MATRIMONIO
J. Baschet
Il m. veniva definito nel Medioevo, sulla scia del dirittoromano, come l'istituzione tra l'uomo e la donna di una comunione di vita e di beni socialmente riconosciuta, che costituiva [...] fine del sec. 12°, nel settenario dei sacramenti (Gaudemet, 1987).Per quel che concerne il rito matrimoniale, il dirittoromano-canonico vide nel consenso degli sposi il criterio essenziale dell'istituzione dell'alleanza, mentre la forma stessa del ...
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BALBI, Girolamo
Gerhard Rill
Nato a Venezia nel dicembre di un anno imprecisato verso la metà del sec. XV, appartenne alla oscura famiglia Accellini (Azalini), ma si chiamò sempre Balbi (nome di una [...] si era alienato le simpatie dei colleghi per la sua intrattabilità e la sua ambizione (leggeva anche extraordinarie dirittoromano e astrologia), entrò in contatto in questo periodo con Giovanni e Michele Vitéz e altri umanisti ungheresi per favorire ...
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FARA, Giovanni Francesco
Antonello Mattone
Nacque a Sassari il 4 nov. 1543, in una delle più antiche e facoltose famiglie del patriziato cittadino, da Stefano, notaio. Nel novembre 1561 intraprese gli [...] affettuoso garbo le tesi del suo maestro), attraverso un'ampia esegesi delle fonti classiche e grazie ad una solida conoscenza del dirittoromano-canonico, il F. giunge alla conclusione che l'età in cui i primi due stadi della vita umana combaciano è ...
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PACIAUDI, Paolo Maria
Lisa Roscioni
– Nacque a Torino il 23 novembre 1710 da una «honestissima familia» (Fabroni 1789, p. 180).
Il padre Giuseppe era protomedico presso la corte sabauda sotto la reggenza [...] le scuole della Ragione civile e canonica (1769), nel quale Paciaudi introdusse lo studio storico delle fonti giuridiche, dal dirittoromano a quello «patrio e feudale» e canonico, e il Regolamento per le collazioni dei gradi accademici (1770).
Tra ...
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ebrei
Il nome e., di origine incerta ma di probabile derivazione dall’ebraico ivri (da ever, «dall’altra parte») fu usato per la prima volta a definire Abramo, «colui che sta dall’altra parte», ed è [...] economica dello Stato (specialmente nell’industria della seta e della porpora). In Italia, dove per la persistenza del dirittoromano gli ebrei godevano di una sorta di cittadinanza, anche se dimidiata, la condizione degli ebrei peggiorò, sia pur ...
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D'ANNIBALE, Giuseppe
Lilia Massaro
Nacque il 22 sett. 1815 a Borbona (od. prov. di Rieti), da modesta famiglia, dalla quale discese anche un altro cardinale, Federico Tedeschini, figlio della sua unica [...] rivendicò il possesso di alcuni picoli fondi alienati. Fu l'occasione per intraprendere uno studio vasto e sistematico del dirittoromano e moderno. Nella relazione informativa da lui scritta per i suoi avvocati, espose in modo così persuasivo le sue ...
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ANSELMO da Besate
Cinzio Violante
Nacque probabilmente a Besate (località sulla riva sinistra del Ticino, fra Milano e Pavia), che gli diede la denominazione, mentre l'appellativo di "peripatetico", [...] giuridici, avviò A. anche agli studi del dirittoromano, particolarmente giustinianeo. Non si sa nulla del des Mittelalters,II,München 1923, pp. 708-715; P. E. Schramm, Kaiser, Rom und Renovatio,I-II,Leipzig 1929, pp. 255, 258, 271 ss., 281, 286 ...
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Nel Medioevo europeo, il ‘giudizio di Dio’, richiesto in vertenze giuridiche che non si potevano o non si volevano regolare con mezzi umani e ufficialmente riconosciuto dalle varie legislazioni medievali: [...] delle parti in contrasto), spiega il largo favore che il diritto europeo accordò loro nel Medioevo. Sottoposte a precise condizioni e il ritorno in onore degli studi liberali e del dirittoromano; connesse nelle loro origini a superstizioni pagane, le ...
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Ecclesiastico (Oteiza de la Solana, Navarra, 1887 - Roma 1973), dei religiosi claretiani. Sacerdote nel 1911, prof. di dirittoromano al S. Apollinare, poi alla Pontificia università lateranense e a Propaganda [...] Fide; segretario (1950) della S. Congregazione dei religiosi. Autore di molti studî di diritto canonico, a lui si deve gran parte del lavoro di aggiornamento delle Costituzioni degli ordini e congregazioni religiose secondo il Codex iuris canonici ...
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VOTO (fr. voeu; sp. voto; ted. Gelübde; ingl. vow)
Gennaro PESCE
Agostino TESTO
Nicola TURCHI
Emilio ALBERTARIO
Concetto e condizionl- Il voto è una promessa solennemente formulata, in forza della [...] altra. Si tratta, in fondo, di un'obbligazione contratta verso la divinità: prescindendo per ora dalla questione fatta in dirittoromano (vedi sotto), possiamo ravvisare il carattere di pura e semplice promessa nel voto "semplice" e quello di vero e ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...