa quasi [ʧ] ([il ˈʈɽɛno] «il treno»);
(d) la preferenza per il ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] s, forma debole della copula is, o n’t, forma debole della negazione not (it’s true per it is true «è vero», I don’t know per I do not know «non so»). : portano l’accento e hanno la stessa distribuzione dei costituenti non pronominali.
A parte queste ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] pochi minuti)
Nonostante l’apparente coerenza della distribuzione del morfema riflessivo e della scelta degli ausiliari di Bono Giamboni, con note di F. Tassi, Firenze, T, Baracchi.
L’Ottimo commento della Divina Commedia (1827-1829), ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] , Salat [za-]; per la pronuncia dei nessi sp- e st- come [ʃp] e [ʃt], per es. Spion [ʃpjoːn], Stafette [ʃtaˈfɛtə]; e per la pronuncia del nesso determinato il minimo di attestazioni, cioè la distribuzione e permanenza minime, perché si possa comunque ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] a Roma quasi come pro[bːla]ma).
È ben nota la diversa distribuzione, rispetto allo standard, di /e/ e di /o/, in casi , a volte goffamente italianizzato in non ce ne può fregare di meno; t’ha detto bene/male «ti è andata bene/male»; non ho capito ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] , dal francone *bi-sunnja), forse anche giorno. La distribuzione geografica delle prime attestazioni (XI sec.) pare disporsi lungo al tempo di Federico II, in Id., “Scripta mane(n)t”. Studi sulla grafia dell’italiano, Galatina, Congedo, pp. 7- ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] p. 13)
(39) E quindi una biblioteca non è uno strumento per distribuire la verità, ma per ritardarne l’apparizione? (Eco, Il nome della
Manzoni, Alessandro (1987), I promessi sposi, a cura di T. Di Salvo, Zanichelli.
Maraini, Dacia (1963), L’età del ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] , [iˈkːe ˈδiʃe] «che dice?», [ˈdimː iˈkːe tːu ˈvːɔi] «dimmi che cosa vuoi») e in sostituzione dell’ital. «ciò . Rispetto al fiorentino, molte varietà presentano una diversa distribuzione delle vocali medie anteriori e posteriori: s[ɛ]nza ...
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topografia
topografìa s. f. [dal gr. τοπογραϕία, comp. di τόπος «luogo» e -γραϕία «-grafia»]. – 1. a. Disciplina che studia gli strumenti e i metodi atti alla misurazione e alla rappresentazione di parti della superficie fisica della Terra,...
tensione
tensióne s. f. [dal lat. tensio -onis, der. di tendĕre «tendere», part. pass. tensus]. – 1. L’azione del tendere e lo stato di ciò che è teso: sottoporre un cavo a forte t.; regolare la t. della corda perché dia la nota esatta, e...