Così si chiamano, in molte città greche, i magistrati maggiori (elenco e fonti in Schoener, col. 565 segg., v. Bibl.); in molte parti la terminologia deriva da imitazione d'istituti ateniesi, mentre è [...] termini precisi l'intervallo fra due avvenimenti, se non a decorrere dall'arcontato di Solone (594-93 a. C.). A noi la lista integrale è di Diodoro Siculo e diDionigidiAlicarnasso: per il tempo prima e dopo, i sussidî per ricostruirla sono forniti ...
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PROSODIA
Giorgio Pasquali
Il termine greco del quale questo è trascrizione (προσῳδία) si riferisce originariamente all'accento; anzi il latino accentus (da ad e cantus) non è se non una riproduzione [...] , Lipsia 1929; per gli allungamenti omerici, la bibliografia citata alla voce omero, XXV, p. 344; la testimonianza diDionigidiAlicarnasso sulla durata della lunga nell'arsi del dattilo è sfruttata da E. Fraenkel, Rheinisches Museum, LXXII, 1917, p ...
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GIUSEPPE, Flavio (Φλάουιος 'Ιώσηπος, Flavius Iosēphus; o meno corretto Giuseppe Flavio)
Arnaldo Momigliano
Storico giudeo. Figlio di Mattia, appartenente a famiglia sacerdotale, nato nel 37-38 d. C. [...] lui ai Romani. È facile indovinare da questa storia un qualche sotterfugio di G. per sopravvivere ai compagni (67 d. C.). Condotto davanti imitazione delle Antichità romane diDionigidiAlicarnasso. Sono un'ampia storia di Israele dalle origini all' ...
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LISIA (Λυσίας, Lysëas)
Giorgio Pasquali
Oratore attico. Suo padre, Cefalo, cittadino siracusano, fu indotto da Pericle a stabilirsi ad Atene quale meteco; qui egli fondò e diresse per molti anni una [...] quell'estremo atticismo che preponeva Lisia a Demostene. Moltissimo anche lo apprezza DionigidiAlicarnasso, nel suo trattato De antiquis oratoribus.
Di Lisia erano note nell'antichità 425 orazioni, ma i critici antichi ne riconoscevano autentiche ...
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(XIII, p. 807)
Nuovi studi hanno contribuito a una migliore conoscenza degli E., popolazione anellenica insediata nella Sicilia occidentale in centri situati su montagne o colline difficilmente accessibili [...] elime Segesta e Alicie (IG I2, 20=I3, 12). Tutta la tradizione letteraria posteriore, greca e latina, da Diodoro a DionigidiAlicarnasso e a Virgilio, che nel v dell'Eneide (vv. 387-484) dedica particolare attenzione a Segesta e alle origini troiane ...
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I. Nome di un ceramista attico, che con la tradizionale formula ἐποίησεν ("fece") o ἐποίει ("faceva"), appare come firma su sei vasi: uno dei quali, un'anfora, è a figure nere; due, un'anfora e una tazza, [...] Geschichte, 2ª ed., II, i, p. 360. Gli scrupoli metodici di A. Ferrabino, L'impero ateniese, Torino 1927, p. 283, sono nell'antichità, spuria da DionigidiAlicarnasso e Arpocrazione, ma difesa dal miglior conoscitore di antichità attiche, Filocoro), ...
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Scultore greco che sarebbe fiorito nel sec. V a. C., e avrebbe avuto grande importanza nella storia dell'arte di quel periodo. La tradizione scritta che lo riguarda è frammentaria e contraddittoria. Un [...] quelle del primo C., erano in marmo. Ma finora nessuna ne è stata identificata.
DionigidiAlicarnasso e Gregorio di Nazianzo ci dicono che alla sua arte mancava quel che di augusto proprio delle opere del primo C., e che si distingueva invece per la ...
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SAMOTRACIA
Domenico Musti
(XXX, p. 611)
Gli studi degli ultimi decenni hanno contribuito a chiarire ulteriormente il ruolo del culto dei Cabiri, megáloi theoí ("grandi dei"), l'importanza del relativo [...] appunto ''grandi''. Il culto si rivela per ogni età suscettibile di sviluppi e associazioni di tipo sincretistico (si pensi all'identificazione, in DionigidiAlicarnasso, con i Dioscuri). Dunque radici orientali, collegamenti con Eleusi (con ...
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LIRA (λύρα, lyra)
Gabriella Battaglia
La lira appartiene a quella classe di strumenti a corde tese (ἔντατα, καϑαπτά, κρουόμενα), che i Greci preferirono agli strumenti a fiato (ἐμπινευστά) e considerarono [...] fu portato a otto e poi a nove: e la lira eptacorde si conservò solo nell'uso religioso a Roma, dove, nel sec. I, DionigidiAlicarnasso la nota con stupore (Ant. Rom., VII, 72). La seconda metà del sec. V vide portare il numero delle corde a undici ...
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. Conviene, come per l'Atticismo (v.), tener distinto il senso grammaticale da quello retorico di questo termine. Il primo è più antico: già grammatici del periodo ellenistico oppongono al corretto uso [...] la tendenza attica differisca dall'asiatica". Al tempo più tardo di Augusto appartengono i declamatores asiani di cui ci ha conservato i resti Seneca padre. Ma DionigidiAlicarnasso, specie nel proemio all'opera "Sugli antichi oratori", considera la ...
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