Nella religione cristiana, con il nome di f., seguito da specificazioni diverse, vengono denominati gli appartenenti ad alcuni istituti maschili di vita consacrata, così come con il nome di figlia, seguito [...] lo più dediti all’educazione giovanile, a opere caritative e assistenziali, alle missioni. F. di Dio Secondo la dottrina cristiana, Gesù, «Dio vero da Dio vero, generato e non creato, consustanziale al Padre»; chiamato «unico» (Matteo 3, 17; Marco 1 ...
Leggi Tutto
Scrittore italiano (Senigallia 1887 - Roma 1957). Collaborò alla Voce. Esordì con prose liriche e ritratti morali di sfondo provinciale (Novelle semplici, 1907; Faville, 1914); si volse poi al racconto [...] e al romanzo d'ambiente, contrapponendo la lezione verghiana al dannunzianesimo e al frammentismo dominanti (Dov'è il peccato è Dio, 1922; Cola o il ritratto dell'italiano, 1927, dal 1935 col tit. Il soldato Cola; Ebrei, 1931; Comici, 1935; Una donna ...
Leggi Tutto
Pseudonimo dello scrittore svizzero naturalizzato francese nel 1915 Edmond Flegenheimer (Ginevra 1874 - Parigi 1963). Ebreo aperto a influssi cristiani, in Écoute, Israel (1913-48), un lungo poema la cui [...] iniziata sui Cahiers de la Quinzaine di Péguy, ha cantato la perenne vocazione d'Israele a campione del Dio unico e "unificante". Vastissima anche la sua produzione narrativa, spesso liberamente ispirata alla tradizione midrascica (Moïse raconté par ...
Leggi Tutto
Hatshepsut
Regina della XVIII dinastia egiziana (1473-1458 a.C.). Figlia e sposa di faraone (Thutmosi I e II), era reggente per il figliastro Thutmosi (III) minorenne. Si attribuì, ben presto, il ruolo [...] di faraone. Nel suo tempio funerario, a Deir el-Bahari, celebrò la sua nascita divina, dal dio Ammone, e la spedizione nel Paese di Punt alla ricerca degli alberi dell’incenso. ...
Leggi Tutto
Filosofo (Mantova 1462 - Bologna 1525). Dalla vasta opera di P. emerge una delle figure più notevoli della cultura rinascimentale e soprattutto dell'aristotelismo cinquecentesco: in lui da un lato i problemi [...] che nega ogni contingenza e la libertà individuale e sottomette gli esseri a una ferrea necessità, anche a costo di fare di Dio «l'essere più crudele di tutti, carnefice al di sopra dei carnefici, ingiustissimo e carico di ogni cattiveria». Questa la ...
Leggi Tutto
Teologo spagnolo (Miniesa de Aragón, Saragozza, 1628 - Roma 1696). Sacerdote (1652), dottore in teologia, dal 1663 visse a Roma, circondato da amici e ammiratori. Ivi pubblicò il Breve tratado de la comunión [...] diffusione. Per la Guía espiritual M. può considerarsi il maggior rappresentante del quietismo; egli sosteneva che per salire a Dio vi sono due mezzi, la meditazione e la contemplazione, e certo quest'ultima è superiore quando sia intesa come ...
Leggi Tutto
Scrittore giapponese (Tokyo 1923 - ivi 1996). Per volere della madre fu battezzato e questa scelta costituì uno degli elementi fondamentali della sua attività di saggista e narratore, tesa a individuare [...] l'estraneità del cattolicesimo alla cultura e alla sensibilità giapponesi, l'autore non rinuncia a proporre l'immagine di un Dio che da padre severo si trasforma in materna divinità compassionevole. In questa luce si muove anche Iesu no shōgai (1973 ...
Leggi Tutto
Scrittore ecclesiastico (n. Antiochia 350 circa - m. 428), vescovo di Mopsuestia. Condiscepolo di s. Giovanni Crisostomo, si dedicò in modo particolare all'esegesi biblica secondo i principî della Scuola [...] contro l'allegorismo alessandrino. Nei riguardi della questione cristologica negò la legittimità dell'epiteto di theotòkos ("madre di Dio") da applicarsi alla Vergine e insisté così energicamente nel rilevare la compiutezza delle due nature, divina e ...
Leggi Tutto
Testimonianze - Carl Theodor Dreyer
Pietro Citati
Carl Theodor Dreyer
Carl Theodor Dreyer nascose sempre gelosamente il segreto della sua nascita e della sua infanzia. Con una specie di ossessione, [...] e di fede. Tutto è semplice e fluido, come in una parabola evangelica. Non ha senso chiedersi se Dreyer abbia creduto in Dio, nella fede e nei miracoli. Un artista non ha alcun obbligo di credere. Come Kafka, che sosteneva idee e immagini opposte in ...
Leggi Tutto
Filosofo (Cento 1550 - Padova 1631); insegnò (dal 1590) all'università di Padova per molti anni. Collega a Padova di Galilei, C. non volle, sembra, prender mai in considerazione le sue ipotesi né compiere [...] di Pico della Mirandola - egli difende una concezione fisico-metafisica coerente con i principî dell'aristotelismo (mondo finito, Dio motore finito che muove come fine, causalità dei cieli - retto ciascuno da un'anima informante - che agiscono ...
Leggi Tutto
dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...