Storico, filosofo e ammiraglio greco (n. 375 circa - m. 300 a. C.). Discepolo di Diogene di Sinope, accompagnò Alessandro Magno nella sua spedizione in Asia; nel 326 si intrattenne coi gimnosofisti, nei [...] ") dove l'intento adulatorio e filosofico, l'utopia sociale e il gusto del favoloso si intrecciano alla realtà (Alessandro è presentato con i tratti del filosofo cinico). Influì molto sulla storiografia romanzata di Alessandro e soprattutto sugli ...
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Filosofo cinico (fine sec. 5º - seconda metà sec. 4º a. C.). Fu dapprima scolaro dell'Accademia, poi impetuoso seguace di Diogene di Sinope. Sbarazzatosi delle sue sostanze, sposò Ipparchia, sorella del [...] concezioni. La tradizione lo vuole maestro di Zenone di Cizio, il fondatore dello stoicismo. Nella sua dottrina il cinismo si manifestò nel suo aspetto più rigoroso: per questo forse il suo nome e quello di Monimo indicano due scheletri circondati da ...
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Filosofo greco, scolaro del pitagoreo Filolao, e poi, con Simmia, di Socrate, è personaggio del Fedone platonico. Dei tre dialoghi, attribuitigli da Diogene Laerzio (III, 125), sono probabilmente spurî [...] ("tavola"), forse del 1º sec. d. C., di contenuto prevalentemente cinico-stoico e di tendenza neopitagoreggiante, il cui titolo deriva dal fatto che il suo protagonista interpreta un quadro allegorico esposto dinanzi al tempio di Crono della sua ...
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Filosofo greco, nato, secondo la datazione di Apollodoro, nel 341 a. C. a Samo, dove il padre Neocle, ateniese, era cleruco, e morto tra il 271 e il 270 ad Atene. Già in Samo, ancora ragazzo, poté ascoltare [...] erano da lui respinte allo stesso modo che dai cinici e dai cirenaici. Κρύπτε τὸν σὸν βίον, λάϑε βιώσος 1926, pp. 436-42. E v. anche, per il piu tardo epicureismo classico, diogene di Enoanda.
Bibl.: Per una caratteristica generale della figura di ...
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GRECIA (A. T., 82-83)
Giotto DAINELLI
Mario SALFI
Fabrizio CORTESI
Giacomo DELITALA
Arthur HABERLANDT
Giotto DAINELLI
Pino FORTINI
Giotto DAINELLI
Luigi CHATRIAN
Margherita GUARDUCCI
Doro LEVI
Luigi [...] originale di poeta d'amore, Meleagro di Gadara, filosofo cinico, il quale, in un bel mazzo di piccole composizioni, ritrae di Claudio Eliano da Preneste; le Vite dei filosofi di Diogene Laerzio; e innumerevoli altre opere analoghe, le quali tutte ...
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. Il termine di ἐϑικά (neutro plurale dell'aggettivo ἐϑικός, moralis, da ἔϑος, mos, "costume, norma di vita") entrò neíl'uso propriamente con Aristotele, che con esso intitolò le sue trattazioni di filosofia [...] del bene al desiderabile, così i cinici (v.), a cominciare da Diogene e da Antistene, vi lessero in all'uomo che la virtù dell'immoto contemplare, e l'idea di un mondo il cui valore fondamentale era la volontà amante, di Dio e dell'uomo: tra l ...
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Fu già definita (Aristot., Poet., 21; Cicer., Orat, 94; Quintil., IX, 2, 46) una metafora continuata; e veramente, a considerarla nei termini stretti, ha una fondamentale attinenza con l'espressione metaforica [...] primo segreto della retta intelligenza d'Omero, mostrando in Ulisse, cui dedica una sua declamazione, il tipo ideale del sapiente cinico. Diogene, suo scolaro, in Medea riconosce non la maga della leggenda, ma l'incarnazione del metodo igienico per ...
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Religione (fr. conversion; sp. conversión; ted. Bekehrung; ingl. conversion). - In latino conversio, da converti o se convertere, vale originariamente "portarsi dall'uno all'altro luogo", "volgersi verso [...] filosofico; dove si ebbero celebri esempî, come quello del cinicoDiogene, di uomini datisi a un genere di vita del l'abbandono completo di sé in Dio è ciò che distingue anche il cristianesimo dal giudaismo, dove l'io naturale o l'"uomo vecchio" ...
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Figlio d'un Ateniese e d'una schiava di Tracia, solo per metà greco quindi, discepolo, in età matura, di Socrate e, già prima, di Gorgia e d'altri sofisti, Antistene fu il fondatore della scuola che chiamarono [...] di presentare in quest'eroe della forza e dello sforzo il simbolo di quelle doti essenziali per la libertà e l'indipendenza ), n. 5; id., Diogene, in Rend. della R. Acc. dei Lincei, s. 5ª, XXIII; G. R. Orsini, I filosofi cinici, Torino 1920 ecc. Da ...
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Aristippo è il fondatore della scuola cirenaica. La cronologia della sua vita è assai incerta. Non conosciamo né l'anno della sua nascita, né quello della sua morte; sappiamo tutt'al più, da alcune fonti, [...] interessante quella d'Aristippo: non lo persuade il precetto dell'abstine cinico; e così, rispetto al piacere, egli scopo tendenzioso.
Bibl.: Senofonte, Memorabili, II, i; III, 8; Diogene Laerzio, II, 8; A. Wendt, De philosophia cyrenaica, Gottinga ...
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cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...