Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] perseguite talora con tenacia e crudeltà quali mai lo Stato romano aveva posto in tali iniziative. A differenza del culto dionisiaco, colpito nel 2° sec. a.C. per il suo carattere anarchico, o del giudaismo ribelle degli zeloti, il cristianesimo non ...
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Città capitale della Toscana, una delle più importanti città d'Italia, e per i ricordi storici, per i tesori artistici che racchiude, nonché per la vaghezza della sua posizione, una delle più celebrate [...] sua pace; dà nel David di bronzo (al Bargello) il primo nudo dopo l'antichità classica; e anima di uno spirito dionisiaco i putti tripudianti della cantoria dell'Opera del duomo. Solo dopo Padova, negli amboni di S. Lorenzo, sembra rifarsi a una ...
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TEATRO
Paolo Enrico ARIAS
Biagio PACE
Carlo ROCCATELLI
Ugo Enrico PAOLI
Silvio D'AMICO
Sebastiano Arturo LUCIANI
Silvio D'AMICO
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(gr. ϑέατρον, derivato dal verbo ϑεάομαι "guardo, sono spettatore"; [...] corego e al miglior protagonista.
La procedura di questi concorsi drammatici era collegata con l'ordinamento generale delle feste dionisiache. L'ufficio di organizzarle in ogni particolare spettava per le grandi Dionisie all'arconte per le Lenee al ...
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MICHELANGELO Buonarroti
Pietro Toesca
Nacque il 6 marzo 1475 a Caprese la cui podesteria, insieme con quella del vicino castello di Chiusi in Casentino, era allora tenuta per Firenze dal fiorentino [...] Uffizî, la cui marmorea consistenza è accresciuta dalla luce e dal colore; li animò di potente vitalità. Erompe questa con impeto dionisiaco in alcuni degl'Ignudi, nei moti quasi inconsci, nel riso e nell'ebbrezza; in altri è agitata da un'ansia; in ...
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ROMANTICISMO
Giuseppe GABETTI
Giovanni MAVER
Giulio Carlo ARGAN
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. Movimento spirituale che, tra la fine del Settecento e la metà dell'Ottocento, si estese a tutti i popoli d'Europa, determinando [...] psichica alle forze occulte della natura (G. H. Schubert). E se ne colorì una nuova interpretazione della grecità in senso mistico-dionisiaco (Fr. Creuzer); così come se ne colorì il sentimento del "caos notturno da cui si genera la vita", con il ...
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ASIA
C. Silvi Antonini
L'attuale distinzione, convenzionale, fra Europa e A. risale al congresso di Vienna del 1815, nel quale furono fissati i confini della Russia europea sulla linea Ural-Caspio-Caucaso [...] sua associazione con il fiore (o il tralcio di vite) riporta all'iconografia della festa del nuovo anno o ai culti dionisiaci.Il tema, presente in Occidente nell'iconografia etrusca e romana, in Iran era diffuso già in epoca partica. Lo confermano i ...
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Progresso
Gennaro Sasso
di Gennaro Sasso
Progresso
sommario: 1. Introduzione. 2. Diversità d'accenti nella critica dell'idea di progresso. a) Il ‛tramonto dell'Occidente' e l'avvento degli ‛uomini metallici'. [...] Nietzsche, non in Burckhardt, non in Tocqueville o in Flaubert. Lasciando da un canto, per ora, il difficile ‛caso' del dionisiaco cantore di Zarathustra, che comunque dev'esser trattato con grande cautela, negli altri scrittori che si sono citati l ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte (v. vol. VI, p. 939)
M. Cristofani
P. Zanker
W. Raeck
dalle ORIGINI fino all'età medio-repubblicana. - Appare problematica, fino al momento della [...] famosi. Le statue greche di atleti dovevano evocare il ginnasio e la palestra come luoghi centrali della paidèia greca. Gruppi dionisiaci ed erotici illustravano temi centrali dei piaceri della vita e li sublimavano con l'aura del mito e dell'arte ...
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Vedi TOREUTICA dell'anno: 1966 - 1997
TOREUTICA
E. Simon
Sommario: - A) Premesse: 1. Definizione. - 2. Il materiale. - 3. Testimonianze indirette. - 4. I tipi. - 5. Difficoltà metodologiche. - B) Svolgimento [...] tarda antichità- con Dioniso, Arianna ed alcuni sileni nella scena centrale e con Eroti che impersonano figure del thiasos dionisiaco negli angoli del ricco bordo arcuato e traforato. Predomina indiscussa la tecnica del cesello che è di una suprema ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] e spuntata delle sue cariche nichilistiche portatrici di contraddizione, è appiattita in un vuoto formulario: amoralismo, vitalismo dionisiaco, libertà d'azione dell'individuo superiore al di là del bene e del male, culto della bellezza ...
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dionisiaco
dioniṡìaco agg. [dal lat. tardo Dionysiăcus, gr. Διονυσιακός] (pl. m. -ci). – Di Diòniso, dedicato a Diòniso, dio greco dell’ebbrezza, chiamato anche Bacco: culto d., feste dionisiache. Per estens., che è caratterizzato da uno stato...
dionisio
dionìṡio agg. [dal lat. Dionysius, gr. Διονύσιος]. – 1. non com. Di Diòniso, dionisiaco: feste d. (v. dionisie). 2. Metro d. (o semplicem. dionisio s. m.), altro nome del metro antibaccheo, così detto perché usato nei prosodî e nelle...