Pseudonimo dello scrittore portoghese José Maria dos Reis Pereira (Vila do Conde, Porto, 1906 - ivi 1969). Tra i fondatori e direttori della rivista Presença, scrisse numerose opere narrative (Jogo da [...] lado, 1954) e teatrali (Jacob e o anjo, 1940; El-Rei Sebastião, 1949), centrate in prevalenza sul tema del contrasto tra ragione e sentimento, tra Dio e l'uomo. Tra i suoi saggi critici si ricorda Pequena história da moderna poesia portuguesa (1941). ...
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Scrittore italiano (Signa, Firenze, 1889 - Siena 1942). Industriale fino a 35 anni, viaggiò molto, specie in America e in Inghilterra; tornato in patria, attese ai proprî poderi. E un senso patriarcale [...] d'impianto, fa poi largo posto a motivi descrittivo-paesistici. Romanzi principali: La trappola (1928, forse il migliore); Castiglion che Dio sol sa (1928); Calafùria (1929); Lucia (1933); Ardenza (1942). Scrisse anche garbate commedie per i giovani. ...
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Scrittore del Mozambico (Lourenço Marques, od. Maputo, 1922 - ivi 2003). Di padre portoghese e di madre africana, si impegnò nei movimenti di liberazione del suo paese. Autore di saggi, tra cui si segnala [...] valori umani e sociali della madre Africa si esprimono attraverso un linguaggio ricco di neologismi: Chigubo (1964); Cantico a un dio di catrame (trad. it. con testo a fronte, 1966); Karingana wa karingana ("Storia della storia", 1974); Cela 1 (1980 ...
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(o Leviatan o Leviathan; ebr. Liwyātān) Nella mitologia fenicia, animale del caos primitivo. Il nome ricorre più volte nel testo ebraico della Bibbia: in Isaia è definito serpente guizzante e tortuoso, [...] in Giobbe in modo tale da far riconoscere in esso il coccodrillo, sia pure con tratti alquanto esagerati e di tipo popolare. Nel Salmo 74 è simbolo della potenza dei faraoni d’Egitto e negli altri testi, genericamente, delle potenze nemiche di Dio. ...
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Scrittore, nato a Livorno il 15 maggio 1920; ha viaggiato per tutto il mondo.
Dopo un primo racconto di vita partigiana, Il migliore e l'ultimo (Firenze 1946), ha pubblicato numerosi romanzi, che hanno [...] piglio bravo, viene tratta una problematica fra sessuale e religiosa (La difficile speranza, Firenze 1947; La piccola valle di Dio; ivi 1948; Il giuoco, Milano 1950; Il cielo e la terra, Firenze 1950; Fabrizio Lupo, Parigi 1952; Journal (... - 1956 ...
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(gr. Διόνυσος) Una delle grandi divinità dell’Olimpo greco. Nacque da Zeus e da Semele, figlia di Cadmo. Si narrava che questa, per volontà sua o per fraudolento consiglio di Era, avesse chiesto a Zeus [...] a Tebe, città di sua madre dove si fece riconoscere come dio e celebrò gli orgia per la prima volta in terra greca. A Nasso sposò Arianna.
La teoria di una origine traco-frigia del dio e del suo affermarsi in Grecia in epoca post-omerica è stata ...
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Scrittore svedese (Stoccolma 1882 - Hedemora 1940). I suoi prolissi racconti e romanzi trattano, per la prima volta in Svezia, con vivezza di lingua non aliena dal gergo, i temi che ricorreranno poi più [...] , della criminalità, dell'alcolismo, le rivendicazioni operaie, ecc., ma senza facili idealizzazioni e senza condanne sommarie: Arbetare ("Operai", 1912); Guds vackra värld ("Il bel mondo di Dio", 1916); Fromma människor ("Gente pia", 1918). ...
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ISIDE (XIX, p. 600)
Nicola Turchi
I misteri isiaci nell'età ellenistica. - Durante il periodo ellenistico Iside, pure essendo sempre associata a Osiride, cambiato in Serapide dalla sagace politica di [...] si riapriva la navigazione; e il 12-14 novembre (Inventio Osiridis) specie di rappresentazione sacra in cui si ricordava l'uccisione del dio, ad opera di Set, la ricerca dei brani del suo corpo da parte di Iside, riti di sepoltura, risurrezione di ...
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(gr. ᾿Ωκεανός) Divinità greca. Figlio di Urano e di Gea, forma con Teti sua sorella la più antica coppia di Titani, da cui sono generate tutte le acque del mondo. Nell’iconografia è un vecchio barbuto, [...] gambero che spuntano tra i capelli. L’immagine di O. quale fiume che circonda la terra non dà l’esatta esperienza greca del dio: la nozione di fiume contiene un alcunché di circoscritto e delimitato che non gli appartiene, in quanto è proprio O. che ...
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Poeta ungherese (Érmindszent 1877 - Budapest 1919). Fu redattore del quotidiano Budapesti Napló e collaboratore principale della rivista Nyugat (Occidente). Nelle sue poesie (principali raccolte: Versek [...] i segreti", 1910; A menekülő élet "Vita fuggiasca", 1912; A halottak élén "Alla testa dei morti", 1918) cantò l'amore, Dio, la malattia, la morte e la tragica sorte della sua nazione in un originale e soggettivo linguaggio simbolista che dà alle sue ...
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dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...