(ἐλεγεία, elegīa).
L'elegia greco-romana. - Concezione generale dell'ellenismo più tardo è che in origine l'elegia fosse una querimonia in onore dei defunti, un ϑρῆνος: di essa si vedeva, insomma, un tipo [...] è poi una melodia del verso, una dolcezza di lingua, che nel distico latino non si ritrova più. Costì è l'anima di Tibullo e l da Tibullo e da Properzio, ha creato per l'elegia e il distico una maniera sua, tra il geniale il grazioso, il giocoso e il ...
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Sentenza (gr. γνώμη), espressione brevemente concettosa di una norma morale, caratteristica della letteratura greca in genere e propria, in particolare, della cosiddetta poesia gnomica, genere di poesia [...] trocaici. A Catone si deve una raccolta di sentenze, dalla quale va però distinta l’altra raccolta intitolata Dicta (o Disticha) Catonis. Delle molte altre raccolte di sentenze dell’età alessandrina e greco-romana ci è giunta la copiosa scelta di ...
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GNOMICA, POESlA
Angelo Taccone
A. Poesia gnomica, secondo le tradizionali partizioni empiriche, si chiama quella in cui l'elemento sentenzioso e moraleggiante, diffuso si può dire presso ogni letteratura, [...] il gruppetto comincia con la frase Anche questo è di Focilide. Un gruppetto è costituito, invece che di due esametri, di un distico elegiaco: è forse il più spiritoso, ma è variazione di un frammento di Demodoco di Lero, suo contemporaneo. Non si può ...
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La terza rima è il metro della Divina Commedia. Se ne attribuisce concordemente l’invenzione a ➔ Dante, perciò è anche detta terzina dantesca. Con l’➔ottava rima, è il metro narrativo principe della tradizione [...] emulazione con Dante, elabora un metro in terzine doppie (ABA CBC, DED FEF …; i capitoli sono delimitati da un distico monorimo ZZ), a sua volta ricondotto al genere dei serventesi (Beltrami 20024: 310).
Tra le infinite riproposizioni più recenti ...
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ALAGNO, Lucrezia
Michele Manfredi
Figlia di Cola e di Covella Toraldo, nacque probabilmente nel 1430. A diciott'anni innamorò perdutamente di sé il cinquantaquattrenne Alfonso d'Aragona, re di Napoli, [...] abitava.
Di grande bellezza, un'eco dell'ammirazione e dell'entusiasmo che suscitava rimane ancora, oltre che nel distico del Panormita ("Quantum Rex proceres, quantum sol sidera vincit, Tantum Campanas superat Lucretia nymphas"), nei molti versi ...
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RISPETTO
Vittorio Santoli
. Forma popolare di lirica monostrofica in endecasillabi, il cui schema fondamentale è ABABCCDD; esso consta cioè di un tetrastico a rime alterne, più una ripresa a rime baciate. [...] venga usato per accompagnare, con speciale melodia, il ballo. Avviene però spesso che la ripresa venga ridotta a un solo distico, o addirittura soppressa. In quest'ultimo caso il rispetto si riduce a un tetrastico; del quale non sempre è possibile ...
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POTAMOCHERO (dal gr. ποταμός "fiume" e χοῖρος "porco"; lat. scient. Choiropotamus Gray 1843; fr. potamochère; sp. potamoquero; ted. Flussschwein; ingl. river hog)
Oscar De Beaux
Genere della sottofamiglia [...] e narici. Il collo è grosso e gozzuto. La coda è molto lunga, munita di ciuffo terminale setoloso e distico come nei potamocheri. Il rivestimento è, specialmente negli adulti, tanto sottile e scarso da lasciare praticamente nuda la pelle grigio ...
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Poeta statunitense (Watertown 1750 - Detroit 1831). Laureatosi giovanissimo alla Yale University, entrò in contatto con un gruppo di poeti (tra cui J. Barlow e T. Dwight) denominato "Hartford Wits", unito [...] antibritanniche, quali An elegy on the times (1774) e l'epica burlesca M'Fingal (1775; 1782), che, sfruttando il distico eroico perfezionato da A. Pope, fa dell'esercito inglese l'oggetto d'una satira tagliente quanto misurata. Tra le altre opere ...
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Poeta satirico inglese (Tetbury, Gloucestershire, 1653 - presso Nottingham 1683); dapprima maestro di scuola, poi precettore, in seguito cappellano del duca di Kingston. Per le sue satire ebbe a modello [...] maggiore sono le Four satires upon the Jesuits (in 4 libri, 1681), scritte sotto l'impulso del panico prodotto dalla congiura di T. Oates. Nonostante l'elogio tributatogli da J. Dryden, lo stile e il distico decasillabico di O. sono rozzi e monotoni. ...
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Poeta inglese (Londra 1688 - Twickenham, Middlesex, 1744). Poeta tra i maggiori del suo tempo, nelle opere di P. lo spirito classico della poesia inglese giunse all'apice. Della poesia, che ha per argomento [...] l'umana sciocchezza a volo e cogliere i costumi al vivo mentre nascono». Fu straordinario come artista: nell'uso che fece del distico eroico, che è il metro da lui adoperato in tutte le sue opere migliori, non ebbe rivali; la dolcezza lirica dei suoi ...
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distico1
dìstico1 agg. [dal lat. distĭchus, gr. δίστιχος «in doppia fila», comp. di δι- «due» e στίχος «fila»] (pl. m. -ci). – In botanica, detto della disposizione di organi rispetto al loro asse generatore, quando sono alternatamente uno...
distico2
dìstico2 s. m. [dal lat. tardo distĭchum, gr. δίστιχον (ᾆσμα) «carme di due righe»] (pl. -ci). – 1. Propr., strofa di due versi; più in partic., nella metrica classica, l’insieme di un esametro e di un pentametro (d. elegiaco). Raro...