In linguistica, derivati di sostantivi e anche di aggettivi, talora di verbi, intesi a dare connotazione affettiva alla parola originaria; sono formati con gli stessi suffissi dei diminutivi, soprattutto [...] -ino, -etto, -uccio. Per i nomi propri, il v. (detto anche ipocoristico) si forma, oltre che coi normali suffissi, anche con procedimenti propri, che in italiano consistono quasi sempre nel sopprimere ...
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Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] x); morfologicamente rientra nella categoria dell’alterazione, comprendendo – all’interno di questa – gli accrescitivi e i diminutivi; dal punto di vista della tipologia testuale (o stilistica) rientra nell’uso del discorso brillante (Sobrero 1993 ...
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La categoria dei nomi di massa, presente in molte lingue del mondo, è costituita da ➔ nomi che presentano diverse proprietà, in particolare:
(a) indicano tipicamente sostanze o materie anziché individui;
(b) [...] dipenderebbero da formaggio e pane già numerabili (due formaggi caprini freschi; pani e pesci). Ancora, i casi comuni di diminutivi come birretta o vinello in enunciati come ottima questa birretta, ce l’hai ancora quel vinello? si riferiscono a birra ...
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Un linguaggio tecnico della gastronomia si può datare per l’italiano già ai primi secoli (sicuramente agli inizi del Trecento), molto prima cioè della circolazione di ricettari classici, dai trattati rinascimentali [...] di vento), suffissazione tecnica, in particolare con -ata (salviata, peverata, cotognata) e con suffissi diminutivi (frittelle, pastatelle, tortelletti), traslazioni metonimiche e metaforiche (per la forma, il colore, l’ingrediente principale ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] quindi l’opposizione metafonetica (masch. bellillo «carino» ~ femm. bellélla, come manélla o pizzélla; ➔ metafonia). Tra i diminutivi (cappelluccio, martelluccio) alcuni sono privi di specifico valore semantico, sicché giacchetta è «giacca». I ...
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Da non confondere né con parola né con lessema, il lemma (dal lat. lemma, «argomento, tema», a sua volta dal gr. lē ̂mma, «premessa») è una «unità grafica che costituisce l’intestazione di un articolo [...] propria evidenza tipografica. È il caso di gran parte delle forme alterate dei nomi e degli aggettivi (diminutivi, vezzeggiativi, spregiativi – come fanciullino, ometto, cagnaccio – qualora questi risultino privi di un particolare significato che ne ...
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«Quasi per un paradosso, proprio quando gli accademici hanno cominciato a occuparsene, il fumetto ha smesso, almeno in Occidente [...], di essere un fenomeno popolare per diventare con poche eccezioni [...] , quei e gitta; quelli sintattici come l’inversione: del fiume la corrente, una grassa dama invita; l’uso di diminutivi arcadici e leziosi: barchetta, legnetto; espressioni da opera lirica: giusto ciel!; la presenza dell’apocope, veder, fuor, della ...
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Il cognome, o nome di famiglia, ha la funzione di distinguere un individuo indicando la sua appartenenza a una delle articolazioni minori (famiglia, gruppo familiare, clan, ecc.) della collettività. Rispetto [...] stesso significato, come nel caso di Fabbri, Ferrari, Magnani e affini. Particolarmente diffuse sono le forme derivate con suffissi, specie diminutivi (-etto, -ello, -ino, ecc.), ma non è raro che nella stessa zona manchi la forma base: così a Bari è ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] di fuori del linguaggio scientifico, vengono spesso usati eufemisticamente in luogo di altri termini. Analogamente per i diminutivi eufemistici degli organi genitali: palline, passerina, patatina, pisellino, pistolino, uccellino.
A volte l’uso di un ...
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diminutivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo deminutivus]. – Propr., atto a diminuire, che vale a diminuire. In grammatica, forma d. (o più comunem. diminutivo s. m.), derivazione morfologica di un nome che serve a indicare una diminuzione quantitativa,...