(gr. ῎Ερως)
Mitologia
Dio greco dell’amore (detto in latino Amor e Cupido). Ignoto a Omero, figura da Esiodo in poi, dapprima come un dio della natura e come potenza teogonica, senza genitori o nato dal [...] Caos, o dalla Notte e dal Giorno ecc., poi come dio dell’amore, figlio di Afrodite e Ares (o Zeus o Ermete). Fu immaginato come periodiche variazioni di luminosità.
Psicologia
Dal nome del dio viene chiamato eros l’amore sessuale, con riferimento ...
Leggi Tutto
deicìdio Uccisione di un dio, di Dio. In particolare, l'accusa agli ebrei per aver fatto crocifiggere Gesù Cristo, principale tema dell'antisemitismo cristiano a partire dalla tarda antichità. ...
Leggi Tutto
(lat. Pilumnus) Antichissimo dio romano: insieme con Picumno proteggeva nei parti la puerpera e il neonato contro il dio Silvano. Era invocato in un rito apotropaico insieme alle dee Intercidona e Deverra. ...
Leggi Tutto
(fenicio Eshmùn) Dio fenicio, a cui Bodashtart re di Sidone consacrò un tempio. Non attestato prima del 6° sec. a.C., ebbe un tempio a Cartagine.
Riceve carattere di dio guaritore dall’identificazione [...] con Asclepio ...
Leggi Tutto
Nabū (accadico Nabū) Dio babilonese e assiro, in origine sovrintendente ai vari aspetti della cultura, e cioè dio dell’irrigazione, della scrittura, della sapienza, patrono dei sacerdoti e degli artefici, [...] scriba degli dei. La sua stella è Mercurio, o lo Scorpione ...
Leggi Tutto
Nell’antica Siria, dio delle manifestazioni atmosferiche. Introdotto in Mesopotamia dagli Amorrei, fu assimilato al sumerico Ishkur. Dio anche della mantica, ebbe templi ovunque, specie in Assiria. Ad [...] Assur è venerato con Anu, ritenuto suo padre, in un tempio doppio ...
Leggi Tutto
(ant. nord. Odhinn) Dio supremo dell’antica religione nordica, equivalente al sassone Wodan, antico-alto-tedesco Wuotan. L’etimologia del suo nome lo collega a un concetto di «furore» (ted. Wut) che è [...] , Ziu). In O. abbondano invece caratteri funesti: è a capo della ‘caccia selvaggia’, schiera delle anime dei morti; è dio della guerra, la cui lancia (Gungnir) colpisce infallibilmente il segno e ritorna a lui. La sua potenza, limitata unicamente dal ...
Leggi Tutto
(ebr. Ădōnāy) Appellativo di Dio nell’Antico Testamento (i Settanta lo rendono con Κύριος, e la Vulgata con Dominus). A causa del divieto fatto agli Ebrei di pronunciare il nome di Dio, YHWH (Yahweh), [...] divenne il nome utilizzato nella lettura delle scritture: pertanto nella vocalizzazione di YHWH, il testo masoretico adattò le vocali di A., scrivendo Yĕhōwāh (Geova) ...
Leggi Tutto
SATURNO (Saturnus)
Nicola Turchi
È il dio della semente, com'è attestato dalla tradizione erudita dell'antichità latina: Saturnus a satu (Varr., De lingua lat., V, 64); a sationibus (Fest., p. 325); [...] difatti chiamata saturnia, come saturnia è detta la razza agricola rimasta fedele ai campi, la cui coltivazione fu insegnata agli uomini dal dio che li tolse alla pastorizia vagante (Varr., De re rust., III, 1, 1,5) e saturnio (v.) fu detto l'antico ...
Leggi Tutto
Essere sovrumano, ministro di Dio presso gli uomini per annunciare e fare eseguire la sua volontà. Il termine greco ἄγγελος («messaggero») applicato a messi divini (Hermes, Iride, la Fama, talvolta in [...] per rendere l’ebraico mal’āk, che vale «messaggero, ministro». Gli a., esseri superiori all’uomo (detti anche «figli» di Dio, Genesi 6, 2; Giobbe 1, 6), formano gli eserciti di Yahweh, fanno conoscere e osservare i suoi voleri: varcano le distanze ...
Leggi Tutto
dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...