Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] essendo enti complessi – apparentemente assimilabili alle persone giuridiche di dirittocivile – sono in realtà, per il diritto internazionale, ciò che le persone fisiche sono per il diritto interno: persone ‘date’ o ‘reali’, costituenti la base ...
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Contratto con il quale una parte (committente) affida a un’altra parte (appaltatore), verso un corrispettivo in denaro, il compimento di un’opera o di un servizio, assieme all’organizzazione dei mezzi [...] necessari e alla gestione.
Dirittocivile
Secondo gli art. 1655-1677 c.c., l’appaltatore è tenuto alla garanzia per i vizi e le difformità dell’opera dal progetto, a meno che essi non fossero noti al committente o facilmente riconoscibili. Il ...
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Legislatore ateniese (n. 640-30 a. C. - m. 560 circa), figlio di Execestide, di famiglia nobile. Si narra che, ancor giovane, abbia con un'elegia stimolato gli Ateniesi a riprendere ai Megaresi l'isola [...] stato permettendo l'accusa pubblica (γραϕή) contro ogni reato a danno di privati: in diritto criminale lasciò intatte le leggi di Dracone. In dirittocivile la riforma più importante fu l'introduzione della facoltà di testare liberamente; con altri ...
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Giurista italiano (Udine 1879 - Milano 1965). Insegnò diritto industriale all'univ. Bocconi di Milano (1909-12), dir. commerciale nell'univ. di Catania (1912-15), dir. processuale civile a Padova (1915-35) [...] : Infortunî sul lavoro (2 voll., 1913-14); La prova civile (1915); Studî di dirittocivile (1916); Studî di diritto industriale (1916); Studî di diritto commerciale (1917); Studî di diritto processuale (2 voll., 1925-28); Il danno e il reato ...
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Giurista e uomo politico (Tricase, Lecce, 1812 - Napoli 1879). Studiò giurisprudenza a Napoli e vi esercitò poi l'avvocatura, acquistando notevole fama. Deputato (1848) al parlamento napoletano, perseguitato [...] tra l'altro: Dell'istituzione dei giurati (1856); Sulla pena di morte (1862); Relazione sul progetto di codice civile (1863); Relazione sul progetto di codice di procedura civile (1863); Dei progressi del dirittocivile in Italia nel sec. XIX (1872). ...
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Giurista italiano (Tolve, Potenza, 1867 - Napoli 1913). Laureatosi a Napoli (1888), fu prof. di dirittocivile all'univ. di Catania dal 1896 alla morte; canonico ed ecclesiastico, le sue eccezionali doti [...] reso uno dei giuristi italiani più apprezzati.
Scrisse opere fondamentali tra le quali vanno ricordati innanzitutto il Manuale di dirittocivile italiano: parte generale (4a ed. 1929), e i due volumi Della trascrizione (2a ed. 1914-15, rist. 1924 ...
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Giurista italiano (Maddalena 1907 - Pesaro 1987). Prof. univ. dal 1937, ha insegnato diritto romano nelle univ. di Messina, Trieste, Bologna, dirittocivile a Bologna e storia del diritto romano a Roma. [...] ); Collegialità nei giudizi della Corte costituzionale (1970); Istituzioni di diritto privato (6a ed. 1975). È stato condirettore (con A. Scialoja) di un monumentale Commentario al Codice civile (per il quale ha personalmente curato i volumi Servitù ...
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Giurista italiano (Messina 1903 - Ragusa 1976); prof. univ. dal 1932, insegnò sino al 1973 dirittocivile nell'univ. di Messina di cui, dal 1957, fu anche rettore; socio naz. dei Lincei (1961). Fu anche [...] ); Teoria dei trasferimenti coattivi (1931); L'esecuzione forzata e il diritto sostanziale (1935); Gli istituti di dirittocivile (1943); gli scritti monografici raccolti nel vol. Dirittocivile: metodo, teoria, pratica (1951); La proprietà nel nuovo ...
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Giurista (Milano 1454 - Siena 1536). Addottoratosi a Pisa (1476), vi insegnò il dirittocivile. Lesse successivamente a Siena, Pisa, Padova, Pavia. Polemista vivace, ebbe vita avventurosa e agitata. Nel [...] 1512, scomunicato per l'appoggio e i consigli dati a Luigi XII in occasione del conciliabolo di Pisa, si rifugiò in Francia, dove ottenne la cattedra a Valenza e fu fatto consigliere al parlamento di Grenoble; ...
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Criminalista (Alessandria 1525 - Cartagena 1575); studiò diritto a Pavia e a Bologna, dove ascoltò A. Alciato, N. Belloni e I. Alba. Podestà a Cremona dal 1559 al 1561, da Filippo II fu nominato membro [...] del supremo Consiglio d'Italia in Madrid. La sua opera maggiore, Sententiae receptae (1555-59), tratta nei primi quattro libri il dirittocivile e il feudale, e nel quinto, cui il C. deve soprattutto la sua fama, la materia criminale. L'opera ebbe ...
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civile
agg. [dal lat. civilis, der. di civis «cittadino»]. – 1. Di cittadino, dei cittadini, considerati come parte d’uno stato e con particolare riguardo alla loro convivenza in seno allo stato: diritto c., in senso ampio, il complesso delle...
civilista
s. m. e f. [der. di civile] (pl. m. -i). – 1. Chi è competente o studioso di diritto civile; avvocato che si è specializzato nel trattare questioni di diritto civile. Si contrappone soprattutto a penalista e a canonista. 2. Il termine...