L’epiteto (dal gr. epítheton «aggiunta») è un nome, un aggettivo o una locuzione che si aggiunge a un nome a cui può essere legato da diversi gradi di necessità. Nei testi di retorica è indicato come figura [...] compare sempre come sottocategoria del nome (ónoma epítheton in Dionisio Trace 1883: 34). Le fonti romane attestano diversi infarto (Iris Fontanari Martinatti, La vite e il vino nella farmacia di Plinio ilVecchio, Olivone, Arca, 2001, p. 70). ...
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Gli antichi attribuivano l'Iliade e l'Odissea (e molti altri poemi) a un poeta di nome O.; di lui, però, non sapevano nulla che non fosse leggenda. Le Vite di O. a noi giunte (una delle quali attribuita [...] uno scaltro, ma anche eroico combattente; Nestore è ilvecchio, ricco di esperienza e conscio della sua superiorità. immagini di O. sono ricordate dalle fonti letterarie: a Olimpia, opera di Dionisio d'Argo nel 460 a. C., ad Argo, a Delfi, ad ...
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Michele Tagliabracci
Nacque a Fano attorno al 1544 da Francesco e Mattea, primogenito di cinque fratelli tra i quali Francesco, sacerdote e letterato; non sono note le circostanze che indussero il D. [...] il 1562 circa e il 1565. Il primo contributo del D. è individuato da N.F. Haym nella traduzione del Trattato del divino Dionisio sacerdotale di F. Incarnato (Venezia: eredi di Melchiorre Sessa ilvecchio, 1593). Curata dal D. è l'edizione della ...
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Nome di due grammatici greci del 1º sec. a. C. 1. T. ilVecchio di Amiso nel Ponto (il suo nome in origine era Teofrasto), scolaro di Dionisio Trace, condotto da Lucullo a Roma come prigioniero della guerra [...] dottrina e per la ricca biblioteca. Fu consigliere di Attico nell'edizione di autori greci. 2. T. il Giovane, scolaro e continuatore di T. ilVecchio, era fenicio di origine; venne anch'egli a Roma come prigioniero e fu liberato da Terenzia, moglie ...
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1. Mimografo greco (seconda metà del sec. 5º a. C.), figlio del mimografo Sofrone. Restano di lui scarsi e insignificanti frammenti; volse il mimo a satira morale e politica, se è autentica la notizia [...] secondo la quale derise, indottovi dal tiranno Dionisio I ilVecchio, la viltà dei cittadini di Reggio. 2. Uno dei poeti della commedia di "mezzo"; i pochi titoli che si conservano di lui mostrano un interesse per la vita quotidiana. ...
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Pittore greco (sec. 1º a. C.) ricordato soltanto da Plinio ilVecchio, come famoso ritrattista, insieme a Dionisio; fu attivo durante la giovinezza di Varrone. ...
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STORIA (fr. histoire; sp. historia; ted. Geschichte; ingl. history)
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Arnaldo MOMIGLIANO
Carlo ANTONI
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Il concetto di storia, che nel pensiero antico e medievale ha [...] approssimativa, per quanto ne è passato in Polibio, Livio, Dionisio e Diodoro) è già appunto di andare oltre i semplici Così specialmente nella cronachistica milanese da Arnolfo, da Landolfo ilVecchio e da Landolfo di S. Paolo, ai Gesta Federici ...
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FORTIFICAZIONE (lat. fortificatio; fr. fortification; sp. fortificación; ted. Festungswerk; ingl. fortification)
Mariano BORGATTI
Renato BIASUTTI
Federico PFISTER
Plinio FRACCARO
Romeo MELLA
Carlo [...] i sistemi fortificatorî. Anche qui Siracusa fu alla testa: Dionisio ne fece una gigantesca fortezza di quasi 30 km. (1494-1497) e il fortino quadrangolare a bastioni di Nettuno (1501-1503), di Antonio da Sangallo ilvecchio; i baluardi della ...
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LESSICOGRAFIA
Gino FUNAIOLI
Bruno MIGLIORINI
Lessicografia classica. - Nell'antica letteratura rimastaci il nome non esiste. I Greci chiamavano λέξεις i lessici; λεξικον, nel bizantino Fozio è usato [...] . I d. C. Seguono, imperando Adriano, Elio Dionisio d'Alicarnasso e Pausania: punto di partenza della produzione e H. A. Redpath per ilVecchio Testamento (Oxford 1897; suppl., 1906), di J. H. Moulton e G. Milligan per il Nuovo (Londra 1914 segg.), ...
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PASQUA
Giuseppe RICCIOTTI
Alberto PINCHERLE
Lucio GIALANELLA
. La Pasqua ebraica. - Nome. - Il nome della Pasqua è in ebraico pesah, diventato nell'aramaico-giudaico pisḥā (siriaco peṣḥā), che poi [...] (nel calendario giuliano, 25 marzo), né dopo il 21 aprile.
In Oriente, dopo il computo di Dionisio d'Alessandria (in Eusebio, elist. Eccl., VII corso del sec. VII il nuovo computo romano conquistava le chiese celtiche, ilvecchio canone dei Celti si ...
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tirannia
tirannìa s. f. [der. di tiranno]. – Il governo del tiranno, l’esercizio della tirannide: Aristotele definì la t. come una degenerazione della monarchia; sotto la t. (o la tirannide) di Dionisio il Vecchio. Per estens., l’esercizio...
vino
s. m. [lat. vīnum (prob. voce di origine mediterranea, come anche il gr. οἶνος)] (si tronca di regola in alcune denominazioni, in cui è seguito da un agg. che comincia per consonante, come vin dolce, vin greco, vin santo). – 1. a. Prodotto...