(gr. Εὐρώπη, lat. Europa) Parte occidentale del continente eurasiatico, delimitata a O dall’Oceano Atlantico, a N dal Mar Glaciale Artico, a S dal Mar Mediterraneo; tutt’altro che ben definiti sono invece [...] congiunturale.
Rispetto alle altre parti del mondo, la distribuzione della popolazione in E. è certo più omogenea, all’allevamento, in gran parte ovino.
La pesca, attività ormai marginale, ha un’antica tradizione e conserva importanza nei paesi che ...
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Regolamento di interessi che trae la sua forza vincolante dall’accordo di coloro che lo stipulano.
Diritto civile
Il c. è l’accordo tra due o più parti per costituire, regolare od estinguere un rapporto [...] associativi. Si può, quindi affermare che, attualmente, salvo qualche aspetto marginale, l’unico c. agrario rilevante è l’affitto di fondi la gestione delle scorte e degli ordini, la distribuzione delle merci e l’assistenza alla clientela finale ...
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Astronomia
E. stellare Condizione fisica di una stella (➔), in cui tutta l’energia generata nella parte centrale sia trasmessa agli strati superficiali e da questi irradiata all’esterno. Nello studio della [...] essenziale l’utilità marginale, e il teorema dell’uguaglianza delle utilità marginali ponderate diviene la . all’altro; con essa, superate le distinzioni tra produzione, distribuzione, consumo e scambio, l’economia pura si riduce allo studio sintetico ...
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Chimica
S. ionico Fenomeno caratteristico di alcuni tipi di solidi, sia organici sia inorganici, che, messi a contatto con una soluzione ionica, sono capaci di mandare in soluzione ioni, mentre il posto [...] la circolazione dei beni e servizi collegando produzione e distribuzione.
Il concetto di s. nella teoria economica
cagione cessano totalmente quando si livellano per ogni scambista le utilità marginali dei due beni. In un mercato in regime di libera ...
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Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere. In senso più generale, anche la trasmissione dei dati e l’insieme delle strutture che la [...] sostenuto dai marginalisti, l’agente economico acquisirà i. fin quando il suo costo marginale non eguaglierà il suo valore marginale.
I stati possibili e certamente modifica la loro distribuzione di probabilità, poiché lo stato osservato diviene ...
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I mezzi (patrimonio, reddito, credito) di cui si dispone per raggiungere i propri fini e, più specificamente e comunemente, i mezzi (beni in natura, servizi personali e soprattutto denaro) di cui dispongono [...] dell’Ottocento; essa è finalizzata a realizzare la distribuzione del reddito e della ricchezza che la società, che nel 1844 pose i fondamenti della teoria dell’utilità marginale e introdusse il concetto della perdita netta non compensata (deadweight ...
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Studio delle interrelazioni che intercorrono fra gli organismi e l’ambiente che li ospita. Si occupa di tre livelli di gerarchia biologica: individui, popolazioni e comunità.
Cenni storici
L’e., come [...] compiutamente comprese, richiedono una conoscenza reciproca non marginale, specie nei settori dell’ e. applicata di dispersione, ogni organismo si diffonde in un’area di distribuzione geografica ( areale), finché non trovi ostacoli alla sua espansione ...
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Economia
In economia, il termine ha più significati: il valore in denaro di beni; i beni stessi in cui il denaro è investito o, più comunemente, l’insieme dei beni destinati a impieghi produttivi per ottenere [...] insieme eterogeneo di beni c. a grandezza unica, con significato quantitativamente coerente. La teoria della distribuzionemarginalista è basata sulla corresponsione ai vari fattori produttivi di compensi corrispondenti alla rispettiva produttività ...
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utilità Nel linguaggio economico, il piacere che procura o può procurare a un soggetto un dato bene o servizio in quanto da lui ritenuto idoneo ad appagare un suo bisogno presente o futuro. L’u. è, quindi, [...] dell’economia, libero da giudizi di valore riguardanti i problemi dell’equità e della distribuzione del reddito.
V. Pareto (1906) riformulò invece la teoria marginalista adottando una concezione ordinale delle u. in luogo di quella cardinale. Pareto ...
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Economista (Parigi 1848 - Céligny, Ginevra, 1923), figlio di Raffaele e di madre francese. Dal 1893 professore di economia politica presso l'univ. di Losanna. È noto per la definizione, divenuta fondamentale [...] sociale; secondo molti l'aver abbandonato l'utilità marginale, perché non misurabile, sarebbe il maggior contributo teorico le preferenze dei consumatori, la tecnologia e la distribuzione delle risorse, non esiste nessun'altra allocazione che possa ...
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marginale
agg. [der. di margine]. – 1. Del margine, che è al margine, che costituisce un margine: zona, area, spazio marginale. In partic.: a. Che è segnato sul margine di una pagina stampata o manoscritta: disegni, fregi m.; glosse m.; numeri...
distribuzione
distribuzióne s. f. [dal lat. distributio -onis]. – 1. a. L’atto di distribuire, cioè di dividere, ripartire, dispensare o assegnare fra più persone o in più luoghi: d. di viveri, di pacchi dono; la d. della posta; la d. del...