Operazione finanziaria mediante la quale un operatore economico con necessità di contante cede le proprie cambiali o tratte a una banca che le sconta, cioè versa al venditore una somma inferiore al loro [...] (si tratta cioè di un ‘ricavo sospeso’). Ai fini dell’esposizione nel bilancio di un’azienda, i r. sono dei valori rettificativi, cioè quelli passivi (o r. dell’attivo) sono valori diminutivi di attività e quelli attivi (o r. del passivo) valori ...
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La definizione di lingua pedantesca si basa sul fatto che proprio la lingua presiede alla costituzione della figura del Pedante in diverse commedie (e di differente area regionale) del Cinquecento (➔ Umanesimo [...] sonetto («Le tumidule genule» – calco de «le rotunde et tumidule gene» di Hypn. 269, con una replicazione del suffisso diminutivo -ule ad eco rimata –, «i nigerrimi / occhi, il viso peralbo et candidissimo») i Cantici rivelano la reale ed evidente ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] a sostituire parole brevi con altre più ‘corpose’ (per es., bucca in luogo di ōs ecc.); la diffusione dei diminutivi (agnellus ecc.), dei verbi iterativi e intensivi (cantare, iactare ecc.); il prevalere di voci più espressive e popolari (caballus ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] qualsiasi abbellimento retorico o preziosismo lessicale o forzatura espressionistica (uniche concessioni i frequenti diminutivi: casettuccia, piccinina, castellucci, boschettucci, empiastretto, barchetelle: «una bellina terra», persino «una voltetta ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] parte delle sue parole e delle sue frasi sanno un po’ di burlesco». Quest’effetto viene attribuito sia all’uso dei diminutivi, che Bouhours trova «sfrenato (folastre)», che alla frequenza delle desinenze in «-a, -o, -i e -e, che fanno una continua ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] di ➔ lessicalizzazione (per es., bicchierino, chiavino, portoncino, occhialetti, camiciola, calzino, macchinetta, ecc. non sono diminutivi delle basi corrispondenti), è invece quasi sconosciuta in francese, ove l’alterazione espressiva si ottiene con ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] , facchini, operai; aglio, cipolle, focacce, patate; casseruole, ombrello, botte, bicchiere), così come i frequenti diminutivi (camicetta, fiorellino, gattuccio, scarpetta). Anche in Vittorio Betteloni figurano diverse parole dell’uso familiare ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] perfettamente la lingua e i suoi registri, sfruttando tutte le risorse espressive. Ricorre in funzione ironica a diminutivi occasionali come filologuccio o compendiolo («tutti questi altri filologucci pullulati in questi ultimi anni», «un compendiolo ...
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Coscienza
HHans Wagner
Donald O. Hebb
Carlo Loeb
di Hans Wagner, Donald O. Hebb, Carlo Loeb
COSCIENZA
Coscienza
di Hans Wagner
sommario: 1. Introduzione. 2. Le difficoltà specifiche della teoria della [...] persona, e la personificazione dell'arto paralizzato, caratterizzata dal fatto che il soggetto designa i propri arti con diminutivi e nomi propri.
2. L'autotopoagnosia (caratterizzata dall'impossibilità di denominare correttamente o di indicare su un ...
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diminutivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo deminutivus]. – Propr., atto a diminuire, che vale a diminuire. In grammatica, forma d. (o più comunem. diminutivo s. m.), derivazione morfologica di un nome che serve a indicare una diminuzione quantitativa,...