Travestimento burlesco di un’opera d’arte, a scopo satirico, umoristico o anche critico, consistente, nel caso di opere di poesia (meno spesso di prosa), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, [...] Ipponatte; nelle commedie di Aristofane sono molte le p. di Euripide, di Eschilo, dei ditirambografi; e Cratete di Tebe ilcinico, scolaro di Diogene (5°-4° sec. a.C.), compose parodie di Omero e Solone con intenti moralistici. Famosi esempi di p. si ...
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Trattatisti e narratori del Seicento - Introduzione
Ezio Raimondi
«Secolo del genio», come volle definirlo lo Whitehead in rapporto alla stupefacente avventura della nuova scienza, il Seicento è un'epoca [...] La commedia e il mimo irrompono così nei recinti dell'erudizione per mettere in crisi, con il gusto un po' cinico della parodia, l satira è anche l'ambizione dell'autore del Cane di Diogene. Dopo essersi cimentato nei generi più diversi, dal romanzo ...
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GRIFFOLINI, Francesco
Stefano Benedetti
LINI Nacque nel 1420 ad Arezzo da Mariotto, mercante in Ungheria, e dalla sua seconda moglie Bartolomea, figlia di Giovanni detto il Piccino. Alla tragica perdita [...] Niccolò V; ma con sicurezza alla fine del 1448, quando il G. è indicato tra i primi allievi delle lezioni di retorica papa Pio II il G. donò, con duplice dedica in versi elegiaci e in prosa, la traduzione delle epistole di DiogeneCinico, che riscosse ...
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cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...