NEBRIDE (dal gr. νεβρίς, "pelle di cerbiatto")
Goffredo BENDINELLI
Nell'arte figurata e nella poesia greca classica, la nèbride, come pelle di cerbiatto, o più semplicemente di capretto, è uno degli [...] e dei suoi seguaci: satiri, sileni e menadi. L'attributo della nebride è una riprova del carattere primigenio del culto dionisiaco, ricordo d'una civiltà remota, quando le pelli degli animali uccisi erano le uniche vesti dell'uomo. In uno stadio ...
Leggi Tutto
SATIRI E SILENI (Σάτυροι, Σιληνοί)
P. E. Arias
La testimonianza più antica sui satiri e sui sileni ci è tramandata da Esiodo (fr. 198 ed. Rzach apud Strab., x, 471): "dicono... che dalla figlia di Foroneo [...] certo punto scompaiono per essere sostituiti dai sileni, specialmente verso la fine del VI sec. a. C. ed il culto dionisiaco, con la sua vitalità, li accoglie sia quando riaccompagnano Efesto all'Olimpo, sià nella danza con Dioniso e le menadi, che ...
Leggi Tutto
METHYSE, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, attivo intorno al 450 a. C. È inserito da J. D. Beazley nel gruppo del Pittore di Villa Giulia e del Pittore di Chicago: e con quest'ultimo in particolare [...] rivela notevoli affinità per la predilezione per la linea lunga e melodiosa. Nella sua pittura troviamo evocato un mondo dionisiaco languido e cerimoniale, con scene di culto e cortei solenni ed estatici, senza crudezze di satiri o furori di menadi. ...
Leggi Tutto
È una delle principali forme della poesia corale greca. La non ben chiara etimologia della parola ebbe da parte degli antichi spiegazioni abbastanza curiose alludenti al doppio parto di Dioniso, il parto [...] immaturo della madre Semele e il maturo di Zeus; poiché in origine il dirambo fu il canto corale dionisiaco per eccellenza. Tra le spiegazioni moderne la più probabile è quella proposta dal Wilamowitz, secondo cui la parola significa "un divino canto ...
Leggi Tutto
POTHOS, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico operante circa gli ultimi anni del V sec. a. C.
Gli vengono assegnati da J. D. Beazley 23 crateri a campana che lo stesso autore considera collegati [...] Kadmos. Quasi tutte le figurazioni del Pittore di P. hanno come argomento, o per lo meno come richiamo, il mondo dionisiaco, nei cui limiti possono entrare anche Apollo e Marsia. Le sue figure peraltro appaiono spesso stanche e poco vitali, le scene ...
Leggi Tutto
Villa Giulia 43.800, Pittore di
Ceramografo falisco di coppe a figure rosse appartenenti al periodo iniziale che presenta la parte interna delle figure disegnata con la linea a rilievo.
Il Beazley, al [...] Vignanello, ora a Villa Giulia, aggiunge 15 coppe. Di solito la scena centrale, per lo più con figure del repertorio dionisiaco ed atletico, è incorniciata da un meandro alternato con quadratini a scacchiera od a stelle. In alcune si notano dettagli ...
Leggi Tutto
MINOSSE (Μίνως)
Alessandro Ronconi
Secondo la tradizione prevalente, è figlio di Zeus e di Europa; altre versioni lo dicono figlio di Asterio, re cretese, o, contaminando le due tradizioni, di Zeus Asterio. [...] età minoica si svolge, con sempre nuovi elementi e linee per noi più definite, attraverso l'età micenea fino a intrecciarsi col mito dionisiaco, e con miti attici (Teseo). La figura di M., oscillante tra il mito e la storia, risale a uno stadio assai ...
Leggi Tutto
DELOS, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, attivo entro il penultimo decennio del VI sec. a. C. È da affiancare al Pittore di Hischylos (v.): gli vengono attribuite da J. D. Beazley alcune coppe, [...] e a figure rosse con occhioni ed elaborate palmette all'esterno. Le rappresentazioni sono in prevalenza ispirate al mondo dionisiaco. In esse il pittore si manifesta una figura decisamente secondaria, in cui si ritrovano elementi comuni con le opere ...
Leggi Tutto
TIRSO (ϑύρσος, thyrsus)
Goffredo BENDINELLI
Attributo proprio di Dioniso e dei suoi seguaci, Satiri e Baccanti, consistente per lo più in un alto bastone, quasi uno scettro, sormontato da un viluppo [...] del tirso nel mondo religioso ellenico. È però certo che tale provenienza non può andare disgiunta da quella del mito stesso dionisiaco. Dei varî attributi bacchici, anzi, si può ritenere questo il più antico e il più importante: meglio di qualsiasi ...
Leggi Tutto
EUPOLIS, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, della tecnica a figure rosse, operante intorno alla metà del V sec. a. C. Come può indicare il nome stesso - tratto però non già da quello del poeta [...] di uno di quegli artisti che si sono dedicati di preferenza a rendere certi aspetti cerimoniali e simbolici del mondo dionisiaco. Come il Pittore di Villa Giulia, i Pittori di Methyse, di Chicago, della Phiale e altri, egli compone armoniose scene ...
Leggi Tutto
dionisiaco
dioniṡìaco agg. [dal lat. tardo Dionysiăcus, gr. Διονυσιακός] (pl. m. -ci). – Di Diòniso, dedicato a Diòniso, dio greco dell’ebbrezza, chiamato anche Bacco: culto d., feste dionisiache. Per estens., che è caratterizzato da uno stato...
dionisio
dionìṡio agg. [dal lat. Dionysius, gr. Διονύσιος]. – 1. non com. Di Diòniso, dionisiaco: feste d. (v. dionisie). 2. Metro d. (o semplicem. dionisio s. m.), altro nome del metro antibaccheo, così detto perché usato nei prosodî e nelle...