Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] ascoltava, forse voleva sfruttare al massimo quell’unica possibile compagnia, vedendo delinearsi la tristezza delle interminabili sere (DinoBuzzati, Il segreto del bosco vecchio, p. 136)
Si prestano in particolar modo a interpretazione causale le ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] 2009), trovarono piena affermazione sulle scene teatrali (D’Achille 2006): per la varietà milanese valgono come esempi significativi DinoBuzzati con Un caso clinico (1953), ma soprattutto Giovanni Testori con L’Arialda (1960) e La Maria Brasca (1960 ...
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«Quasi per un paradosso, proprio quando gli accademici hanno cominciato a occuparsene, il fumetto ha smesso, almeno in Occidente [...], di essere un fenomeno popolare per diventare con poche eccezioni [...] il drastico rinnovamento operato dagli autori italiani della fine degli anni Settanta (con qualche eccezione precedente: DinoBuzzati, Poema a fumetti, 1969). Con la rivista «Frigidaire», fondata nel 1980 da Vincenzo Sparagna, Stefano Tamburini ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] cazziatone, cazzone, faccia da cazzo, incazzarsi («tu con quella storia di Marcello mi fai sempre incazzare», DinoBuzzati), incazzatura, incazzoso, testa di cazzo (o di minchia); da minchia derivano minchiata, minchionaggine, minchionare, minchione ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] di C. Dionisotti, Torino, UTET.
Boccaccio, Giovanni (1985), Decameron, a cura di V. Branca, Milano, Mondadori.
Buzzati, Dino (1993), Il segreto del Bosco Vecchio, Milano, Mondadori.
Calvino, Italo (1985), Il cavaliere inesistente, Milano, Garzanti ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] ), Don Giovanni in Sicilia, Milano, Garzanti (1a ed. 1941).
Brancati, Vitaliano (1984), La governante, Milano, Bompiani.
Buzzati, Dino (19774), Sessanta racconti, Milano, Mondadori (1a ed. 1958).
Calvino, Italo (1949), I fratelli Bagnasco, in Ultimo ...
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ascoltare
v. tr. [lat. volg. *ascŭltare per il class. auscŭltare] (io ascólto, ecc.). – 1. Udire con attenzione, stare a udire; può avere come compl. le parole, le cose che si dicono, oppure la persona che parla: a. un discorso, una predica,...