Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] condotta. Se la g. è retribuzione, la libertà ne costituisce l’elemento essenziale, perché l’individuo ha il dirittonaturale di non essere ostacolato nell’estrinsecazione della sua attività e nel godimento dei risultati della condotta, rispettando l ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] e in casi estremi possono deporre il supremo magistrato, il cui potere è dunque limitato dalle leggi, dal dirittonaturale, dai doveri religiosi. Oltre questi limiti il potere diventa tirannico ed è lecito resistergli. Il giusnaturalismo moderno si ...
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Giurista e filosofo (Salsomaggiore 1761 - Milano 1835). Di formazione illuministica, R. fu un fautore dell'unità italiana, idea che gli costò varie traversie (tra cui, a partire dal 1821, il divieto di [...] l'estensione e l'universalità, per l'ordine e l'armonia delle parti. Nell'Assunto primo della scienza del dirittonaturale (1820) R. si eleva al concetto di un dirittonaturale a contenuto variabile, per cui i supremi principi della ragione giuridica ...
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Biblioteconomia
Cenni storici
Il termine latino codex, nel suo significato originario, indicava, come liber, la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno; designò poi le tavolette cerate a uso [...] delle norme. Dopo i singoli giuristi, fu il movimento filosofico della scuola del dirittonaturale a reclamare l’elaborazione di un nuovo sistema di diritto, che avrebbe dovuto sostituirsi alla folla delle antiche leggi. Entrambi i movimenti, quello ...
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Giurista italiano (Tocco da Casauria 1842 - Aquila 1922). Allievo, a Napoli, dei fratelli Spaventa e di F. Pessina, insegnò nell'univ. di Roma (dal 1873) dapprima la filosofia del diritto, poi l'introduzione [...] nell'antichità greca (1873); Sul concetto del dirittonaturale e del diritto positivo nella storia della filosofia del diritto (1875); Lezioni di filosofia del diritto (3a ed. 1907); Diritto ereditario. 1. Parte generale, successioni legittime (3a ...
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Giurista e storico (Chemnitz 1632 - Berlino 1694). Fu il primo a insegnare in una università dirittonaturale e delle genti (a Heidelberg dal 1661); fu quindi consigliere di Stato e storiografo regio a [...] s'era ritirato dopo la liberazione dal carcere. Sensibile all'influsso di Grozio e di Hobbes, dal 1661 insegnò dirittonaturale e delle genti a Heidelberg, che lasciò, dopo le polemiche suscitate dalla sua opera De statu Imperii Germanici, pubblicata ...
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Cotta, Sergio. - Filosofo italiano del diritto (Firenze 1920 – ivi 2007). Esponente di area cattolica della filosofia del diritto, vicino alla filosofia dell'esperienza di G. Capograssi, all'esistenzialismo [...] . Ciò consente a C. di recuperare una specifica moralità del diritto e di ritrovare nel giusnaturalismo − attraverso l'idea del ''dirittonaturale vigente'' − una categoria costante del pensiero filosofico-giuridico e ancora oggi vitale.
Tra le ...
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Giurista e politico (Bologna 1755 - Pavia 1826), lettore di dirittonaturale e delle genti (1774), poi di diritto pubblico (1786) a Bologna; presiedette il primo congresso cispadano di Modena (1796) e [...] fu gran parte del secondo tenutosi a Reggio e Modena (1796-97) per discutere la costituzione di una repubblica unitaria in luogo della confederazione cispadana; promosse l'unione della Repubblica cispadana ...
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Filosofo del diritto e storico della cultura italiano (Torino 1909 - ivi 2004). Nell'ambito della teoria generale del diritto si è impegnato in una ricostruzione e in un ripensamento del giusnaturalismo [...] nella cultura italiana del 19º e del 20º secolo: La filosofia del decadentismo (1944), Diritto e stato nel pensiero di Kant (1957), Locke e il dirittonaturale (1963), Italia civile (1964), il già ricordato Da Hobbes a Marx, Una filosofia militante ...
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Giurista e uomo di stato (Heidelberg 1679 - ivi 1755); fu detto il grande cancelliere di Federico il Grande per le importanti riforme (particolarmente quella dell'amministrazione della giustizia), compiute [...] e che si proponeva di offrire a tutti i paesi civili come codice universale. Quale assertore della supremazia del dirittonaturale, seguiva la teoria di suo padre Enrico. L'opera Grotius illustratus, iniziata dal padre, fu aumentata e completata dal ...
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naturale
agg. [dal lat. naturalis]. – 1. Della natura, che riguarda la natura o si riferisce alla natura, nel suo sign. più ampio e comprensivo: filosofia n., locuz. con la quale si indicò in passato e si indica tuttora in alcuni paesi l’indagine...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...