TEODOSIO II (Flavius Theodosius iunior) imperatore di Oriente
Angelo PERNICE
Gaetano SCHERILIO
Nato nell'aprile 401, incoronato nel gennaio successivo, successe al padre Arcadio il 1° maggio 408. La [...] più nei territorî transalpini, dove nell'alto Medioevo, specialmente attraverso l'epitome visigotica, fu il testo principale di dirittoromano. Non ci è pervenuto direttamente; possediamo varî manoscritti, che ne contengono parti più o meno vaste, e ...
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VIPITENO (A. T., 24-25-26)
Lino BERTAGNOLLI
Giuseppe GEROLA
Carlo BATTISTI
Cittadina della provincia di Bolzano, posta a 947 m. s. m., in un'ampia conca verdeggiante di prati nell'alta valle dell'Isarco, [...] è attestata chiaramente da Arbeone da Frisinga (anno 725) e indirettamente, in quanto si tratta della continuità del dirittoromano, dalla donazione di Quartinus (cfr. Veröffentlichungen des Ferdinandeums, X, pp. 48-50); liberi Romani sono ricordati ...
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Fu uno dei dotti più eminenti del Mezzogiorno d'Italia nella prima metà del sec. XIX ed esempio cospicuo d'ingegno versatile e di operosità scientifica.
Nacque in Napoli il 14 agosto del 1788 dall'ingegnere [...] , alla quale aggiunse un esteso commento e alcune ricerche sul teatro romano e sui parasiti dell'antica commedia. Nel 1808 fu chiamato a anni; resasi poi vacante la cattedra d'istituzioni di dirittoromano, gli venne, a sua domanda, affidata, e da ...
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Diritto penale. - È la pena restrittiva della libertà personale stabilita generalmente per le contravvenzioni. Sembra che l'origine storica dell'arresto possa trovarsi nella facoltà attribuita nel diritto [...] romano ai presidi di far rinchiudere in carcere le persone per motivi di sicurezza preventiva. Nell'epoca moderna vediamo designata per le contravvenzioni la pena dell'arresto nel codice giuseppino, che ebbe vigore anche nei territorî della Lombardia ...
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. Caput, testa, indica originariamente l'individuo, e capitis deminutio doveva indicare in antico la perdita, da parte di un gruppo, di uno dei suoi membri: sia che tale diminuzione venga subita dal populus, [...] costituzioni personali, e infine con la Novella 118, che ne cancellò anche le ultime tracce.
Bibl.: C. F. Savigny, Sistema del dirittoromano attuale, trad. it. di V. Scialoja, II, Torino 1886 segg., p. 54 segg. e app. VI, p. 439; M. Cohn, Beiträge ...
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. Uno fra gli artifici della tecnica giuridica, largamente praticato da tutti gli ordinamenti, è quello per cui si dà come esistente o come inesistente un fatto, indipendentemente dalla preoccupazione [...] conseguirebbero da un'espressa statuizione di norme nuove. Non ci si deve quindi stupire del largo uso che il dirittoromano fece della finzione (v., per es., fictio legis Corneliae, fictio divortii, finzione codicillare, ecc.) e dell'importanza che ...
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Sotto questo termine ("doppia autorità", dal greco δις e ἅρχή) si designa o un governo con duplicità della persona investita della medesima autorità, come il duplice re di Sparta e alcune magistrature [...] Prinzipats, in Zeitschrift der Savigny-Stiftung, Roman. Abt., XLVII, p. 264 seg.; P. De Francisci, La costituzione Augustea, in Studi in onore di P. Bonfante, Pavia 1930, I, p. 11 seg.; id., Storia del dirittoromano, II, i, Roma 1929, p. 233. ...
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. Dirittoromano. - Nel dirittoromano si chiama fiducia tanto la garanzia reale che consisteva nel trasferire al creditore la proprietà di una res mancipi fino al soddisfacimento del debito, quanto la [...] fiduciae contraria per il rimborso di quanto avesse speso per la conservazione della cosa. La fiducia scomparve nell'epoca romano-ellenica; e i compilatori giustinianei ne hanno evitato il nome nei Digesti sostituendolo con quello di pignus.
Bibl.: P ...
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. È la cosa destinata al culto divino per mezzo della consacrazione o di una benedizione. La nozione di cosa sacra (res sacra) risale al dirittoromano. Questo, dividendo le cose dal punto di vista della [...] , I, Torino 1903, p. 3 segg.; Ferrini, Pandette, Milano 1917, p. 255 segg.).
Per il diritto canonico, a differenza del dirittoromano, le cose sacre non sono assolutamente incommerciabili. Ordinariamente si considerano bensì fuori commercio, ma nel ...
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La legge considera delitto il fatto di colui il quale, anziché rivolgersi all'autorità giudiziaria per ottenere il riconoscimento di un proprio opinato diritto, si fa giustizia da sé usando violenza sulle [...] vi sia violenza alle persone e sulle cose si ha un reato unico complesso (art. 393 capov. 1 in relazione all'art. 84).
Già nel dirittoromano la lex Iulia de vi privata puniva gli atti di violenza, diretti a realizzare una propria pretesa, che nel ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...