sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti [...] ’Italia. In Francia fu introdotto da C. Marot, che ne variò la struttura (sonnet marotique: 3 stanze di 4 versi e un distico, che per lo più è posto tra la seconda e la terza stanza, e talvolta alla fine). Gli schemi italiani furono invece fedelmente ...
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sempre (sempre mai)
Ugo Vignuzzi
Avverbio di tempo, di frequenza media nell'opera dantesca: 2 casi nella Vita Nuova, 21 nelle Rime, 78 nel Convivio (di cui uno in integrazione, in IV XX 7), e 77 nella [...] Detto, per complessive 189 occorrenze.
L'avverbio rima con sé stesso, come parola rima, ai vv. 51-52 di Rime C (nel distico di chiusura della stanza), mentre si presenta in rima con tempre e stempre in Pg XXX 92 (rima aspra e difficile). Va rilevato ...
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Originariamente iscrizione, specialmente funeraria, poi componimento poetico mirante a fermare in breve il ricordo di una vita, di una impresa, di un’offerta ecc.; il significato di «piccolo componimento [...] .C.: incisi su tazze, appartengono al numero delle più antiche iscrizioni greche. Archiloco avrebbe per primo usato per l’e. il distico elegiaco, che ne fu poi il metro. Nell’età classica l’epigrammista più noto fu Simonide di Ceo, il quale esaltò in ...
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Poeta spagnolo (Matute, Nájera, 1589 - Nájera 1669); venne processato (1659) dall'Inquisizione sotto l'accusa di aver formulato proposizioni di carattere eterodosso e di avere scritto satire contro i religiosi: [...] nelle liriche di carattere anacreontico, introdusse con varia fortuna i metri classici, tra i quali la strofe saffica e il distico elegiaco; nelle versioni da Orazio rivelò eleganza d'espressione; tradusse anche parte del De consolatione di Boezio. ...
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JACOPINO da Reggio
L. Morozzi
Miniatore emiliano, attivo a Bologna dal terzo quarto del 13° secolo.Notizie di J. si hanno nel 1269, 1284 e 1286, in documenti ove non è ricordato come miniatore o pittore, [...] è nota dalla firma apposta in calce al Decretum Gratiani, con glosse di Giovanni Teutonico e Bartolomeo da Brescia, nel celebre distico "ut rosa flos florum sic iste librorum / quem Iacobinus depinxit manu Reginus" (Roma, BAV, Vat. lat. 1375, c. 350r ...
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attratto
Luigi Vanossi
Voce derivata dal francese antico atrait, che appare in Fiore XXIX 5 Per dare a' suo' nemici mal attratto, / vi mise dentro gran saettamento. L'espressione mal attratto vale " [...] al liberarsi nella favola di una condizione antitetica a quella impersonata da Bellaccoglienza. Il rapporto si illumina quando si riporti il distico " Male Bouche... se pris garde dou bel atrait Í que Bel Acueil me deignoit faire " (Roman de la Rose ...
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LORENZO da Viterbo
Lucia Casellato
Nacque a Viterbo da Iacopo di Pietro Paolo, secondo quanto riferisce lo storico viterbese Niccolò della Tuccia nella sua Cronaca, redatta verso la metà del Quattrocento [...] ; e fino a oggi l'ipotesi più accreditata si fonda, sia pure con qualche riserva, sull'indicazione fornita dal distico latino presente negli affreschi realizzati dall'artista per la famiglia Mazzatosta, all'interno della loro cappella in S. Maria ...
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Poeta latino (4º-5º sec. d. C.), nato in Alessandria d'Egitto, visse a Roma dal 395 d. C. al 404 (forse data della sua morte) e frequentò la corte imperiale; fra il 400 e il 401 ottenne la dignità di patrizio. [...] e di Roma dai barbari. Usò l'esametro nei panegirici, nelle invettive, nei poemi storici e mitologici, negli epitalamî; il distico elegiaco nelle prefazioni ai poemi maggiori e nei carmina minora. Dei carmina maiora sono più importanti: le invettive ...
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OLLA
Paolino Mingazzini
. Nome latino che designa una specie di vasi grezzi e di uso comunissimo. La forma più frequente è quella di un vaso a grossa pancia, per lo più privo di piede, con o senza manici, [...] podrida, il famoso piatto ibero-americano, perpetua sino a oggi l'uso di questa accezione. Un graffito pompeiano attesta in un distico l'uso dell'olla in cucina: secondo il poeta, leccare le pareti dell'olla che ha servito a cucinare un prosciutto è ...
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Poeta inglese (Gravesend 1929 - San Francisco 2004), dal 1954 residente in California dove insegnò all'univ. di Berkeley. La sua poesia, retta da un pensiero lucido e intenso, ne fa il rappresentante più [...] raggiunta dalla scuola "metafisica" del Seicento. G. fece uso nella prima opera (Poetry from Cambridge, 1953) del distico eroico, ma successivamente adottò il metro sillabico, poco noto alla poesia inglese, traendone effetti di grande chiarezza e ...
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distico1
dìstico1 agg. [dal lat. distĭchus, gr. δίστιχος «in doppia fila», comp. di δι- «due» e στίχος «fila»] (pl. m. -ci). – In botanica, detto della disposizione di organi rispetto al loro asse generatore, quando sono alternatamente uno...
distico2
dìstico2 s. m. [dal lat. tardo distĭchum, gr. δίστιχον (ᾆσμα) «carme di due righe»] (pl. -ci). – 1. Propr., strofa di due versi; più in partic., nella metrica classica, l’insieme di un esametro e di un pentametro (d. elegiaco). Raro...