Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] un ordine dinamico e complesso nel suo determinarsi storico, nel quale l’eguaglianza tra gli g. succede con il cristianesimo la concezione spiritualistica, è più cercato nella natura, ma nella volontà di Dio. Più che come sistema di norme fondate su ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] di studio delle essenze quali sono in Dio avanti la creazione, ossia una esposizione irrevocabilmente con l'avvento del cristianesimo. Rispetto agli dei greci Di qui il concetto di "morte dell'arte" nel senso che, dopo la classicità e con la scoperta ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] l’immagine razionale di un Dio architetto del cosmo svelato dalla e politico le sue vedute di cristianesimo ragionevole, infrangendo la tregua con l caratteristica comune ai politici dell’I. consiste nel punto di vista pragmatico, che accantona la ...
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Scienziato e filosofo (Clermont, od. Clermont-Ferrand, 1623 - Parigi 1662). Il padre, Étienne (v.), magistrato e buon matematico, orientò Blaise, secondogenito, in un ambiente scientifico, quello del circolo [...] problema del vuoto P. tornò ancora nel 1648. Ma frattanto nuovi motivi si erano cristianesimo si coglie attraverso l'analisi della condizione umana, ove la fede è l'unico rimedio alla miseria dell'uomo. Anche il riconoscimento dell'esistenza di Dio ...
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Filosofo, teologo, mistico e missionario catalano (Palma di Maiorca 1233/1235 - forse Isola di Maiorca 1315), detto doctor illuminatus. Le sue numerose opere sono scritte in catalano, latino e arabo. Elemento [...] gli ebrei e gli islamici al cristianesimo: in questa prospettiva elaborò la de contemplació (1272 circa; in arabo nel 1270). Con l'appoggio di re Giacomo è l'unità del reale) e a ricondurre a Dio. È il recupero di una concezione unitaria del sapere ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] riforma disciplinare e la cultura religiosa nel clero, in Germania e nella sua Corano, della superiorità del cristianesimo. Verso la fine della sua Non per questo rinunciamo ad avere un'idea di Dio; ché anzi, per il riconoscimento dei limiti che ...
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Filosofia
Nel linguaggio filosofico, lo stato di ogni realtà in quanto è tale, o, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere oggetto di un’esperienza sensibile.
E. ed essenza
Nella storia [...] ’, cioè tolto e conservato, nel superiore e più vero momento l’esistere autentico come rapporto del singolo a Dio, mediante il quale ci si libera dall’ di origine russa, che si rifanno al cristianesimo ortodosso e all’esperienza esistenziale di F. ...
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Filosofo tedesco (Landshut 1804 - Rechenberg, Norimberga, 1872). Tra i più influenti critici della religione, elaborò una filosofia umanistica, di ispirazione materialistica, che influì sul giovane K. [...] critica della religione, in particolare del cristianesimo; la generale concezione umanistica. La critica ente comunitario o generico, ossia appartenente, nel senso più forte, al genere, all'umanità (il tu è il Dio dell'io). L'opera più importante di ...
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Sentimento di viva affezione verso una persona, che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia.
Filosofia
Nella tradizione filosofica occidentale, il concetto di [...] alla base della concezione teologica e cosmologica di Aristotele: Dio, come ente perfetto, non ama il mondo, ma riportato nell’ambito del cristianesimo dalla progressiva adozione dell’amor dei intellectualis. Nel pensiero posteriore, l’analisi ...
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Teologo e filosofo tedesco (Friburgo in Brisgovia 1904 - Innsbruck 1984), fratello di Hugo. È considerato tra i maggiori teologi cattolici del sec. 20º. Partecipò come esperto al concilio Vaticano II. [...] ; l'umanità stessa è tale perché Dio ha voluto la sua autoespressione nel Logos. L'uomo, «uditore della parola nel Grundkurs des Glaubens. Einführung in den Begriff des Christentums (1976; trad. it. 1977). Si tratta di un'introduzione al cristianesimo ...
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cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
patto s. m. [lat. pactum, der. di pacisci «patteggiare» (che ha la stessa radice di pax pacis «pace»), part. pass. pactus]. – 1. a. In genere, convenzione, accordo fra due persone o fra due parti: fare, concludere, stringere un p. con qualcuno...