Uno dei maggiori giureconsulti italiani del Medioevo, nato a Perugia da nobile famiglia nel 1319 o nel 1327. Giovane d'ingegno straordinariamente precoce, dopo avere studiato diritto a Perugia alla scuola [...] .
Vastissima ci appare la cultura di B. sì da permettergli di trattare da maestro tutti i campi del diritto, dal dirittoromano al canonico, al commerciale, al penale, al feudale, all'internazionale.
Dalle letture e dai corsi tenuti nella scuola ...
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È la prestazione di una cosa come segno della conclusione di un contratto. Questa prestazione nella maggior parte dei casi è una somma di danaro di non grande entità in rapporto al valore patrimoniale [...] i quali accolgono il concetto confirmatorio della caparra, al quale si era uniformato nei riguardi dell'arrha il dirittoromano pregiustinianeo.
L'art. 1217 del codice italiano dispone: "Quando non risulti una diversa volontà dei contraenti, ciò che ...
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Giureconsulto francese nato a Tolosa nel 1522, morto a Bourges nel 1590. Fu il più grande degl'interpreti delle leggi romane nel sec. XVI. Figlio di un agiato artigiano (che in Oléron, donde venne a Tolosa, [...] noi, utilmente l'ammodernavano e che costituivano il nostro diritto vigente: in Francia le condizioni del diritto vigente erano diverse. Altrettanto ebbe in odio i tentativi di sistemi di dirittoromano.
Tra le edizioni di Opera omnia del Cuiacio è ...
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Giurista, nato il 1° giugno 1866 a Cologna Veneta, morto a Torino il 29 dicembre 1923. Fu professore a Camerino (1894), Urbino (1897), Siena (1900), ordinario a Modena (1903) e a Torino (1918). Come scrittore [...] 1929, voll. 2). Altre opere: L'eredità giacente nel dirittoromano e moderno, Torino 1891; La successione nel possesso negli atti tra vivi, in Riv. ital. per le sc. giur., 1894-95; Il diritto subbiettivo e la legge, Camerino 1896; Cenni intorno alla ...
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. Secondo una terminologia diffusa nelle fonti letterarie, addictus è nel dirittoromano il debitore contro il quale, in forza della condanna a una somma di danaro o della confessione di un debito analogo [...] pagare per lui, potrà essere venduto schiavo di là dal Tevere o messo a morte. Questo procedimento, che risale all'antico diritto civile ed è esattamente regolato nelle XII tavole (tav. 3ª, secondo la ricostruzione usuale), decade nel corso dell'età ...
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Giurista, figlio di Ettore (v. XII, p. 655), nato a Roma il 25 luglio 1875, morto ivi il 5 dicembre 1934 Si laureò a Roma nel 1898: libero docente nel 1904, divenne professore di dirittoromano a Cagliari [...] LXIII (1889), pp. 209 segg., 426 segg.; Il dirittoromano e la papirologia, in Bull. ist. dir. rom., XIV (1902), p. 59 segg.; La critica delle fonti e il metodo comparato nello studio del dirittoromano, in Circolo giuridico, XXXV, 1 (1904), p. 201 ...
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Criminalista, nato ad Arezzo il 17 febbraio 1748, morto in Firenze il 15 dicembre 1830. Dapprima, come lettore straordinario di diritto civile nell'università di Pisa, si rese noto per eruditi lavori sul [...] dirittoromano e sul diritto civile; nel 1775 fu nominato professore di diritto penale nell'università di Pavia, dove tenne la prolusione De varia iurisprudentia criminali apud diversas gentes eiusque causis, pubblicata nello stesso anno. Ostile alle ...
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Giurista e uomo politico, nato a Belfast il 10 maggio 1838, morto a Sidmouth il 22 gennaio 1922. Insegnò diritto civile a Oxford dal 1871 al 1903; fece parte del gabinetto Gladstone nel 1886 e nel 1892, [...] ; e di questo indirizzo, già chiaramente espresso dal B. nella sua prolusione al corso di dirittoromano, letta a Oxford il 25 febbraio 1871, sono massima espressione i due volumi di Studies in history and jurisprudencj (Londra 1901; 2ª ed., New ...
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Si chiama agnazione in dirittoromano il vincolo esistente tra le persone attualmente soggette alla patria potestà di uno stesso pater familias, o che vi sarebbero soggette per nascita o adozione se il [...] in cui ogni grado è occupato da una generazione. L'agnazione ha effetti religiosi e giuridici: secondo il diritto civile, essa fonda dei diritti di successione e di tutela; p. es. l'agnato prossimo succede nel patrimonio dell'agnato che muore senza ...
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STRACCA, Benvenuto
Giurista, nato in Ancona nel 1509, ivi morto nel 1578. Studiò diritto a Bologna dal 1533 al 1538 e dal 1539 visse nella sua città esercitandovi l'avvocatura e occupando importanti [...] sia dal punto di vista pratico sia da quello teorico e a darne un'esposizione sistematica. Per quanto ammiratore del dirittoromano e sostenitore della sua osservanza, fu spesso costretto, come altri giuristi del suo tempo, a preferirgli gli usi e ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...