GADDI, Taddeo
Ada Labriola
Figlio del pittore Gaddo di Zanobi, nacque probabilmente tra la fine del Duecento e i primi anni del secolo successivo. Fu operoso come pittore a Firenze e in Toscana tra [...] discepolo di Giotto e ne esalta, con un'assimilazione dai toni umanistici, la capacità di dipingere architetture paragonandolo a Dinocrate e a Vitruvio. Vengono così poste le basi delle attribuzioni vasariane al G. di opere quali il campanile di ...
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LIPPI, Lorenzo
Paolo Falzone
Nacque a Colle di Val d'Elsa, presso Siena, intorno al 1440. In una lettera all'amico e benefattore, nonché segretario di Lorenzo de' Medici, Niccolò Michelozzi, priva di [...] dal L. mediante il riferimento a una fonte classica: l'aneddoto, contenuto nel De architectura di Vitruvio, dell'architetto Dinocrate che porge ad Alessandro Magno il modello di una città ideale, sita sul monte Athos e racchiusa, al pari di ...
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FRANCESCO di Giorgio di Martino (Francesco Maurizio di Giorgio Martini)
Francesco Paolo Fiore-Claudia Cieri Via
Figlio di Giorgio, funzionario del Comune di Siena impiegato nell'ufficio di Biccherna, [...] a Federico, accostato ad Alessandro Magno e a Cesare Augusto in quanto bisognoso anch'egli di un architetto come Dinocrate o Vitruvio, è seguita dallo svolgimento del tema della machinatio attraverso l'evidenza dei soli disegni, come nei codici ...
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MASO di Banco
Enrica Neri Lusanna
MASO di Banco. – Figlio di Banco, nacque probabilmente agli inizi del Trecento in territorio fiorentino, dove operò durante il secondo quarto del secolo XIV, come certificano [...] di Villani, dei fiumi discendenti dalla fonte di Giotto, prevalse la tendenza più narrativa di Taddeo Gaddi, un novello Dinocrate per le sapienti architetture; o l’altra finemente mimetica di Stefano Fiorentino, scimmia della natura. La classica e ...
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GIAMBERTI, Antonio, detto Antonio da Sangallo il Vecchio
Paola Zampa
Arnaldo Bruschi
Nacque a Firenze all'inizio della seconda metà del Quattrocento da Francesco di Bartolo di Stefano di Giamberto.
Il [...] Colosseo, a Nettuno e Civita Castellana. Diversamente, Borsi (1989) tende a enfatizzare la posizione del G. "quasi il Dinocrate della città del nuovo Alessandro" (p. 296): ipotizzando il suo intervento nel disegno della nuova via Alessandrina, nel ...
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