LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] Guido Faba, ma qui il volgare "assume di pieno diritto funzioni che sembravano riservate al latino, e del latino di Carlo d'Angiò. Scrive in provenzale lo stesso Alberico da Romano. Genova è un focolaio di poesia provenzale, prima con Lanfranco Cigala ...
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Alessandro Manzoni: Opere – Introduzione
Riccardo Bacchelli
Una recente, da sperarsi non ultima, fortuna editoriale dei Promessi sposi all’estero, il successo inglese, propiziato bensì da una nuova [...] , non innocenti, ma innocui. Son tutti come «il superbo Romano», che vuol dir «grande» e giusto e giustiziere secondo il cerca giustizia non solo dal proprio fare e dal proprio buon diritto, mere inezie sperdute e impotenti, ma pure da un qual ...
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Lodovico Antonio Muratori: Opere - Introduzione
Giorgio Falco
Raccogliere in un paio di migliaia di pagine e in maniera per quanto è possibile organica quanto di più significativo offre al lettore moderno [...] che sarebbero stati assai graditi all'ambiente romano: i diritti della Santa Sede nella conferma e nell' parvero troppo spinosi quale per uno, quale per altro motivo: i diritti, perché le cose s'intorbidavano da Giovanni XXII e da Ludovico ...
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MANUZIO, Aldo, il Vecchio
Mario Infelise
Nacque a Bassiano, un piccolo borgo della campagna laziale nel ducato di Sermoneta. La data di nascita è stata oggetto di discussioni. Il figlio Paolo la collocava [...] di Mantova Francesco II Gonzaga lo definiva "fidele dilecto Aldo Romano familiare nostro" (Baschet, doc. XVIII).
Anche le dediche d'histoire littéraire (1483-1514), in Studi e documenti di storia del diritto, VIII (1887), pp. 247-299; IX (1888), pp. ...
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Francesco Petrarca: Prose - Introduzione
Guido Martellotti
Sul finire del secolo XVIII il signor Jean-Baptiste Lefebvre de Villebrune, filologo avventato e caparbio, in un codice miscellaneo della biblioteca [...] di acerba intransigenza, da un amore quasi esclusivo per il mondo romano e per gli scrittori classici. È il momento questo in cui . E aggiunge il Petrarca: «Non mi domando con quanto diritto abbia egli agito così: ammiro quella forza d'animo e ...
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CASSI, Francesco
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Pesaro il 4 giugno 1778 dal conte Annibale e dalla marchesa Vittoria Mosca.
Era legato per vincoli familiari a molte delle più note personalità del piccolo [...] custode della sua memoria, a rivendicare il diritto di pubblicame tutti gli inediti, a convincersi sinceramente Spagni, Venezia 1909; G. Vicini, La rivoluz. dell'anno 1831 nello Stato Romano, Imola 1889, pp. 45-49; D. Spadoni, Fisionomia del moto del ...
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MANFREDI, Eustachio
Ugo Baldini
Nacque a Bologna il 20 sett. 1674, da Alfonso, notaio, originario di Lugo, e Anna Maria Fiorini. Prima di lui era nata Maddalena (1673-1744); vennero poi Teresa (1679-1767), [...] preliminare alle presenti controversie, ibid. 1739; Scrittura sopra il diritto de' Bolognesi di trasmettere le loro acque ne i rami antichi computo pasquale, subì critiche dai gesuiti del Collegio romano. Nel 1731 trattò Della maniera più propria di ...
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Illuministi Italiani: Riformatori Lombardi, Piemontesi, Toscani - Introduzione
Franco Venturi
Riforma: questo il proposito che accomunò i piccoli ed attivi nuclei illuministi che in ogni centro d'Italia [...] , come ad esempio gli scritti di G. Quazza, E. Piscitelli, R. Romano, l. Imberciadori, ecc. Una utile opera complessiva è quella di G. CANDELORO pure sono in esso particolarmente importanti (diritto penale, costituzione, riforme amministrative ecc.). ...
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Michele Scoto
Piero Morpurgo
Magister, traduttore arabo-latino, filosofo, enciclopedista, astrologo, scienziato, nacque intorno al 1190; forse discendente della famiglia degli Scott di Balwearie presso [...] diversi scienziati fu ripreso anche da Ezzelino III da Romano, alleato ed emulo di Federico II, che interrogò , "Clio", 22, 1986, pp. 5-21.
A. Marongiu, Politica e diritto, in Il "Liber Augustalis" di Federico II di Svevia: antologia di scritti, a ...
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Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] coi testi di quella tradizione (vedi in particolare le note agli esempi romano e veneziano). Ancora in II, vii, 4 Dante - come ha De vulgari proclama sulla soglia la propria novità. A buon diritto. Se i trattati provenzali - anche il più originale, le ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...