Nell'Antico Testamento è bestemmia, in senso generico, qualunque espressione che rechi danno ad altri: è poi, in senso specifico, l'espressione ingiuriosa (ebr. ne'āṣāh) verso Dio. Per gli Ebrei era una [...] Nel sec. XIII le fonti aumentano: col sorgere a potenza dei Comuni, vengono risuscitate le disposizioni giustinianee di dirittoromano, e dati gli stretti rapporti fra il potere civile e l'ecclesiastico, tutta la legislazione statutaria italiana pare ...
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Sulla vita di Claudio E., che, nato a Preneste, si considerava a buon dirittoromano (Var. hist., XII, 25; XIV, 45), ci dànno notizie Flavio Filostrato, suo contemporaneo (Vita soph., II, 31) e Suida. [...] E. coprì in Preneste l'ufficio di ἀρχιερεύς; non ebbe moglie né figli; e fu, tra il 190 e il 197 d. C., scolaro del sofista Pausania di Cesarea. Nacque intorno al 170 d. C.; e, poiché Filostrato c'informa ...
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Giureconsulto, nato a Cheapside (Londra) il 10 luglio 1723, morto il 10 luglio 1780. Ammesso al patrocinio legale nel 1746, nel 1749 succedette allo zio Seymour Richmond nella carica di recorder (pubblico [...] dal non avere inteso il valore dei termini tecnici del dirittoromano, e abbia perciò distinto fra diritto delle persone e diritto delle cose, ammettendo che le cose al pari delle persone avessero diritti. I quattro libri di cui si compone l'opera ...
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. Questo termine (da apostolo) indica genericamente appartenenza o derivazione dagli apostoli; ma, secondo l'uso e la nozione propria del linguaggio ecclesiastico, è precisamente una delle note essenziali [...] della sua divina missione (Giovanni, XX, 21). A questo argomento si appella, illustrandolo con termini e concetti del dirittoromano, Tertulliano nel De praescriptione haereticorum; prima di lui, in un testo celebre, S. Ireneo (Adv. haer., III, 3 ...
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. Con questo termine si designa in dirittoromano l'invocazione di un motivo atto a conseguire la dispensa 1. dall'ufficio della tutela o della cura; 2. dalle funzioni di iuratus o iudex-selectus; 3. da [...] 1885, p. 288; O. Lenel, Die Cura minorum der klassischen Zeit, in Zeitschr. der Savigny Stiftung, Rom. Abt. XXXV, p. 187 segg.; S. Solazzi, La minore età nel dirittoromano, Roma 1912, p. 272 segg.; id., L'abdicatio tutelae e B. G. U. 1113, in Rend ...
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VEDOVANZA
Fulvio Maroi
È lo stato in cui viene a trovarsi un coniuge alla morte dell'altro.
Uno degli usi più diffusi sia fra i popoli di più antica civiltà (Cina, India), sia fra le popolazioni inferiori, [...] al coniuge superstite di costituire un'aggregazione matrimoniale con un membro della famiglia del coniuge defunto (v. Levirato).
Il dirittoromano non conobbe nessuna di tali usanze: già però nel periodo più antico si afferma per i vedovi e in ...
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INGENUO
Emilio Albertario
. Da alcune testimonianze (Festo, p. 241; Tito Livio, IX, 8, 10) sembrerebbe risultare che nell'antico dirittoromano ingenuus fosse sinonimo di patricius o gentilicius. Ad [...] il figlio di padre che era libero al momento del suo concepimento; se trattasi di figlio vulgo conceptus, nel dirittoromano classico era ingenuo il figlio di madre libera al momento del parto: fu probabilmente una tarda innovazione quella che ...
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Giureconsulto olandese, nacque a Middelburg nel Seeland il 29 maggio 1673, fu allievo di U. Huber all'università di Franeker, avvocato all'Aja, giudice (1703) e più tardi presidente della corte suprema [...] legatorum (1721); Quaestiones iuris publici (1737), I vol., De rebus bellicis, II vol., De rebus varii argumenti; Quaestiones juris privati (di dirittoromano e diritto olandese): opera postuma.
Il nome del B. non è legato a un sistema completo di ...
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. Famiglia patrizia originaria di Cuneo. Alcuni dei suoi membri si sono segnalati nelle ricerche storiche e letterarie. Carlo, nato a Cuneo il 23 luglio 1809, morto a Torino il 4 marzo 1877, fu dotto paleografo [...] e filologo. Accanto a studî notevoli di dirittoromano, tra i quali un'edizione, rimasta interrotta, del Codice Teodosiano da un cod. torinese (Torino 1839), curò l'edizione delle leggi longobarde (in Mon. hist. patriae, VIII, 1845); illustrò cimelî ...
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Illustre storico del diritto germanico, nato a Wels (Alta Austria) il 21 giugno 1840 da famiglia boemo-tedesca, morto l'11 agosto 1915 a Bad Kissingen. Studiò a Vienna, fu nominato nel 1866 professore [...] del periodo di transizione fra l'età ultima romana e l'altissimo Medioevo, periodo nel quale il dirittoromano si era volgarizzato. Il termine "dirittoromano volgare", da lui coniato, fu poi usato a proposito e a sproposito da una lunga serie d ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...