WAHHĀBITI
Carlo Alfonso Nallino
. In arabo wahhābiyyah, al sing. wahhābī, è il nome che gli avversarî, seguiti dagli scrittori europei, diedero e dànno ai seguaci del movimento di rigorismo musulmano [...] , sono vietate case malfamate, si applica il diritto penale islamico nella sua integrità (compreso il taglio della mano errati); J. H. Mordtmann, Ibn Rashīd e Ibn Sa‛ūd, in Enc. de l'Islām, ed. fr., II (1918), pp. 432-434 e 440-443; R. W. van ...
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NEǴD (o naed; A. T., 91)
Giuseppe STEFANINI
Carlo Alfonso NALLINO
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Regione naturale dell'Arabia, con carattere di altipiano (e tale appunto è il significato di naǵd in arabo), [...] nella letteratura europea, ma è ripudiato dai Neǵdiani. Il diritto musulmano è applicato nel Neǵd in tutta la sua integrità più malsicura. Il Neǵd fu quindi, nel corso della storia islamica, luogo di rifugio e di concentrazione di fuorusciti e di ...
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SALVACONDOTTO
Gian Piero BOGNETTI
Ferdinando Umberto DI BLASI
. Storia del diritto. - Il termine di "salvacondotto" (lat., securus conductus, guida, guidagium; fr., conduit, sauvegarde; ted., Geleit, [...] islamico. Ma è specialmente nel periodo feudale che tale "salvacondotto" prende rilievo e autonomia, come istituto del diritto assunse il nome anche un altro istituto, già conosciuto nel diritto imperiale romano col nome di "verbum, λόγος" (anche " ...
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PANISLAMISMO
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo coniato per la prima volta, a quanto pare, nel 1881 dal pubblicista francese Gabriel Charmes, sul modello di pangermanismo e panslavismo, per designare [...] ‛Abd ul-Ḥamīd II (1876-1909).
In realtà l'idea dell'unità politica musulmana è l'essenza stessa del diritto pubblico islamico e la logica conseguenza dell'opera di Maometto nell'ultimo decennio della sua vita; durante qualche secolo il califfato fu ...
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IBN SA‛ŪD
Giorgio Levi Della Vida
Sovrano arabo, il cui titolo ufficiale dal 22 settembre 1932 è "re del regno arabo sa‛ūdiano", nome dato allo stato unificato comprendente il Neǵd, il Ḥigiāz e i territorî [...] dottrina wahhābita, meditando tra l'altro la codificazione del diritto musulmano in base alle quattro scuole ortodosse. Il rispetto alle potenze europee (esempio quasi unico nel mondo islamico contemporaneo) e la sua intransigenza religiosa, per la ...
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GĔ'ŌNĪM (in ebr. "eccellenze", sing. Gā'ōn)
Umberto CASSUTO
Titolo dato nell'epoca successiva alla redazione scritta del Talmūd ai capi delle accademie giudaiche di Babilonia. Quando precisamente cominciasse [...] al loro paese, ma, favorita dall'unità culturale del mondo islamico, e dai rapporti dell'Europa con l'Oriente, si dei seguaci del movimento antirabbinico dei caraiti) adottarono il diritto talmudico e il sistema talmudico di vita religiosa. Le ...
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GIZYAH
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo d'origine aramaica, che significava "tributo" in genere, ma che, in base a un passo del Corano (IX, 29), designò nel diritto musulmano il testatico o tributo [...] G. Baviera, Milano s. a. [1916], pp. 217-221 (3ª ed. olandese, Leida 1925, pp. 348-54); C. H. Becker, art. Djizya, in Encyclop. de l'Islam, ed. francese, I (1913), pp. 1082-1083; N. P. Aghnides, Moham. Theories of Finance, New York 1916, pp. 398-408. ...
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MUFTĪ
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo che, in tutti i paesi musulmani, designa un giureconsulto autorizzato dalla pubblica fama o dal governo ad emettere responsi dottrinali (fetwà, v.) su questioni [...] pratiche religiose e del diritto in senso europeo) o anche di teologia. Su richiesta, egli è quindi consultore, per questioni astratte, del giudice musulmano (qāḍī), delle pubbliche autorità e dei privati.
Nel sistema islamico classico egli non è ...
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‛ULAMĀ' (in pronunzia moderna Úlama)
Plurale della parola araba ‛alīm (per quanto come suo singolare venga piuttosto usata la forma ‛ālim), dal significato di "dotto", e particolarmente dotto nelle scienze [...] religiose, teologia, diritto, ecc. Può rendersi in italiano con "dottori" e designa nel mondo musulmano i teologi e giureconsulti, al l'elemento conservatore e misoneista nel processo di occidentalizzazione del mondo islamico, dal sec. XIX ad oggi. ...
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HARBI
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo designante in diritto musulmano l'infedele non suddito dello stato islamico e quindi fuori legge, egli e i suoi averi, per i musulmani, salvo che da questi [...] egli riceva l'amān, ossia elargizione di sicurtà temporanea. Per i particolari della sua situazione giuridica v. aman (II, p. 752); dār al-ḥarb (XII, p. 375) ...
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fatwa
fatwā 〈fàtuaa〉 s. f., arabo, invar. – Termine che indica genericam. un responso giuridico su questioni riguardanti il diritto islamico o pratiche di culto; la parola ha avuto notorietà in Italia per l’uso restrittivo con cui è stata...
imam
imàm s. m. [dall’arabo imām, propr. «colui che sta davanti agli altri»]. – Nel mondo islamico: 1. Il sovrano della monarchia universale musulmana, ossia il califfo dei musulmani ortodossi o sunniti. Presso i musulmani sciiti, il titolo...