Giureconsulto italiano (sec. 12º) specializzato nel diritto longobardo. Le sue opinioni sono esposte, di seguito e spesso in contrasto a quelle di Ariprando, di cui forse A. fu discepolo, in un commento [...] ai primi due libri della Lombarda, opera di un ignoto compilatore o reportatio di scolari, che amplia o rielabora, con intenti critici e con una maggiore utilizzazione del dirittoromano, l'analoga opera che va sotto il nome di Ariprando (v.). ...
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Giurista e storico italiano (Modica 1875 - Palermo 1963). Prof. di storia del dirittoromano a Palermo e a Napoli, di istituz. di dirittoromano a Palermo. Deputato al Parlamento per la XXV e XXVI legislatura [...] (1919-24). Autore di numerosi studî di storia e dogmatica romanistica; con S. Riccobono e C. Ferrini curò l'edizione dei Fontes iuris romani anteiustiniani in usum scholarum (1909, 2a ed. 1940-43) ...
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Contratto tipico, disciplinato dal Codice civile (artt. 1960-1964), con il quale il debitore o un terzo si obbliga a consegnare, a garanzia del credito, un immobile al creditore affinché questi ne percepisca [...] i frutti, che verranno imputati anzitutto a scomputo degli interessi, se dovuti, e quindi del capitale. L’istituto, che risale al dirittoromano, è in declino da tempo.
Voci correlate
Garanzia. Diritto civile
Patto commissorio ...
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Giurista (Napoli 1701 - ivi 1761); magistrato a Napoli (1730) e consigliere del re (1748), divenne (1753) prof. di diritto feudale. Avvocato di grande fama, si dedicò soprattutto allo studio del diritto [...] romano e di quello dei suoi tempi. Tra le sue opere ricordiamo: Respublica iurisconsultorum, 1731, completata da Feriae autumnales, 1752; Delle viziose maniere di difendere le cause nel foro, 1744. ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] . d.C., quando si compie il tentativo di unificazione giuridica di Diocleziano, che cercò di imporre l’adozione del dirittoromano a tutti i sudditi dell’Impero pervenuti alla cittadinanza con la Constitutio Antoniniana del 212 d.C. In questo periodo ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] da dio, dal destino, dalla società. P. è pertanto colui che è riconoscibile e qualificabile come soggetto di azione, causa del proprio agire. Nel dirittoromano il termine era contrapposto a res, indicando l’uomo quale esclusivo soggetto di ...
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Scioglimento legale del matrimonio durante la vita dei coniugi, ammesso nella maggior parte delle culture e società antiche e moderne, ma rifiutato da alcune confessioni religiose, fra cui quella cattolica.
Antropologia
Il [...] a queste due forme più comuni, c’era il d. per mutuo consenso e, infine, il d. provocato da terzi.
Nel dirittoromano invece l’istituto del d. era conseguenza diretta del concetto di matrimonium. Come questo si fondava sulla perdurante continuità del ...
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Sistema giuridico dei Paesi anglo-americani, sviluppatosi in Inghilterra a partire dal 1066, quando Guglielmo I sconfisse nella battaglia di Hastings gli Anglosassoni.
Nello svilupo di tale sistema ebbe [...] applicato dai giudici inglesi, i quali, tra l’altro, si servirono del dirittoromano per colmare le lacune del diritto nazionale.
Nel corso del 16° sec. le formalità procedurali crearono una certa insofferenza nel pubblico inglese, che prese a ...
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Cantarella, Eva. – Giurista e storica del diritto italiana (n. Roma 1936). Laureatasi in Giurisprudenza nel 1960 presso l'Università di Milano, ha concentrato i suoi studi sulla relazione tra il contesto [...] Pompei. I volti dell'amore (1998); Storia del dirittoromano (1999); Itaca. Eroi, donne, potere tra vendetta e diritto (2000); Istituzioni di dirittoromano (2000; premio Bagutta 2003); Istituzioni di dirittoromano (2007); L'amore è un dio. Il sesso ...
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Pensatore politico, economista e magistrato (Angers 1530 circa - Laon 1596); docente di dirittoromano all'univ. di Tolosa, nel 1561 si trasferì a Parigi per esercitarvi l'avvocatura libera, alla quale [...] a Les six livres de la République (1576), nei quali pose con grande rigore giuridico le basi teoriche dello stato di diritto e fissò il concetto di sovranità come summa in cives ac subditos legibusque soluta potestas: la sovranità è assoluta, senza ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...