(lat. Orcus) Nell’uso letterario latino, gli inferi o il dio degli inferi (equivalente a Dis pater e, già in Ennio, al greco Plutone), o la personificazione della morte. Il nome dell’antica divinità in [...] territorio romanzo o prossimo a quello romanzo è usato per indicare, soprattutto nella favolistica, un essere antropomorfo e mostruoso. Nel linguaggio poetico italiano, il nome compare soprattutto con ...
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Shĕmōneh ‛esrēh Preghiera ebraica di lode, richiesta e ringraziamento a Dio («diciotto [benedizioni]»). Ha assunto la sua forma definitiva sulla fine del 1° sec. d.C. Deve essere recitata 3 volte al giorno [...] in silenzio e in piedi (di qui l’altro nome ‛Amīdāh, «lo stare in piedi»), e viene quindi ripetuta ad alta voce dall’officiante nella preghiera pubblica ...
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(lat. Mercurius)
Religione
Antica divinità romana, venerata nel Lazio già in età arcaica: nel 5° sec. a.C. a Falerii Veteres, nel 4°-3° sec. a Preneste. A Roma, per lungo tempo, fu considerato unicamente [...] come dio dei mercanti: già il 15 maggio 495 a.C., gli sarebbe stato dedicato un tempio alle pendici dell’ metà del 2° sec. a.C. Collegi di mercanti sotto la protezione del dio erano anche numerosi in città italiche, dove al culto di M. si associò ...
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(ar. Armant) Città dell’Alto Egitto, centro del culto del dio Montu, il cui tempio ebbe una fase inaugurata da Thutmosis III, durante il Nuovo Regno. A NO si trova una necropoli di tori sacri, il Bucheum, [...] da cui provengono tavole di offerta e stele con iscrizioni. Vi sono anche resti di un insediamento predinastico, di un villaggio romano, di un sito copto (4° sec.) e la Baqaria, lungo corridoio con tombe ...
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Formula indicante la posizione dell’intelletto umano di fronte a Dio, che, come Assoluto e Infinito, sorpassa ogni distinzione categoriale e si sottrae, pertanto, a ogni definizione concettuale. L’intelletto [...] umano, in quanto finito, non può dir nulla dell’Assoluto se non per via negativa, negando cioè di lui ogni attributo e riconoscendo che può avvicinarsi all’Assoluto solo sapendo di non sapere: ignorantia ...
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spiritismo Dottrina che sulla base del riconoscimento dell’esistenza di Dio e dell’immortalità dell’anima afferma la possibilità di contatti tra gli spiriti dell’aldilà e i vivi, e attribuisce all’intervento [...] di spiriti di defunti molti fenomeni parapsichici e medianici. La dottrina fu formulata intorno al 1860 dal francese Allan Kardec (pseudonimo di Hippolyte Rivail, Lione 1804 - Parigi 1869).
Nato negli ...
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(o Iuventa) Antico epiteto latino di Juppiter, o in quanto dio che presiede a ogni accrescimento e a ogni sviluppo o come divinità tutelare degli iuvenes, cioè degli uomini in età militare.
Con il tempo [...] l’epiteto ebbe stretta analogia con la dea greca della giovinezza, Ebe. Ebbe culto antichissimo in Roma, un sacello nell’interno del tempio della triade capitolina e un tempio presso il Circo Massimo dal ...
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BETILO (βαίτυλος baetylus; da bēt el, parole semitiche che significano "casa del dio", e dio stesso)
G. Lilliu
Un'iscrizione proveniente dal Mithraeum di Dura chiama maṣṣēbōt o "bètilo" il dio della [...] ritta di Palmira, cono di Emesa trasportato a Roma da Vario Avito Bassiano, ossia da Elagabalo che prese il nome di quel Dio-sole). Non minore fu l'adorazione a Cipro, dove nel tempio di Paphos, stando alle parole di Tacito e alle rappresentazioni ...
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Mosè (ebr. Mōsheh) Nella Bibbia, liberatore del popolo d’Israele dall’Egitto e suo legislatore nel deserto. Secondo il racconto dell’Esodo, nacque dalla stirpe di Levi, mentre gli Ebrei in Egitto erano [...] prese e lo allevò alla corte. Per aver ucciso un Egiziano che bastonava un Ebreo, dovette fuggire nel deserto di Madian, dove il Dio d’Israele gli si rivelò col suo nome Yahweh e gli affidò la liberazione del popolo ebraico. Tornato in Egitto, tentò ...
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Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483 - ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell'univ. di Erfurt (1501-05), laureandosi [...] una fede morta e inefficace: le opere buone non sono infatti quelle che l'uomo compie nella pretesa di giustificarsi, ma quelle che Dio compie attraverso di lui mentre lo giustifica, e in tal senso l'unica vera buona opera è la fede in Cristo, da cui ...
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dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...